L’inchiesta sulla Consip si arricchisce di un nuovo indagato. Stamattina, infatti, i pm della procura di Roma hanno interrogato il presidente Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua Firenze e amico di vecchia data di Matteo Renzi. Secondo l’agenzia Ansa, il dirigente è stato sentito nella veste di indagato in una delle due costole d’indagine legate alla fuga di notizie nell’inchiesta sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione.
Riserbo assoluto sull’esito dell’atto istruttorio, ma il tema dell’interrogatorio ha riguardato comunque la violazione di notizie coperte da segreto. Sono due, infatti, i fascicoli aperti dalla procura di Roma sulla vicenda: uno è legato alle informazioni arrivate ai vertici dell’ente in merito alle indagini e alle intercettazioni di cui erano oggetto da parte dei carabinieri del Noe e della procura di Napoli; l’altro fa riferimento agli atti istruttori coperti da segreto di cui, a indagini ancora in corso, sono venuti a conoscenza organi di stampa.
Il primo troncone è quello che ha portato ad indagare sul ministro Luca Lotti, sul comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia e sul comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette. A tirarli in ballo è l’ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, che nelle sue dichiarazioni fa il nome anche il numero uno di Publiacqua Firenze. “Anche Vannoni una prima volta subito prima dell’estate del 2016 e una seconda volta una ventina di giorni fa mi ha detto e ribadito che avevo il telefono sotto controllo; il Vannoni non mi ha detto da chi lo aveva appreso”, ha messo a verbale il 20 dicembre del 2016 Marroni.
Un passaggio che era stato contestato al presidente di Publiacqua quando quest’ultimo era stato sentito come persona informata dei fatti dai pm di Napoli. “Ricordo di aver detto a Marroni che aveva il telefono sotto controllo, ma in questo momento non sono in grado di dire chi e in che termini mi abbia dato questa informazione; sicuramente, prima di parlare con il Marroni e dirgli che aveva il telefono sotto controllo, il Lotti mi ha sicuramente detto che c’era una indagine su Consip”. A quel punto i magistrati gli ricordano che come testimone ha l’obbligo di dire la verità e lui aggiunge: “Facendo mente locale vi dico che effettivamente fu Lotti a dirmi che c’era una indagine su Consip. Ricordo che il presidente Renzi mi diceva solo di ‘stare attento’ a Consip”.
E in attesa di capire se in che modo può cambiare le carte in tavola l’interrogatorio di Vannoni, sempre oggi la procura di Roma ha restituito il telefono cellulare alla giornalista Federica Sciarelli. I pm hanno impiegato otto giorni per analizzare i dati contenuti nel telefono della conduttrice di Chi l’ha visto, che è indagata per violazione del segreto d’ufficio in concorso con il pm di Napoli, Herny John Woodcock.
Secondo l’ipotesi formulata dagli investigatori, infatti, Sciarelli sarebbe stata il tramite per fare arrivare informazioni top secret da Woodcock al giornalista Marco Lillo del Fatto Quotidiano, autore di una serie di scoop sul caso Consip: dall’esistenza stessa dell’indagine – svelata il 21 dicembre del 2016 – al coinvolgimento di Lotti, Saltalamacchia, Del Sette e Tiziano Renzi. Durante l’interrogatorio al quale è stata sottoposta il 30 giugno scorso, però, Sciarelli ha negato ogni addebbito. Anche Lillo ha escluso qualsiasi responsabilità della giornalista – e del pm Woodcock – riguardo agli scoop pubblicati sull’inchiesta Consip. “Se il procuratore Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi, volessero sentire la mia versione sono pronto a testimoniare oggi stesso. La verità è che Federica Sciarelli non ha messo in contatto il magistrato Henry John Woodccok con Marco Lillo per scrivere di Consip. La tesi dell’accusa è fondata, da quel che si legge, su un tabulato telefonico del mio cellulare. Ebbene, non c’è grigio in questo caso ma solo bianco o nero: Woodcock e Sciarelli sono innocenti e la Procura si è sbagliata”, ha scritto sul fattoquotidiano.it il giornalista. Che proprio oggi è stato raggiunto a sua volta da un ordine di perquisizione di casa, computer e cellulari emanato dalla procura di Napoli con l’ipotesi di rivelazione del segreto d’ufficio. Questa volta, però, la violazione sarebbe avvenuta attraverso la pubblicazione del libro Di Padre in Figlio.
