I dati, ma soprattutto la traduzione dei dati. Che porta ad un’amara conclusione: “La pubblica amministrazione fatica ad accettare la trasparenza“. Parola di Raffaele Cantone, che ha fatto il bilancio del lavoro dell’Anac nel 2016 durante il suo intervento in Parlamento, sottolineando una situazione di “luci e ombre nell’applicazione dei vari strumenti, confermate dalle attività di vigilanza”. Tasto dolente è, appunto, quello della trasparenza. In tal senso, il numero uno dell’Anac ha sottolineato la “rivolta” di una parte della dirigenza contro la norma che prevede la pubblicazione dei compensi per i funzionari pubblici. Una legge che, “seppur forse eccessiva, intendeva promuovere forme diffuse di accountability e dimostra purtroppo come la trasparenza, al di là delle proclamazioni di principio, fatichi a essere realmente accettata“. Parole dure quelle dell’ex magistrato antimafia. Che ha dato i numeri di un anno di lavoro. “Lo scorso anno sono state avviate 845 istruttorie, soprattutto nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche – ha detto Cantone – mentre pochissime (12) sono state le sanzioni irrogate, a conferma del loro utilizzo solo come extrema ratio ma anche dell’elevato livello di adeguamento alle richieste dell’Autorità“.
video di Manolo Lanaro
I SETTORI DI INTERVENTO
Il presidente dell’Anac, poi, ha ricordato il primo Piano nazionale anticorruzione, emanato lo scorso anno, che ha “dedicato focus di approfondimento alle aree particolarmente esposte al rischio corruttivo (come gli acquisti, la tutela del territorio, la valorizzazione dei beni culturali)” e fornito indicazioni a chi ha più difficoltà a costruire un presidio anticorruzione, in particolare i piccoli comuni e le scuole”. Uno dei settori con le maggiori criticità è da sempre quello della sanità, che “per i rapporti curati da organizzazioni indipendenti, i tanti fatti di cronaca e le ingenti risorse investite continua a destare particolare preoccupazione – è stato il parere del magistrato – Grazie alla proficua collaborazione con il Ministero della salute e Agenas si sono individuate le aree più vulnerabili ad abusi e corruzione (gli appalti, i concorsi, l’accreditamento, la gestione dei proventi delle sperimentazioni cliniche, delle liste d’attesa e delle camere mortuarie) e si è chiesto di adottare per esse specifiche misure preventive – ha continuato – la cui attuazione sarà oggetto di un piano ispettivo ad hoc. Un’attività volta non a criminalizzare ma a preservare un settore che ha grandi eccellenze e che consente a tutti l’accesso alle cure“.
NUMERI E RISULTATI DI UN ANNO DI LAVORO
Come si evince dalla relazione annuale, poi, è ampia la rosa di ambiti su cui Anac è intervenuta: da Consip ad Anas, dalla Rai alla ricostruzione post sisma fino ai servizi per i Centri di accoglienza. È aumentato, poi, il numero di richieste di intervento dell’Autorità con il metodo collaborativo, sperimentato per la prima volta con Expo 2015: nel 2016 sono state emanate ben 1.388 delibere (per lo più, provvedimenti di vigilanza, pareri, linee guida, sanzioni, ecc.) e nei primi 5 mesi di quest’anno si è già superata quota 600. Lo strumento del commissariamento degli appalti è stato adottato, da quando è stato istituito, 32 volte, in particolare con 23 commissariamenti veri e propri e 9 misure di sostegno e monitoraggio. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza, come detto, nel 2016 sono state avviate 845 istruttorie. Nel campo dei conflitti di interesse e di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, i procedimenti avviati sono stati 149, anche se i risultati sono stati spesso deludenti per una carenza delle norme rispetto alla quale il presidente Cantone è tornato a sollecitare come una “indifferibile rivisitazione”. In materia di trasparenza sono stati aperti 193 procedimenti di vigilanza, a cui si aggiungono 59 procedimenti sanzionatori per mancata pubblicazione dei dati concernenti i titolari di incarichi politici. Su questo fronte si registra un mancato adeguamento delle amministrazioni agli indirizzi Anac nel 40% dei casi, tasso che interessa piccoli comuni, ma anche realtà grandi come Roma e Milano. Per quanto riguarda il nuovo codice degli appalti, 656 sono stati i pareri e le risposte in forma breve resi dall’Anac, 56 le delibere di vigilanza, 76 gli accertamenti ispettivi (in parte condotti in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Ragioneria Generale dello Stato) e 29 i protocolli di vigilanza collaborativa. Nel settore dei lavori pubblici l’Autorità, che si è occupata di numerose importanti infrastrutture, ha ricevuto circa 1.800 segnalazioni. Cresce, infine, il ricorso al “whistleblowing“: le segnalazioni di presunti illeciti da parte dei lavoratori sono state 235 nel 2015, 252 nel 2016 e oltre 260 nei primi 5 mesi di quest’anno, ma la qualità resta bassa, segno di una scarsa comprensione dell’istituto.
