Pressione fiscale in lieve aumento, ma anche reddito disponibile e potere di acquisto delle famiglie che salgono. E’ quello che emerge dai conti trimestrali pubblicati dall’Istat venerdì. Nel primo trimestre del 2017 la somma di tasse, imposte e contributi ha raggiunto il 38,9% del pil. Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1,5% e i consumi sono cresciuti dell’1,3% sui tre mesi precedenti. Anno su anno il rialzo del reddito è stato del 2,4% e quello della spesa del 2,6 per cento. In entrambi i casi si tratta degli incrementi tendenziali più alti dal terzo trimestre del 2011.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. E quindi poiché il deflatore implicito dei consumi delle famiglie è aumentato in termini congiunturali dello 0,7%, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto dello 0,8%.
L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche (differenza tra entrate e uscite) in rapporto al pil è stato pari al 4,3%, 0,6 punti percentuali in meno rispetto allo stesso trimestre del 2016. Il saldo primario (quello al netto degli interessi passivi) è stato negativo per un importo pari allo 0,6% pil. Le uscite correnti hanno registrato un aumento tendenziale dello 0,9%, effetto della crescita dei redditi da lavoro dipendente (+0,5%), dei consumi intermedi (+0,7%), delle prestazioni sociali in denaro (+1,4%) e degli interessi passivi (8,6%) e da un calo delle altre uscite correnti (-3,4%). Le uscite in conto capitale sono diminuite dell’1,6% in termini tendenziali.
Le entrate totali invece sono aumentate in termini tendenziali del 2% e la loro incidenza sul pil è stata del 43%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2016. Sono aumentate imposte dirette (+1,8%), imposte indirette (+3,1%), contributi sociali (+1,0%) e altre entrate correnti (0,7%). Sono state registrate come imposte indirette le risorse affluite dal sistema bancario italiano al Fondo Nazionale di Risoluzione, pari a circa 1,5 miliardi di euro.