Il quadro probatorio è solido, anzi solidissimo. Tale lo ha ritenuto il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Verona, Giuliana Franciosi, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per i vertici di Findomestic, una delle maggiori società italiane di credito al consumo. L’amministratore delegato della società del gruppo Bnp Paribas, Carlo Fioravanti, il direttore generale Chiaffredo Salomone e il condirettore generale Giuseppe Jenzi andranno dunque a processo per il reato di usura in concorso fra loro, con “l’aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria”. La prima udienza si terrà il 14 settembre. La vicenda che ha portato al rinvio a giudizio degli imputati è una delle innumerevoli storie d’usura bancaria che hanno rovinato la vita a migliaia di cittadini negli anni più duri della crisi, ma che – a differenza di molte altre – non si è per fortuna chiusa con una sommaria archiviazione. Anzi, questa vicenda potrebbe aprire la strada ad altre denunce e ad altri processi. Dall’analisi tecnica del rapporto tra il cliente denunciante e Findomestic è emerso che a essere affetto da usura è il contratto in sé, per via delle sue clausole. Trattandosi di un contratto standard è altamente probabile che molte altre persone lo abbiano firmato trovandosi a subire – spesso senza nemmeno rendersene conto – tassi e condizioni usurarie.
Questo spiega anche il nervosismo di Findomestic che il 31 maggio ha scritto a ilfattoquotidiano.it per dire di aver sempre operato nel rispetto “della legge e delle normative di Banca d’Italia”. Nella sua nota Findomestic rilevava addirittura che “il pubblico ministero e i suoi consulenti tecnici hanno utilizzato una formula di calcolo difforme da quella espressamente indicata dalla Banca d’Italia”, dimenticando così come quella formula e la circolare che la contiene siano state sconfessate già anni fa da una sentenza della Corte di Cassazione di cui riportiamo il passo più significativo: “Le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d’Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato … Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, neppure quale mezzo di interpretazione …” (Cassazione sentenza n. 46669/2011). La Banca d’Italia ha responsabilità gravissime nel fenomeno dell’usura bancaria, come testimoniano molti casi documentati, ma questo non fa certo venire meno la responsabilità dei singoli istituti di credito che ancora oggi, nonostante le sentenze, pretendono di utilizzare per i calcoli degli interessi formule giudicate da anni contra legem e pretendono addirittura di farle valere in tribunale. Seguiremo da vicino e con estrema attenzione questo processo.
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Usura bancaria, rinviati a giudizio i vertici di Findomestic. Per il Gup il quadro probatorio è solido
Dall’analisi tecnica del rapporto tra il cliente denunciante e l'istituto, è emerso che a essere affetto da usura è il contratto in sé, per via delle sue clausole. Trattandosi di un accordo standard è altamente probabile che molte altre persone lo abbiano firmato trovandosi a subire - spesso senza nemmeno rendersene conto - tassi e condizioni usurarie
Il quadro probatorio è solido, anzi solidissimo. Tale lo ha ritenuto il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Verona, Giuliana Franciosi, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per i vertici di Findomestic, una delle maggiori società italiane di credito al consumo. L’amministratore delegato della società del gruppo Bnp Paribas, Carlo Fioravanti, il direttore generale Chiaffredo Salomone e il condirettore generale Giuseppe Jenzi andranno dunque a processo per il reato di usura in concorso fra loro, con “l’aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria”. La prima udienza si terrà il 14 settembre. La vicenda che ha portato al rinvio a giudizio degli imputati è una delle innumerevoli storie d’usura bancaria che hanno rovinato la vita a migliaia di cittadini negli anni più duri della crisi, ma che – a differenza di molte altre – non si è per fortuna chiusa con una sommaria archiviazione. Anzi, questa vicenda potrebbe aprire la strada ad altre denunce e ad altri processi. Dall’analisi tecnica del rapporto tra il cliente denunciante e Findomestic è emerso che a essere affetto da usura è il contratto in sé, per via delle sue clausole. Trattandosi di un contratto standard è altamente probabile che molte altre persone lo abbiano firmato trovandosi a subire – spesso senza nemmeno rendersene conto – tassi e condizioni usurarie.