“ANAC NON DA’ BOLLINO SU APPALTI”
Cantone, poi, ha delimitato il campo d’intervento dell’autorità di cui è presidente. L’Anac, ha detto, “non è un organismo che può occuparsi di ogni forma di illegalità” e non bisogna “assecondare l’idea che gli appalti si possano fare solo con il ‘bollino’ dell’Anac“. Cantone ha sottolineato che si sono ingenerate “aspettative forse eccessive nell’opinione pubblica e negli operatori e anche qualche equivoco sui reali ambiti di intervento”. Per l’Autorità, ha detto Cantone, si è chiusa col primo triennio di attività “la fase ‘costituente'” ed essa “è oggi un’istituzione che, dismessi gli abiti della novità, è riconoscibile non solo alle amministrazioni pubbliche e agli operatori economici, ma anche a gran parte dei cittadini”. Una “fiducia” che “è indispensabile preservare” senza “ingenerare inutili e ingiustificate aspettative”, ha detto Cantone. Per questo anche attraverso specifici atti, Anac ha recentemente scelto di “precisare ulteriormente e pubblicamente compiti e poteri dell’Autorità sia nei confronti degli istanti privati che nei confronti delle amministrazioni pubbliche”. In particolare sulle richieste di chiarimento o collaborazione in materia dei contratti pubblici da parte delle amministrazioni, Anac ha precisato “in un regolamento apposito, che le risposte saranno fornite solo se la questione posta è nuova e di rilevanza generale, con la chiara volontà di non assecondare l’idea che gli appalti si possano fare solo con il ‘bollino’ dell’Anac, e al contrario rimarcando che l’Autorità non è un consulente e che non si può sostituire alle scelte discrezionali dell’amministrazione”.
“SU CONSIP INTERVENUTI PRIMA DELLE VICENDE GIUDIZIARIE”
L’ex pm antimafia, poi, ha parlato della questione Consip, sottolineando che “è stata posta particolare attenzione alle gare della principale stazione appaltante del Paese, ben prima che emergessero le note vicende giudiziarie; è stata, infatti, effettuata un’ispezione – ha ricordato Cantone – il cui rapporto conclusivo del luglio 2016 ha evidenziato problematiche nei settori del facility management, dell’ICT e dell’energia“. “Sul facility, in particolare – ha proseguito Cantone – si è concentrata una delle contestazioni mosse alla stazione appaltante relativamente al numero e alla perimetrazione dei lotti che, così come strutturati, rischiano di limitare la platea dei possibili partecipanti alle gare, escludendo soprattutto le piccole e medie imprese; la governance di Consip, in sede di audizione da parte del Consiglio, ha rappresentato di voler accogliere i rilievi mossi e tenerne conto nei prossimi bandi, che saranno sottoposti quindi a specifico monitoraggio”. “Sempre con riferimento ai servizi – ha aggiunto – l’Autorità si è occupata, in più occasioni, del settore delle pulizie, un mercato economicamente molto rilevante (nel 2016 valeva oltre 3,4 miliardi di euro) caratterizzato da un’elevata concentrazione degli appalti in mano a pochi operatori, frutto anche di illeciti cartelli svelati nel dicembre 2015 da un’importante decisione dell’Autorità Antitrust. In particolare, con riferimento agli affidamenti dei servizi di pulizia per le scuole, nel marzo 2016 l’ANAC ha segnalato a Governo e Parlamento la necessità di superare i regimi di proroga contrattuale ex lege e ha affrontato, con un lungo e articolato parere, la questione dell’esclusione dalle gare delle imprese sanzionate per l’intesa anticoncorrenziale. L’importanza del mercato di riferimento ha consigliato, infine, di mettere in cantiere l’aggiornamento del bando-tipo in materia, che risale al 2014 (non a caso, il primo adottato in assoluto), e di rafforzare la collaborazione con l’Antitrust per fornire dati utili a prevenire, scoprire e sanzionare ulteriori cartelli”.
