“Aiutarli a casa loro? E’ buon senso, dobbiamo smettere di far venire tutti qua”. Matteo Renzi insiste. L’inversione di rotta sui migranti contenuta nel suo libro non è una svista o un errore di comunicazione, ma una precisa scelta di contenuto che di fronte ai microfoni del Tg2 rivendica come “logica”. “Tra noi e la Lega Nord c’è un abisso”, dice rispondendo alle polemiche degli ultimi giorni che hanno associato il leader Pd al Carroccio. In realtà era stato lo stesso Matteo Salvini a riprendere il post di Renzi (che era stato poi cancellato dalla sua pagina Facebook) e a ritoccarlo come suo: “No comment, loro chiacchierano e se ne vergognano”, aveva scritto. “Noi non vediamo l’ora di farlo veramente”.
L’ex premier si preoccupa quindi di prendere le distanze dalla Lega Nord, ma tace sulle parole dell’ex ministra degli Esteri Emma Bonino che nei giorni scorsi ha ricordato come, proprio l’ex governo Renzi, avesse firmato il protocollo Triton che prevedeva fosse Roma a coordinare l’operazione e che tutti sbarcassero in Italia. “Noi pensiamo e abbiamo investito nella cooperazione internazionale, riteniamo fondamentale investire in Africa mentre la Lega ha portato in Africa solo diamanti, noi crediamo nello ius soli, è un principio di civiltà, sacrosanto. Ma al tempo stesso dobbiamo smettere di far venire tutti qua, dobbiamo salvarli tutti, ma non possiamo accoglierli tutti, è buon senso”. Peccato che proprio lo ius soli è stata una delle riforme ritardate, prima dal suo governo e poi da quello Gentiloni, tanto da essere a rischio fallimento perché troppo a ridosso della fine della legislatura: al momento è in discussione in Senato, ma l’estate di mezzo e le varie urgenze del calendario potrebbero far saltare nuovamente il provvedimento. L’accusa di Renzi è sempre verso l’Europa “egoista” che deve, dice l’ex premier, stare a sentire le richieste dell’Italia: “Dal dramma immigrazione”, continua sempre al Tg2, “se ne esce facendosi sentire con più forza in Ue, ha ragione Gentiloni: nei prossimi mesi si decidono i soldi per i prossimi 6 anni, se l’Ue non dà una mano sui migranti noi non diamo i quattrini a chi non accoglie. O tutti rispettano le regole o chiudiamo il rubinetto dei soldi”. Solo ieri a esporsi e condannare le parole di Renzi era stato lo scrittore e giornalista Roberto Saviano. “Matteo Renzi e il suo entourage”, ha scritto su Facebook, “non stanno capendo nulla della attuale fase politica e se il segretario del Pd fosse un giocatore di calcio, il mister l’avrebbe fatto accomodare in panchina da un bel po’. Ma purtroppo l’allenatore è lui”.
Le parole di Renzi non hanno lasciato indifferenti molti dentro il Partito democratico e soprattutto hanno sollevato polemiche e critiche tra gli ex. Chi ha parlato di errore è stato l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia: “Io penso che noi abbiamo il dovere morale, giuridico e politico di salvare vite. Questo è il primo presupposto. Poi ci sono stati 2 errori a cui bisogna rimediare: il primo è il Trattato di Dublino che prevede che la richiesta di asilo si può fare solo nel luogo in cui sbarca. Poi Triton per cui l’Italia è l’unico porto in cui far approdare le barche, un accordo di cui nessuno sapeva ma è stato un grave secondo errore”.
Chi dice lo stesso concetto di Matteo Renzi, e più o meno con le stesse parole, è Silvio Berlusconi. “Se non si ferma l’esodo alla partenza”, ha detto al Messaggero l’ex Cavaliere, “non c’è altra soluzione praticabile. Non possiamo certo respingere chi rischia di annegare in mare: il diritto internazionale ma prima ancora la nostra coscienza non lo permetterebbero”. Ovvero, proprio quello che dice il segretario dem. Diversa però la posizione di Berlusconi sullo Ius soli, che definisce “un pessimo segnale perché illude i migranti”: “In queste condizioni, introdurre lo ius soli, come il Pd vuol fare ad ogni costo, è un pessimo segnale, anche se la norma non riguarda ovviamente i clandestini. Far sapere che da oggi è più facile diventare cittadini italiani susciterà illusioni e false speranze in Africa, e quindi renderà ancora più forte la spinta migratoria”. Berlusconi ha quindi risposto a Renzi, che aveva accusato i governi Berlusconi di aver autorizzato i massicci arrivi in Italia: “Capisco Renzi: è tale l’ imbarazzo per il disastro dei governi Pd in materia di immigrazione, che si confonde o non sa di cosa parla. Il segretario del Pd scambia la Convenzione di Dublino, firmata dal mio governo nel 2003, con il programma Triton, voluto e sottoscritto dal suo governo”.