“Non si sono ancora resi conto di quanto hanno scritto”. L’avvocatessa Giulia Bongiorno è stata tra le voci che hanno criticato l’applicabilità anche per lo stalking dell’estinzione del reato per sanzione riparatoria, contenuta nel ddl di riforma del processo penale, approvato mercoledì. Diversi esponenti del Pd hanno catalogato la novità come “fake news”, “falsità”, “allarmismo”. È intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, spiegando che le preoccupazioni “risultano non fondate secondo le interpretazioni degli uffici”.
“È mai possibile che non si accorgano di quali potrebbero essere le conseguenze?”, ripete Bongiorno, che da dieci anni è impegnata al fianco delle donne vittime di stalking con la sua associazione Doppia Difesa. “Ho partecipato alla redazione della legge nel 2009. Stava (sottolinea il tempo usato, nda) aiutando le donne”, spiega a ilfattoquotidiano.it. Ecco perché mercoledì sera ha scritto in un tweet: “Reato di stalking indebolito con il nuovo ddl penale. Nei casi in cui la querela si può ritirare lo stalker resterà impunito”.
Qual è, dunque, il punto? “Bisogna partire dal 2009, quando il reato viene introdotto. Nel 2013 vengono aggiunte le querele irrevocabili“. Proprio le querele irrevocabili sono state usate come scudo dal Partito Democratico nelle ultime ventiquattr’ore. Commentava subito dopo l’approvazione della riforma Vanna Iori, deputata del Pd e responsabile del partito per l’infanzia e l’adolescenza: “Come ha spiegato la presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, la possibilità per il giudice di estinguere il reato in casa di riparazione del danno si applica solo ai reati procedibili a querela remissibile, tra i quali non figura quello di stalking”.
“Il Pd si è difeso dicendo qualcosa di non puntuale. Solo alcune – scandisce Bongiorno – querele sono irrevocabili. Ovvero soltanto quelle dove ci siano gravi e reiterate minacce. Tutte le altre sono remissibili davanti al giudice”. Poi spiega: “Lo stalking si può realizzare con una serie di condotte, minacce o violenze. Questo vuol dire che le querele irrevocabili rappresentano solo un segmento di quelle che vengono sporte”.
Il ragionamento a quel punto si fa lineare: “Siccome la minaccia grave, se non viene reiterata, continua a rientrare tra le querele suscettibili di revoca, è ovvio che con il ddl Orlando alcune donne saranno indotte a rimetterla”. Domanda spontanea: in che senso? “La nuova legge prevede che in caso di remissione di querela ci siano condotte riparatorie e l’estinzione del reato – sottolinea – Quindi, lo stalker, che solitamente ossessiona per amore, ossessionerà la vittima per indurre il ritiro della querela o meno? Forte della mia esperienza, dico di sì. Sarà facile ottenere il consenso della persona offesa”. Le conseguenze sono ‘scontate’: “A quel punto la passerà liscia. Se la caverà con poco, restando libero e impunito. E dopo qualche giorno, mese o anno – dice l’avvocatessa ed ex deputata di centrodestra – riprenderà la sua attività”.
Anche perché i numeri raccontano che il tipo di stalking più frequente è per molestie (“circa il 60, 70 per cento”, sostiene Bongiorno) mentre le minacce rappresentano il “30% delle denunce e di queste il 15% sono di tipo grave”. Ecco quindi che “la sanzione riparatoria è applicabile alla maggior parte delle denunce, sicuramente oltre il 50 per cento” perché “lo stalker è insistente, fa il lavaggio del cervello, non punta la pistola, spesso non dice ti amo o ti uccido: lo stalker è un molestatore”. Bongiorno prova infine a delineare quale scenari potrebbero aprirsi: “Potrebbe essere un deterrente alle denunce: si creano meccanismi per i quali lo stalker potrà indurre – conclude – a rimettere la querela. Non sarei affatto stupita se alcune donne che assisto mi dovessero chiedere di fare un passo indietro nei prossimi giorni non sentendosi tutelate”.