Cronaca
Anac, Raffaele Cantone: “La pubblica amministrazione fatica ad accettare la trasparenza”
Il presidente dell'Anticorruzione ha fatto il bilancio del lavoro 2016 durante il suo intervento in Parlamento, sottolineando una situazione di "luci e ombre nell’applicazione dei vari strumenti, confermate dalle attività di vigilanza"
I dati, ma soprattutto la traduzione dei dati. Che porta ad un’amara conclusione: “La pubblica amministrazione fatica ad accettare la trasparenza“. Parola di Raffaele Cantone, che ha fatto il bilancio del lavoro dell’Anac nel 2016 durante il suo intervento in Parlamento, sottolineando una situazione di “luci e ombre nell’applicazione dei vari strumenti, confermate dalle attività di vigilanza”. Tasto dolente è, appunto, quello della trasparenza. In tal senso, il numero uno dell’Anac ha sottolineato la “rivolta” di una parte della dirigenza contro la norma che prevede la pubblicazione dei compensi per i funzionari pubblici. Una legge che, “seppur forse eccessiva, intendeva promuovere forme diffuse di accountability e dimostra purtroppo come la trasparenza, al di là delle proclamazioni di principio, fatichi a essere realmente accettata“. Parole dure quelle dell’ex magistrato antimafia. Che ha dato i numeri di un anno di lavoro. “Lo scorso anno sono state avviate 845 istruttorie, soprattutto nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche – ha detto Cantone – mentre pochissime (12) sono state le sanzioni irrogate, a conferma del loro utilizzo solo come extrema ratio ma anche dell’elevato livello di adeguamento alle richieste dell’Autorità“.
video di Manolo Lanaro
I SETTORI DI INTERVENTO
Il presidente dell’Anac, poi, ha ricordato il primo Piano nazionale anticorruzione, emanato lo scorso anno, che ha “dedicato focus di approfondimento alle aree particolarmente esposte al rischio corruttivo (come gli acquisti, la tutela del territorio, la valorizzazione dei beni culturali)” e fornito indicazioni a chi ha più difficoltà a costruire un presidio anticorruzione, in particolare i piccoli comuni e le scuole”. Uno dei settori con le maggiori criticità è da sempre quello della sanità, che “per i rapporti curati da organizzazioni indipendenti, i tanti fatti di cronaca e le ingenti risorse investite continua a destare particolare preoccupazione – è stato il parere del magistrato – Grazie alla proficua collaborazione con il Ministero della salute e Agenas si sono individuate le aree più vulnerabili ad abusi e corruzione (gli appalti, i concorsi, l’accreditamento, la gestione dei proventi delle sperimentazioni cliniche, delle liste d’attesa e delle camere mortuarie) e si è chiesto di adottare per esse specifiche misure preventive – ha continuato – la cui attuazione sarà oggetto di un piano ispettivo ad hoc. Un’attività volta non a criminalizzare ma a preservare un settore che ha grandi eccellenze e che consente a tutti l’accesso alle cure“.