Giustizia & Impunità
Consip, i pm di Roma interrogano Vannoni come indagato. Da teste disse a Napoli: “Renzi mi diceva di stare attento”
Gli inquirenti sentono il presidente di Publiacqua Firenze e amico di vecchia data del segretario del Pd. Il dirigente - secondo l'agenzia Ansa - è stato sentito nella veste di indagato in una delle due costole d'indagine legate alla fuga di notizie nell'inchiesta sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione. “Anche Vannoni mi ha detto e ribadito che avevo il telefono sotto controllo”, ha messo a verbale il 20 dicembre del 2016 l'ex ad della centrale acquisti della pubblica amministrazione Marroni
L’inchiesta sulla Consip si arricchisce di un nuovo indagato. Stamattina, infatti, i pm della procura di Roma hanno interrogato il presidente Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua Firenze e amico di vecchia data di Matteo Renzi. Secondo l’agenzia Ansa, il dirigente è stato sentito nella veste di indagato in una delle due costole d’indagine legate alla fuga di notizie nell’inchiesta sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione.
Riserbo assoluto sull’esito dell’atto istruttorio, ma il tema dell’interrogatorio ha riguardato comunque la violazione di notizie coperte da segreto. Sono due, infatti, i fascicoli aperti dalla procura di Roma sulla vicenda: uno è legato alle informazioni arrivate ai vertici dell’ente in merito alle indagini e alle intercettazioni di cui erano oggetto da parte dei carabinieri del Noe e della procura di Napoli; l’altro fa riferimento agli atti istruttori coperti da segreto di cui, a indagini ancora in corso, sono venuti a conoscenza organi di stampa.
Il primo troncone è quello che ha portato ad indagare sul ministro Luca Lotti, sul comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia e sul comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette. A tirarli in ballo è l’ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, che nelle sue dichiarazioni fa il nome anche il numero uno di Publiacqua Firenze. “Anche Vannoni una prima volta subito prima dell’estate del 2016 e una seconda volta una ventina di giorni fa mi ha detto e ribadito che avevo il telefono sotto controllo; il Vannoni non mi ha detto da chi lo aveva appreso”, ha messo a verbale il 20 dicembre del 2016 Marroni.
Un passaggio che era stato contestato al presidente di Publiacqua quando quest’ultimo era stato sentito come persona informata dei fatti dai pm di Napoli. “Ricordo di aver detto a Marroni che aveva il telefono sotto controllo, ma in questo momento non sono in grado di dire chi e in che termini mi abbia dato questa informazione; sicuramente, prima di parlare con il Marroni e dirgli che aveva il telefono sotto controllo, il Lotti mi ha sicuramente detto che c’era una indagine su Consip”. A quel punto i magistrati gli ricordano che come testimone ha l’obbligo di dire la verità e lui aggiunge: “Facendo mente locale vi dico che effettivamente fu Lotti a dirmi che c’era una indagine su Consip. Ricordo che il presidente Renzi mi diceva solo di ‘stare attento’ a Consip”.
E in attesa di capire se in che modo può cambiare le carte in tavola l’interrogatorio di Vannoni, sempre oggi la procura di Roma ha restituito il telefono cellulare alla giornalista Federica Sciarelli. I pm hanno impiegato otto giorni per analizzare i dati contenuti nel telefono della conduttrice di Chi l’ha visto, che è indagata per violazione del segreto d’ufficio in concorso con il pm di Napoli, Herny John Woodcock.
