Due turiste tedesche sono state accoltellate a morte in un resort a Hurghada, in Egitto, sul Mar Rosso. Ad attaccarle un ventenne che è entrato nella struttura turistica arrivando a nuoto da una spiaggia vicina. Poi le ha aggredite, ferendo anche altre quattro persone, tutte donne, di diverse nazionalità. “Non voglio gli egiziani, non è voi che cerchiamo”, ha urlato prima di uccidere. Frasi che, se confermate dagli inquirenti che lo hanno interrogato per ore dopo averlo arrestato, potrebbero avallare la pista jihadista. Le due vittime erano turiste tedesche – nonostante inizialmente fonti di polizia locali avessero parlato di cittadine ucraine – e secondo quanto emerge dalle prime informazioni tra i feriti ci sono anche due cittadini cechi.
2 Germans killed in knife attack in #Hurghada beach in Egypt, reports German daily Bild. pic.twitter.com/OQMRoIBhKg
— Sarah Harman (@SarahHarman53) July 14, 2017
“Non possiamo escludere che fra le vittime ci siano anche cittadini tedeschi. Ma su questo non abbiamo ancora certezza“, ha scritto il ministero degli Esteri tedesco in una nota, dopo quanto riportato dai media. Il ministero afferma inoltre di “aver appreso che nell’attacco ci sarebbero almeno due morti e diversi feriti”. Berlino “condanna duramente questo attacco vigliacco e ignobile mirato a colpire persone che volevano solo trascorrere un periodo sereno e riposante al mare”. “Esprimiamo cordoglio alle famiglie delle vittime – continua la nota – e speriamo che tutte le persone rimaste ferite guariscano velocemente e completamente”.
La dinamica di quanto è successo oggi richiama la strage avvenuta a Sousse in Tunisia nel giugno del 2015, quando 38 turisti furono massacrati da un terrorista giunto anche in questo caso nel resort via mare. Al momento non si conosce la matrice dell’attentato, ma da anni l’Isis e gruppi terroristi affiliati esortano i loro combattenti a colpire il più alto numero di ‘infedeli’ nelle località turistiche del paese dei Faraoni, da Sharm el Sheikh, perla del Sinai, a Luxor e Hurghada, già presa di mira a gennaio del 2016, con tre turisti feriti, un assalitore ucciso e un altro ferito.
In quell’occasione le autorità – preoccupatissime per i contraccolpi sul turismo – parlarono di una rapina ma i testimoni dell’attacco all’arma bianca riferirono che gli assalitori gridarono ‘Allah è grande’. E anche in queste ore ad Hurghada qualcuno suggerisce una rapina finita nel sangue, ma la realtà sembra essere un’altra.
Al Sunny Days Palacio resort era una giornata come le altre. Gente in spiaggia, relax, sole e mare azzurro. Nulla lasciava presagire la tragedia. Non ha insospettito nessuno neanche quell’uomo sui vent’anni, vestito con un t-shirt nera e un jeans. Poi è accaduto tutto in un attimo: il killer si è introdotto nell’hotel con un coltello ed è riuscito a colpire almeno sei turiste prima di essere bloccato.
Al di là delle due tedesche uccise – Berlino non ha potuto ancora confermare ufficialmente ma non ha smentito – in serata mancavano ancora certezze sulla nazionalità degli altri turisti coinvolti. Le informazioni contraddittorie riflettono la confusione seguita all’attacco che ha gettato nel panico le autorità e la sicurezza locale. Le straniere ferite dovrebbero essere ucraine e ceche. Forse una russa.
L’attacco di Hurghada è seguito ad un attentato avvenuto in mattinata alla periferia del Cairo vicino alle Piramidi – altro luogo simbolo dell’Egitto e meta di turisti – dove cinque poliziotti sono rimasti uccisi. Un’aggressione che non è ancora stata rivendicata. Dopo aver compiuto il massacro, i terroristi hanno rubato le armi alle vittime e hanno cercato di dar fuoco ai corpi prima di darsi alla fuga. I due attacchi di oggi potrebbero avere un impatto pesante sul business del turismo in Egitto, già traballante dopo la rivoluzione del 2011 che ha detronizzato l’ex rais Mubarak e ulteriormente segnato dall’abbattimento di un aereo russo nell’ottobre del 2015, rivendicato dall’Isis, con la morte di tutte le 224 persone a bordo.