NUMERI E RISULTATI DI UN ANNO DI LAVORO
Come si evince dalla relazione annuale, poi, è ampia la rosa di ambiti su cui Anac è intervenuta: da Consip ad Anas, dalla Rai alla ricostruzione post sisma fino ai servizi per i Centri di accoglienza. È aumentato, poi, il numero di richieste di intervento dell’Autorità con il metodo collaborativo, sperimentato per la prima volta con Expo 2015: nel 2016 sono state emanate ben 1.388 delibere (per lo più, provvedimenti di vigilanza, pareri, linee guida, sanzioni, ecc.) e nei primi 5 mesi di quest’anno si è già superata quota 600. Lo strumento del commissariamento degli appalti è stato adottato, da quando è stato istituito, 32 volte, in particolare con 23 commissariamenti veri e propri e 9 misure di sostegno e monitoraggio. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza, come detto, nel 2016 sono state avviate 845 istruttorie. Nel campo dei conflitti di interesse e di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, i procedimenti avviati sono stati 149, anche se i risultati sono stati spesso deludenti per una carenza delle norme rispetto alla quale il presidente Cantone è tornato a sollecitare come una “indifferibile rivisitazione”. In materia di trasparenza sono stati aperti 193 procedimenti di vigilanza, a cui si aggiungono 59 procedimenti sanzionatori per mancata pubblicazione dei dati concernenti i titolari di incarichi politici. Su questo fronte si registra un mancato adeguamento delle amministrazioni agli indirizzi Anac nel 40% dei casi, tasso che interessa piccoli comuni, ma anche realtà grandi come Roma e Milano. Per quanto riguarda il nuovo codice degli appalti, 656 sono stati i pareri e le risposte in forma breve resi dall’Anac, 56 le delibere di vigilanza, 76 gli accertamenti ispettivi (in parte condotti in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Ragioneria Generale dello Stato) e 29 i protocolli di vigilanza collaborativa. Nel settore dei lavori pubblici l’Autorità, che si è occupata di numerose importanti infrastrutture, ha ricevuto circa 1.800 segnalazioni. Cresce, infine, il ricorso al “whistleblowing“: le segnalazioni di presunti illeciti da parte dei lavoratori sono state 235 nel 2015, 252 nel 2016 e oltre 260 nei primi 5 mesi di quest’anno, ma la qualità resta bassa, segno di una scarsa comprensione dell’istituto.
“ANAC NON DA’ BOLLINO SU APPALTI”
Cantone, poi, ha delimitato il campo d’intervento dell’autorità di cui è presidente. L’Anac, ha detto, “non è un organismo che può occuparsi di ogni forma di illegalità” e non bisogna “assecondare l’idea che gli appalti si possano fare solo con il ‘bollino’ dell’Anac“. Cantone ha sottolineato che si sono ingenerate “aspettative forse eccessive nell’opinione pubblica e negli operatori e anche qualche equivoco sui reali ambiti di intervento”. Per l’Autorità, ha detto Cantone, si è chiusa col primo triennio di attività “la fase ‘costituente'” ed essa “è oggi un’istituzione che, dismessi gli abiti della novità, è riconoscibile non solo alle amministrazioni pubbliche e agli operatori economici, ma anche a gran parte dei cittadini”. Una “fiducia” che “è indispensabile preservare” senza “ingenerare inutili e ingiustificate aspettative”, ha detto Cantone. Per questo anche attraverso specifici atti, Anac ha recentemente scelto di “precisare ulteriormente e pubblicamente compiti e poteri dell’Autorità sia nei confronti degli istanti privati che nei confronti delle amministrazioni pubbliche”. In particolare sulle richieste di chiarimento o collaborazione in materia dei contratti pubblici da parte delle amministrazioni, Anac ha precisato “in un regolamento apposito, che le risposte saranno fornite solo se la questione posta è nuova e di rilevanza generale, con la chiara volontà di non assecondare l’idea che gli appalti si possano fare solo con il ‘bollino’ dell’Anac, e al contrario rimarcando che l’Autorità non è un consulente e che non si può sostituire alle scelte discrezionali dell’amministrazione”.
“SU CONSIP INTERVENUTI PRIMA DELLE VICENDE GIUDIZIARIE”
L’ex pm antimafia, poi, ha parlato della questione Consip, sottolineando che “è stata posta particolare attenzione alle gare della principale stazione appaltante del Paese, ben prima che emergessero le note vicende giudiziarie; è stata, infatti, effettuata un’ispezione – ha ricordato Cantone – il cui rapporto conclusivo del luglio 2016 ha evidenziato problematiche nei settori del facility management, dell’ICT e dell’energia“. “Sul facility, in particolare – ha proseguito Cantone – si è concentrata una delle contestazioni mosse alla stazione appaltante relativamente al numero e alla perimetrazione dei lotti che, così come strutturati, rischiano di limitare la platea dei possibili partecipanti alle gare, escludendo soprattutto le piccole e medie imprese; la governance di Consip, in sede di audizione da parte del Consiglio, ha rappresentato di voler accogliere i rilievi mossi e tenerne conto nei prossimi bandi, che saranno sottoposti quindi a specifico monitoraggio”. “Sempre con riferimento ai servizi – ha aggiunto – l’Autorità si è occupata, in più occasioni, del settore delle pulizie, un mercato economicamente molto rilevante (nel 2016 valeva oltre 3,4 miliardi di euro) caratterizzato da un’elevata concentrazione degli appalti in mano a pochi operatori, frutto anche di illeciti cartelli svelati nel dicembre 2015 da un’importante decisione dell’Autorità Antitrust. In particolare, con riferimento agli affidamenti dei servizi di pulizia per le scuole, nel marzo 2016 l’ANAC ha segnalato a Governo e Parlamento la necessità di superare i regimi di proroga contrattuale ex lege e ha affrontato, con un lungo e articolato parere, la questione dell’esclusione dalle gare delle imprese sanzionate per l’intesa anticoncorrenziale. L’importanza del mercato di riferimento ha consigliato, infine, di mettere in cantiere l’aggiornamento del bando-tipo in materia, che risale al 2014 (non a caso, il primo adottato in assoluto), e di rafforzare la collaborazione con l’Antitrust per fornire dati utili a prevenire, scoprire e sanzionare ulteriori cartelli”.
