“Siamo stati costretti a sottoscrivere il contratto di Fabio Fazio“. A dirlo è il consigliere Rai Arturo Diaconale in commissione di Vigilanza. Le sue parole hanno scatenato le proteste di Renato Brunetta (FI) e Alberto Airola (M5s), che hanno sottolineato la gravità dell’affermazione. “Ci è stato detto che se non avessimo chiuso l’accordo quella mattina, Fazio avrebbe firmato con una azienda concorrente”, ha aggiunto Diaconale. Che ha precisato: “non siamo stati costretti con una pistola puntata alla fronte, ma dal Codice civile. Se non lo avessimo firmato avremmo potuto rispondere per un danno all’azienda. Credo che serva rispetto per i consiglieri e mi riferisco a chi si augura che la Corte dei Conti metta le mani nelle nostre tasche”. Polemiche che fanno seguito alle affermazioni del presidente della Commissione, il 5 stelle Roberto Fico, che sabato aveva parlato di “uno scandalo, un comportamento vergognoso“, definendo il conduttore “un classico comunista col cuore a sinistra e portafogli a destra”.
Affermazioni che hanno trovato risposta nelle parole della presidente della Rai Monica Maggioni: “Fabio Fazio – ha detto in commissione – fa parte della storia della Rai. Vedere transitare quel marchio, quel volto, quel format su un’altra emittente avrebbe comportato uno scossone al quale non so se la Rai avrebbe retto in termini di sistema. Questo cda – ha aggiunto – non avrebbe potuto prendersi l’onere di decidere che Fazio passava alla concorrenza – ha affermato – io il contratto con la concorrente non l’ho visto, ma quale concorrente te lo farebbe vedere? Non ho dubbi sul fatto che esistesse e sono certa che chi lo ha negoziato negherà la sua esistenza”.
Sul rinnovo di Fazio è intervenuto anche il consigliere Carlo Freccero. “Chiedo a voi parlamentari di intercedere presso il direttore generale della Rai perché si possa rimettere in gioco il contratto di Fazio”, che beneficerà di un aumento di stipendio, con un compenso fissato a 11,2 milioni di euro per i prossimi quattro anni. “In questo momento – ha detto – si agitano portafoglio e prodotto. Ho lavorato con Fazio e credo che la sua dedizione al lavoro sia massima, ma come si può pensare che un prodotto oggetto di questa campagna possa sopravvivere all’audience? Io temo che venga distrutta questa audience”. Freccero ha aggiunto: “Non vorrei che domani alla presentazione dei palinsesti, Fazio si presentasse come il marchese del Grillo, per essere sottoposto a ironie e distruggere il lavoro che ha fatto nella sua carriera. Io l’ho chiesto, ma il Re delle due Sicilie non ha risposto. E’ andato avanti” riferendosi a Mario Orfeo, dg Rai nominato il 9 giugno scorso.