Dopo il Papa, anche Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti al fianco dei genitori di Charlie Gard, il bambino di 7 mesi affetto da una sindrome rara e incurabile, scrive su Twitter: “Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gb e il papa, saremmo felici di farlo”. Ieri Francesco aveva fatto un appello per rispettare i desideri dei genitori di Charlie, che vorrebbero tenere in vita il piccolo e tentare una terapia sperimentale proprio negli Stati Uniti, le cui speranze di riuscita sono comunque ridotte al lumicino.
If we can help little #CharlieGard, as per our friends in the U.K. and the Pope, we would be delighted to do so.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 luglio 2017
Nella stessa giornata di ieri era stata la Cei ad annunciare la disponibilità degli ospedali cattolici Bambin Gesù e Gemelli per accogliere il bambino. E la conferma arriva oggi dalla presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc: “Ho chiesto al direttore sanitario – dice – di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci. Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere”. Enoc riprende le parole di Bergoglio: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”. Parole, spiega la presidente del Bambin Gesù che “riassumono la mission dell’ospedale Bambino Gesù”. Il Bambin Gesù è di proprietà della Santa Sede.