Questo spiega anche il nervosismo di Findomestic che il 31 maggio ha scritto a ilfattoquotidiano.it per dire di aver sempre operato nel rispetto “della legge e delle normative di Banca d’Italia”. Nella sua nota Findomestic rilevava addirittura che “il pubblico ministero e i suoi consulenti tecnici hanno utilizzato una formula di calcolo difforme da quella espressamente indicata dalla Banca d’Italia”, dimenticando così come quella formula e la circolare che la contiene siano state sconfessate già anni fa da una sentenza della Corte di Cassazione di cui riportiamo il passo più significativo: “Le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d’Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato … Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, neppure quale mezzo di interpretazione …” (Cassazione sentenza n. 46669/2011). La Banca d’Italia ha responsabilità gravissime nel fenomeno dell’usura bancaria, come testimoniano molti casi documentati, ma questo non fa certo venire meno la responsabilità dei singoli istituti di credito che ancora oggi, nonostante le sentenze, pretendono di utilizzare per i calcoli degli interessi formule giudicate da anni contra legem e pretendono addirittura di farle valere in tribunale. Seguiremo da vicino e con estrema attenzione questo processo.
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L’Anac mette nel mirino il Ponte sullo Stretto: chiesti documenti a 3 ministeri, anche quello di Salvini
(Adnkronos) - Papa Francesco, dopo una "notte trascorsa tranquilla", stamani ha proseguito con la terapia farmacologica per curare la polmonite bilaterale e con la fisioterapia fisica come era accaduto anche nella giornata di ieri. E’ l'ultimo aggiornamento da parte di fonti vaticane, oggi 6 marzo, sulle condizioni di salute del Pontefice ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio scorso per una polmonite bilaterale.
Presumibilmente il Pontefice sta in poltrona; non si devono immaginare lunghe camminate dati anche i noti problemi di deambulazione del Pontefice. Le stesse fonti vaticane riferiscono che Bergoglio può alimentarsi con cibo "solido, non c'è alimentazione assistita".
I medici seguono un "criterio sanitario, non temporale", sottolineano poi a proposito di un eventuale punto stampa con i medici che seguono il Papa al Gemelli, ribadendo in questo modo che non c'è nulla di calendarizzato in tal senso.
Le fonti vaticane replicano anche sul fatto che, da quando il Papa è ricoverato al Gemelli, non sono mai uscite sue foto o immagini pensando allo sciacallaggio che imperversa sui social: "Ognuno è libero di scegliere come e quando farsi vedere. Ma per alcuni nessuna foto sarebbe sufficiente".
L’ultimo bollettino medico serale di ieri spiegava che “il Santo Padre è rimasto stazionario senza presentare episodi di insufficienza respiratoria. Come programmato, durante il giorno, ha effettuato l'ossigenoterapia ad alti flussi e nella notte" come accaduto anche per le due precedenti notti scorse ed "e’ stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva" con la maschera.
Il Santo Padre - spiegava sempre il bollettino di mercoledì sera - "ha incrementato la fisioterapia respiratoria e quella motoria attiva. Ha trascorso la giornata in poltrona. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Siamo pronti domani mattina a parlare di educazione alla sessualità nei licei dai 14 anni in su, a parlare di incremento delle pene per chi aggredisce in base all'orientamento sessuale e di libertà educativa che vuol dire però che uno ha diritto di dire sì e di dire no e non bisogna imporre asterischi, schwa o corsi che portano confusione. Quella è ideologia". Lo ha detto Matteo Salvini presentando alla Camera il libro del deputato leghista Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
"Mi piacerebbe che il Parlamento riprendesse, senza ovviamente l'ideologia alla Zan che voleva creare una grande marmellata unica, la discussione per incrementare pene e sanzioni per chi discrimina in base all'orientamento sessuale. Da senatore la voto domani mattina" e "mi piacerebbe che nelle scuole, con l'adesione delle famiglie, ci sia educazione alla sessualità, alla prevenzione, alla spiegazione dei rischi di un sesso un tanto al chilo e non protetto, di spiegare cosa è utile fare e come proteggersi. Non alle elementari: non si può parlare di profilattici, sessualità, coiti con i bambini delle elementari. È giusto alla fine del ciclo delle medie".