Diritti
Stalking, Giulia Bongiorno: “La riforma Orlando indebolisce il reato, sanzione riparatoria applicabile nel 50% dei casi”
L'avvocatessa ed ex deputata è impegnata da dieci anni nella difesa delle donne vittime di stalking con l'associazione Doppia Difesa. A IlFattoQuotidiano.it spiega perché "il Pd si è difeso dicendo qualcosa di non puntuale" sulla applicabilità dell'estinzione del reato. E aggiunge: "Non sarei affatto stupita se alcune donne che assisto mi dovessero chiedere di fare un passo indietro nei prossimi giorni non sentendosi tutelate"
“Non si sono ancora resi conto di quanto hanno scritto”. L’avvocatessa Giulia Bongiorno è stata tra le voci che hanno criticato l’applicabilità anche per lo stalking dell’estinzione del reato per sanzione riparatoria, contenuta nel ddl di riforma del processo penale, approvato mercoledì. Diversi esponenti del Pd hanno catalogato la novità come “fake news”, “falsità”, “allarmismo”. È intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, spiegando che le preoccupazioni “risultano non fondate secondo le interpretazioni degli uffici”.
“È mai possibile che non si accorgano di quali potrebbero essere le conseguenze?”, ripete Bongiorno, che da dieci anni è impegnata al fianco delle donne vittime di stalking con la sua associazione Doppia Difesa. “Ho partecipato alla redazione della legge nel 2009. Stava (sottolinea il tempo usato, nda) aiutando le donne”, spiega a ilfattoquotidiano.it. Ecco perché mercoledì sera ha scritto in un tweet: “Reato di stalking indebolito con il nuovo ddl penale. Nei casi in cui la querela si può ritirare lo stalker resterà impunito”.
Qual è, dunque, il punto? “Bisogna partire dal 2009, quando il reato viene introdotto. Nel 2013 vengono aggiunte le querele irrevocabili“. Proprio le querele irrevocabili sono state usate come scudo dal Partito Democratico nelle ultime ventiquattr’ore. Commentava subito dopo l’approvazione della riforma Vanna Iori, deputata del Pd e responsabile del partito per l’infanzia e l’adolescenza: “Come ha spiegato la presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, la possibilità per il giudice di estinguere il reato in casa di riparazione del danno si applica solo ai reati procedibili a querela remissibile, tra i quali non figura quello di stalking”.
“Il Pd si è difeso dicendo qualcosa di non puntuale. Solo alcune – scandisce Bongiorno – querele sono irrevocabili. Ovvero soltanto quelle dove ci siano gravi e reiterate minacce. Tutte le altre sono remissibili davanti al giudice”. Poi spiega: “Lo stalking si può realizzare con una serie di condotte, minacce o violenze. Questo vuol dire che le querele irrevocabili rappresentano solo un segmento di quelle che vengono sporte”.
Il ragionamento a quel punto si fa lineare: “Siccome la minaccia grave, se non viene reiterata, continua a rientrare tra le querele suscettibili di revoca, è ovvio che con il ddl Orlando alcune donne saranno indotte a rimetterla”. Domanda spontanea: in che senso? “La nuova legge prevede che in caso di remissione di querela ci siano condotte riparatorie e l’estinzione del reato – sottolinea – Quindi, lo stalker, che solitamente ossessiona per amore, ossessionerà la vittima per indurre il ritiro della querela o meno? Forte della mia esperienza, dico di sì. Sarà facile ottenere il consenso della persona offesa”. Le conseguenze sono ‘scontate’: “A quel punto la passerà liscia. Se la caverà con poco, restando libero e impunito. E dopo qualche giorno, mese o anno – dice l’avvocatessa ed ex deputata di centrodestra – riprenderà la sua attività”.
Anche perché i numeri raccontano che il tipo di stalking più frequente è per molestie (“circa il 60, 70 per cento”, sostiene Bongiorno) mentre le minacce rappresentano il “30% delle denunce e di queste il 15% sono di tipo grave”. Ecco quindi che “la sanzione riparatoria è applicabile alla maggior parte delle denunce, sicuramente oltre il 50 per cento” perché “lo stalker è insistente, fa il lavaggio del cervello, non punta la pistola, spesso non dice ti amo o ti uccido: lo stalker è un molestatore”. Bongiorno prova infine a delineare quale scenari potrebbero aprirsi: “Potrebbe essere un deterrente alle denunce: si creano meccanismi per i quali lo stalker potrà indurre – conclude – a rimettere la querela. Non sarei affatto stupita se alcune donne che assisto mi dovessero chiedere di fare un passo indietro nei prossimi giorni non sentendosi tutelate”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.