Dopo il via libera di massima arrivato a inizio giugno, martedì la Commissione europea ha approvato ufficialmente la ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena che prevede aiuti di Stato per 5,4 miliardi di euro dopo un contributo di azionisti e obbligazionisti subordinati pari a 4,3 miliardi di euro. La nota dell’esecutivo Ue, che arriva dopo l’intesa di Rocca Salimbeni con il fondo Atlante 2 per lo smaltimento di 26 miliardi di crediti deteriorati, spiega che “sussistono entrambe le condizioni per questo accordo: la Bce ha confermato che Mps è solvibile e soddisfa i requisiti patrimoniali, e l’Italia ha ottenuto un impegno formale da parte di investitori privati ad acquistare il portafoglio di npl”. La banca inoltre ha anche “venduto attività raccogliendo circa 500 milioni di capitale privato” e si è impegnata in un piano di ristrutturazione che dovrebbe riportarla alla redditività nel lungo termine.
“I detentori di obbligazioni subordinate al dettaglio che sono state vendute in modo scorretto potranno richiedere un risarcimento alla banca”, scrive la Commissione, specificando che si tratta di “un corrispettivo del tutto distinto dalla condivisione degli oneri ai sensi della normativa sugli aiuti di Stato dell’Ue”. Mps, continua Bruxelles, stima di spendere 1,5 miliardi per questa compensazione, che comporterà uno scambio delle azioni rivenienti dal burden sharing (condivisione degli oneri) dei subordinati retail convertite in obbligazioni privilegiate Mps.
“Lo Stato deve ricevere un’adeguata remunerazione per il capitale conferito”, continua la nota. Il piano dell’istituto prevede che la ristrutturazione si svolga nel corso di cinque anni, durante i quali la banca prevede di riorientare il suo modello di business verso la clientela al dettaglio e le piccole e medie imprese, aumentare l’efficienza e migliorare la gestione del rischio di credito. Rocca Salimbeni dovrà inoltre cedere “a condizioni di mercato di un portafoglio di crediti deteriorati di 26,1 miliardi di euro ad una società veicolo finanziata con fondi privati”, ricorda la nota, e “questa operazione sarà finanziata parzialmente dal fondo Atlante II”. Mps venderà a investitori privati i titoli senior della cartolarizzazione e chiederà su questi la garanzia statale a condizioni di mercato (il cosiddetto “Gacs”, schema approvato dalla Commissione nel febbraio 2016). L’alta dirigenza della banca sarà soggetta a un tetto retributivo corrispondente a 10 volte il salario medio dei dipendenti della banca senese.
“Per l’approvazione di questo apporto di capitale è stato necessario il contributo ai costi della ristrutturazione da parte dei detentori di obbligazioni subordinate e degli azionisti, in linea con il requisito di condivisione degli oneri previsto dalla normativa sugli aiuti di Stato dell’Ue”, ha commentato Margrethe Vestager, commissaria Ue per la concorrenza. Per mercoledì mattina è stato convocato nella sede milanese di Mps un incontro informale tra il numero uno Marco Morelli e i sindacati per parlare del piano di ristrutturazione approvato dalla Commissione. L’intenzione di chiedere una ricapitalizzazione precauzionale era stata annunciata dalla banca lo scorso 23 dicembre dopo il fallimento del tentativo di ottenere per intero il capitale necessario da investitori privati.