"Il nostro faro, come Lega, è da sempre la libertà e le libertà. Nel 2025 nessuno si può permettere di discriminare, men che meno di aggredire, qualcuno perchè omosessuale, transessuale, eterosessuale. Ognuno ha il diritto di amare e condividere la propria vita con chiunque voglia", ha detto ancora Salvini che poi ha rivendicato: "Noi sfidiamo la sinistra nell'ottica della modernità".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Mundys ha visto confermata la propria leadership sulla sostenibilità, rimanendo anche quest’anno in cima alla prestigiosa 'A-list' di Cdp, l’organizzazione internazionale di riferimento per la valutazione delle performance climatiche e ambientali delle aziende. Questo risultato testimonia l’impegno continuo delle società del Gruppo che contribuiscono alla realizzazione di una strategia di decarbonizzazione che include oltre 150 iniziative mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla gestione dei rischi legati al cambiamento climatico. Sul piano industriale questo si traduce in investimenti nell'efficienza e nella transizione energetica delle infrastrutture, nella massiccia adozione di illuminazione a Led, nella sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l'elettrificazione delle flotte aziendali, nella realizzazione di impianti solari sulle infrastrutture gestite e l’installazione di punti di ricarica elettrica per i veicoli. Tutto questo ha permesso a Mundys di posizionarsi tra le eccellenze globali, su un totale di oltre 24.800 aziende analizzate, ottenendo il punteggio massimo 'A' su una scala che va da 'D-' a 'A'.
Il risultato ottenuto è parte di un percorso articolato che include la certificazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ricevuta da Sbti (Science Based Target Initiative), il coinvolgimento a tavoli di lavoro internazionale sul tema della decarbonizzazione del settore trasporto e l’integrazione della sostenibilità nella propria strategia di finanziamento.
Mundys è stata tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan per promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi di mobilità, ponendosi obiettivi chiari e concreti, tra i quali l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040. Il riconoscimento arriva peraltro a seguito della recente inaugurazione da parte di Aeroporti di Roma, società controllata da Mundys, della nuova solar farm presso l’aeroporto di Fiumicino, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo in uno scalo aeroportuale europeo, che rappresenta uno dei principali progetti del piano di transizione climatica del Gruppo e la dimostrazione di come questo viene concretamente e progressivamente realizzato.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Con il Giappone c'è "un'amicizia crescente e lo sarà sempre più nel prossimo futuro, così come ho registrato nei giorni scorsi a Tokyo. Una collaborazione preziosa anche perché basata su valori di convivenza i più sani e più responsabili che vi siano in questo momento nella comunità internazionale e in cui Giappone e Italia si trovano perfettamente d'intesa". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Qualcuno utilizza per fini ideologici un tema delicato e personale come il fine vita. Ma il fine vita è ambito di scelta della coscienza e della famiglia, non può essere merce di scambio politica o tema di contrasto politico perché un conto è il partito, un conto è la dignità della persona, l'accompagnamento, la cura, l'affetto, la fede. Il partito si deve fermare un metro prima rispetto a una scelta fondamentale". Lo ha detto Matteo Salvini in una conferenza stampa alla Camer per presentare il libro del deputato della Lega Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Osaka con Expo sarà al centro del mondo come messaggio di sguardo sul futuro e sarà un'occasione particolarmente intensa di incontri, di attività". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Se uno dice, sei disposto a investire soldi sulle forze armate italiane per pagare meglio e di più le nostre forze dell'ordine, per avere dispositivi di sicurezza interna sempre più efficienti? Sì. Ma io il futuro di mio figlio in mano a Macron e alle sue testate nucleari non ce lo metto". Lo ha detto Matteo Salvini a margine di una conferenza stampa alla Camera.
"L'Europa è culla di civiltà, l'Europa deve mediare, deve essere un ponte. E nel momento in cui sia Trump che Zelensky dicono sediamoci, parliamo di pace, facciamo tacere i missili, garantendo una pace sicura e duratura, noi dovremmo accompagnare questo processo", ha spiegato ancora il vice premier sottolineando: "Non si può parlare di armi nucleari con seimila testate nucleari in Russia e seimila testate nucleari negli Stati Uniti.