Secondo l’ipotesi formulata dagli investigatori, infatti, Sciarelli sarebbe stata il tramite per fare arrivare informazioni top secret da Woodcock al giornalista Marco Lillo del Fatto Quotidiano, autore di una serie di scoop sul caso Consip: dall’esistenza stessa dell’indagine – svelata il 21 dicembre del 2016 – al coinvolgimento di Lotti, Saltalamacchia, Del Sette e Tiziano Renzi. Durante l’interrogatorio al quale è stata sottoposta il 30 giugno scorso, però, Sciarelli ha negato ogni addebbito. Anche Lillo ha escluso qualsiasi responsabilità della giornalista – e del pm Woodcock – riguardo agli scoop pubblicati sull’inchiesta Consip. “Se il procuratore Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi, volessero sentire la mia versione sono pronto a testimoniare oggi stesso. La verità è che Federica Sciarelli non ha messo in contatto il magistrato Henry John Woodccok con Marco Lillo per scrivere di Consip. La tesi dell’accusa è fondata, da quel che si legge, su un tabulato telefonico del mio cellulare. Ebbene, non c’è grigio in questo caso ma solo bianco o nero: Woodcock e Sciarelli sono innocenti e la Procura si è sbagliata”, ha scritto sul fattoquotidiano.it il giornalista. Che proprio oggi è stato raggiunto a sua volta da un ordine di perquisizione di casa, computer e cellulari emanato dalla procura di Napoli con l’ipotesi di rivelazione del segreto d’ufficio. Questa volta, però, la violazione sarebbe avvenuta attraverso la pubblicazione del libro Di Padre in Figlio.
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Seul, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - L'aeronautica militare sudcoreana ha reso noto che un suo aereo da combattimento ha sganciato accidentalmente otto bombe nel posto sbagliato durante un'esercitazione, provocando feriti tra i civili. "Otto bombe multiuso MK-82 sono state sganciate in modo anomalo da un aereo KF-16 dell'Aeronautica Militare, cadendo al di fuori del poligono di tiro designato", ha affermato l'Aeronautica Militare.
L'incidente è avvenuto intorno alle 10 ora locale a Pocheon, circa 25 chilometri a sud del confine pesantemente fortificato con il Nord dotato di armi nucleari. "Siamo profondamente dispiaciuti per il rilascio involontario delle bombe, che ha causato vittime civili, e auguriamo ai feriti una pronta guarigione", ha affermato l'Aeronautica Militare in una nota.
Washington, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - "Liberate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita". Lo ha scritto su Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo aver incontrato gli ostaggi liberati. "Questo è per voi l'ultimo avvertimento! Per la leadership, ora è il momento di lasciare Gaza, finché ne avete ancora la possibilità", ha aggiunto.
Trump ha affermato che "invierà a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro", mentre la sua amministrazione accelera l'investimento di miliardi di dollari in armi. E rivolgendosi "alla gente di Gaza - ha detto - vi aspetta un futuro meraviglioso, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti!".
Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Maxi blitz antidroga a Napoli. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone. Oltre 200 i militari impiegati nell’area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano. Tra gli episodi ripresi dalle telecamere, anche una donna che spaccia droga con un bambino in braccio.
Kiev, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - Un attacco missilistico russo contro un hotel a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 31, di cui circa la metà versa in gravi condizioni. Lo ha reso noto Sergiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk.
Oltre all'hotel, sono stati danneggiati anche 14 palazzi residenziali, un ufficio postale, circa due decine di auto, un istituto culturale e 12 negozi, hanno affermato le autorità.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - L’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale, che combina le estensioni del ghiaccio marino in entrambe le regioni polari, ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record di febbraio 2023 per il resto del mese. E' quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, pari all’8% sotto la media: questo segna il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino stabilisce un record per il mese corrispondente. È importante notare - sottolinea C3S - che il nuovo record registrato nell’Artico a febbraio non è un minimo storico: il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che in genere si verifica a marzo.
Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, il 26% sotto la media. L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese. Se confermato, sarebbe il secondo minimo più basso registrato dal satellite. Questa conferma sarà possibile solo all’inizio di marzo.
Febbraio 2025 è stato il terzo febbraio più caldo a livello globale, rileva inoltre il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, febbraio 2025 ha registrato una temperatura media di 13,36°C, 0,63°C al di sopra della media di febbraio 1991-2020, e solo di poco più alta, 0,03°C, rispetto al quarto febbraio più caldo del 2020. Il mese scorso è stato, poi, di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, posizionandosi come il 19esimo mese, degli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.