Parlare di migranti è come parlare del tempo. Non pretendo di tracciare l’intero scenario ma almeno offrire un po’ di fonti utili sulla florida industria dei migranti.

Numeri

Vi sono tre corridoi di accesso dei migranti: occidentale (Spagna-Marocco), centrale (Italia-Libia), orientale (Grecia-Turcia).

Dati dello Iom – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – alla mano su un totale di arrivi di 101.266 unità (numeri risalenti al 5 luglio 2017) il corridoio occidentale ha un flusso minimo (6.500 dall’inizio del 2017). Quello centrale è il più trafficato (85.000 in aumento rispetto all’anno precedente), quello orientale risulta tranquillo rispetto all’emergenza 2015 (probabilmente a seguito degli accordi “tappo” per tenere i migranti inchiodati ai confini della Ue, solo 10.000 unità). [qui i report]

Il Ministero degli Interni riporta cifre degli ultimi 3 anni: 170.000 nel 2014, 154.000 nel 2015 (era aperto il canale greco-turco come accesso privilegiato), 181.000 nel 2016 e il trend è in aumento per il 2017 (potremmo superare le 200.000 unità).

Costi dei migranti

Tralasciando quanto costano alla società civile tramite supporto alle ong (una buona analisi finanziaria la trovate su Repubblica) quanto costa il flusso di migranti a noi pagatori di tasse? 2,6 miliardi nel 2015, 3,3 miliardi nel 2016, 4,2 (o 4,8) nel 2017. Notate un trend in crescita per caso? Considerate che il 2017 non è ancora finito quindi trovo plausibile si tocchi quota 5 miliardi. I dati precisi li trovate nel link del Ministero degli Interni.

Gli immigrati ci pagano le pensioni

Nessuno si è premurato di riflettere sul perché i migranti ci pagheranno le pensioni? Forse perché il sistema Inps è già al collasso e le tasse che pago oggi servono per pagare le pensioni del mio vicino di casa. Secondo un’analisi approfondita del Fondo Monetario internazionale (pagina 12 del documento) i costi per l’asilo dei migranti hanno un impatto negativo dello 0,24% (dati del 2016) sul nostro Prodotto Interno Lordo (Pil). Sul medio-lungo periodo il Fondo Monetario internazionale cita a pagina 14 un possibile calo del Pil superiore allo 0,40%.

I migranti risparmiano. Anche tanto. Solo nel 2015 (ultimo dato disponibile) il Pew center traccia una remittance (soldi spediti dai migranti ai paesi di origine) di oltre 15 miliardi. Come dire risparmiano qui, ma non reimmettono i loro risparmi nella nostra economia (cosa che sarebbe molto positivo.)

Visioni politiche

Tallin e Amburgo potevamo risparmiarci i soldi del volo. Da Tallin il ministro Marco Minniti torna dicendo che non potevamo aspettarci molto (figuriamoci, ci hanno preso a calci in faccia), dal G20 pure peggio. Minacciamo di chiudere i porti (e per un momento la Ue ci prende sul serio), poi quando gli europei vengono a scoprire il bluff diciamo che rivedremo un nuovo regolamento per le navi delle ong (la montagna che partorisce il topolino).

Paolo Gentiloni non porta a casa un euro dal G20 ma afferma che ci hanno riconosciuto il merito di impegnarsi sui migranti. Nessuno lo nega, ma nessuno tira fuori un euro. Alcuni ci hanno preso in giro apertamente: la Spagna ha detto che i suoi porti sono già saturi (dati Iom sopracitati 6.500 unità da gennaio 2017? Urca han proprio tutto prenotato). In più nemmeno ci approvano una proposta sui mercanti di esseri umani (che sarebbe stato almeno il contentino).

Un’affermazione agghiacciante di Gentiloni in conferenza stampa mi blocca: per giustificare le affermazioni di Renzi “aiutiamoli a casa loro” probabilmente, se n’è uscito dicendo che, a quanto riferitogli dal primo ministro messicano, i migranti che dal Messico vanno verso gli Usa si sono ridotti quasi a zero; il primo ministro messicano ha spiegato che ci hanno impiegato 20 anni per arrivare a questo risultato.

Stesso concetto della Bonino (la gola profonda che ha svelato il mistero sul perché vengono tutti da noi) che sostiene che ci vorrà molto tempo. Quindi facciamo una media di 5 miliardi all’anno per l’industria dei migranti per i prossimi 20 anni? 100 miliardi?

Politica interna

La Lega ci campa alla grande, Berlusconi è arrivato in scia. I 5 stelle tallonano dappresso. Ora persino la signora Boldrini e Renzi sostengono che sarebbe meglio cercare di arginare il fenomeno. Sui migranti il segretario del Pd ci perderà le elezioni. A meno che non faccia un colpo di mano, cioè chiudere i porti. Se chiude i porti può dimostrare agli italiani che agisce per il bene dell’Italia (non me ne voglia il signor Boeri).

L’industria dei migranti è un’opportunità per tutti.

@enricoverga

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