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Washington, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - "Liberate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita". Lo ha scritto su Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo aver incontrato gli ostaggi liberati. "Questo è per voi l'ultimo avvertimento! Per la leadership, ora è il momento di lasciare Gaza, finché ne avete ancora la possibilità", ha aggiunto.
Trump ha affermato che "invierà a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro", mentre la sua amministrazione accelera l'investimento di miliardi di dollari in armi. E rivolgendosi "alla gente di Gaza - ha detto - vi aspetta un futuro meraviglioso, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti!".
Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Maxi blitz antidroga a Napoli. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone. Oltre 200 i militari impiegati nell’area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano. Tra gli episodi ripresi dalle telecamere, anche una donna che spaccia droga con un bambino in braccio.
Kiev, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - Un attacco missilistico russo contro un hotel a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 31, di cui circa la metà versa in gravi condizioni. Lo ha reso noto Sergiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk.
Oltre all'hotel, sono stati danneggiati anche 14 palazzi residenziali, un ufficio postale, circa due decine di auto, un istituto culturale e 12 negozi, hanno affermato le autorità.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - L’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale, che combina le estensioni del ghiaccio marino in entrambe le regioni polari, ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record di febbraio 2023 per il resto del mese. E' quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, pari all’8% sotto la media: questo segna il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino stabilisce un record per il mese corrispondente. È importante notare - sottolinea C3S - che il nuovo record registrato nell’Artico a febbraio non è un minimo storico: il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che in genere si verifica a marzo.
Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, il 26% sotto la media. L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese. Se confermato, sarebbe il secondo minimo più basso registrato dal satellite. Questa conferma sarà possibile solo all’inizio di marzo.
Febbraio 2025 è stato il terzo febbraio più caldo a livello globale, rileva inoltre il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, febbraio 2025 ha registrato una temperatura media di 13,36°C, 0,63°C al di sopra della media di febbraio 1991-2020, e solo di poco più alta, 0,03°C, rispetto al quarto febbraio più caldo del 2020. Il mese scorso è stato, poi, di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, posizionandosi come il 19esimo mese, degli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Il Comune di Milano, alla luce delle indagini che recentemente hanno riguardato l’urbanistica, ricorda di aver già messo in atto diverse misure. Ad esempio con apposita delibera di Giunta, datata febbraio 2024, lo Sportello unico per l'edilizia (Sue) si è adeguato alle interpretazioni del gip in tema di pianificazione attuativa e ristrutturazione edilizia e lo scorso settembre è stato modificato il regolamento della Commissione per il paesaggio, "rafforzando ulteriormente il principio di trasparenza che lo guida e prevedendo che almeno 8 componenti su 15, compreso il presidente, per l’intera durata dell’incarico non svolgano attività di libera professione nel territorio comunale".
Lo scorso novembre sono state introdotte regole "molto restrittive" sui contatti tra funzionari dello Sportello unico per l'edilizia e gli utenti privati. E' invece datato primo marzo 2025 l’avvicendamento di alcuni dirigenti, mentre nel maggio 2023 il Consiglio comunale ha approvato la delibera di Giunta relativa all’aggiornamento degli oneri di urbanizzazione e a novembre 2024 sono stati aggiornati anche i criteri di monetizzazione dello standard.