Resta alta la tensione in Venezuela il giorno dopo l’elezione dell’Assemblea Costituente voluta dal presidente Nicolàs Maduro. Sono 121 le persone morte negli scontri di piazza degli ultimi mesi e almeno 1.958 quelle rimaste ferite secondo la procuratrice generale Luisa Ortega Diaz che per la prima volta attribuisce la responsabilità di queste morti: almeno il 25% ha perso la vita per mano delle forze dell’ordine e il 40% da gruppi di civili armati. “Il peggio è che siamo testimoni anche di crimini contro l’umanità”, ha aggiunto la Procuratrice: “Il Venezuela non merita questo, sono gravi violazioni dei diritti umani che intendo continuare a denunciare”.
Per la sola giornata di domenica il leader dell’opposizione Henrique Capriles aveva parlato di 15 vittime, mentre il procuratore di Stato ne elencava otto. “Scene di tumulti” sono state riportate da diverse città. Almeno sette guardie nazionali sono state ferite in un attacco nella capitale Caracas. Il quotidiano El Nacional riporta la notizia della morte avvenuta a San Cristobal, capita dello Stato di Tachira, di una ragazzina di 15 anni che era rimasta ferita domenica da uno sparo di arma da fuoco al torace. Il quotidiano ha identificato la vittima come Daniela de Jesus Salomon Machado. Secondo il fidanzato, la ragazza non stava partecipando ad alcuna protesta, ma è passata accanto ad un corteo dell’opposizione, proprio mentre un gruppo di chavisti ha iniziato a sparare contro i manifestanti.
Maduro: “Voto più importante degli ultimi 18 anni”
La presidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Tibisay Lucena, ha annunciato che il tasso di partecipazione al voto di domenica è stato del 41,53%. In una conferenza stampa nella sede centrale del Cne a Caracas, Lucena ha detto che poco più di 8 milioni di venezuelani si sono recati alle urne. “Si tratta del voto più importante che la rivoluzione abbia mai avuto in 18 anni di storia”, il commento di Maduro. In un discorso in Plaza Bolivar, nella capitale, dopo i risultati, il presidente venezuelano ha detto che la Costituente è nata con “grande legittimazione” popolare e ha salutato i membri dell’organismo che nelle prossime ore prenderanno il “comando” del Venezuela con pieni poteri.
La procuratrice Ortega Diaz: “Schiaffo al popolo e alla sua sovranità”
“Abbiamo la Costituente, arrivata dalla mano del Paese. I venezuelani questa domenica hanno dato una lezione di coraggio e valore”, ha affermato Maduro, anticipando che se l’opposizione seguirà nella sua “pazzia”, con le sue proteste contro il governo, alcuni dei suoi dirigenti “finiranno in una cella ed altri in un manicomio”, ha detto Maduro annunciando nuove misure contro il Parlamento, la Procura, i leader dell’opposizione e i media privati. Il leader chavista, in un discorso televisivo, ha ribadito che la Anc prenderà il potere nelle prossime ore e “revocherà l’immunità parlamentare a coloro a cui era stata tolta”, agirà “contro la borghesia parassita” per trovare una soluzione alla crisi economica. Maduro ha criticato inoltro la copertura concesso al voto dai media privati venezuelani accusandoli “di censurare le elezioni” e ha chiesto un’indagine contro il canale Televen per “apologia di reato”. “Siamo in una guerra di comunicazione contro le menzogne della televisione, attenzione”, ha avvertito. Ma le elezioni per l’Assemblea Costituente sono “uno schiaffo al popolo e alla sua sovranità“, che serve solo a soddisfare le “ambizioni dittatoriali” di un “piccolo gruppo” che vuole perpetuare “il potere assoluto in mano ad una minoranza ha detto Ortega Diaz, in una breve conferenza stampa in cui ha chiamato i cittadini a “disconoscere l’origine, il processo e il presunto risultato di questa Costituente immorale”.
Il presidente del Parlamento, Julio Borges, ha avvertito che si sta andando verso “uno scenario molto probabile di scontro violento” a Caracas, perché l’opposizione non intende cedere le sede del potere legislativo all’Assemblea Costituente, di cui non riconosce la legittimità. “Dobbiamo fare valere un fatto fondamentale, che è che questo Parlamento, eletto da oltre 14 milioni di venezuelani, è l’unica autorità eletta e legittima nel paese. Ci tocca difendere la legge e la Costituzione”, ha detto Borges in un’intervista radiofonica.
La coalizione di opposizione (Mud) controlla 112 seggi nel Parlamento, contro i 52 del chavismo, dalle elezioni politiche di dicembre del 2015, ma il legislativo non possiede nessun potere reale da quando, nel gennaio del 2016, il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsg) lo ha dichiarato fuori legge. Il decreto con il quale Maduro ha convocato l’Assemblea Costituente prevede che questo organismo lavori nella sede del Parlamento, e il numero due del chavismo, Diosdado Cabello, ha già annunciato che intende occupare la sede legislativa “per riportare i ritratti di Chavez” che l’opposizione ha tolto un anno e mezzo fa.
Borges ha sottolineato che la situazione è particolarmente pericolosa perché i chavisti “festeggiano ma in realtà hanno paura: sanno che hanno perso l’appoggio popolare, il consenso internazionale e la legittimità”. “L’unica cosa che è rimasta al governo è la forza bruta, e non vi è nulla di più debole, e dunque di più pericoloso, che un governo al quale è rimasta solo la forza bruta”, ha concluso il dirigente oppositore.
Gentiloni: “Non riconosciamo la Costituente”
“In Venezuela c’è una situazione al limite della guerra civile e di un regime dittatoriale. Una realtà che non riconosceremo: non riconosceremo l’assemblea costituente voluta da Maduro” dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in un’intervista al Tg5. “Ricordiamo che ci sono 130mila italo venezuelani in condizioni molto precarie. Ci muoviamo dunque sul piano diplomatico e su quello della difesa dei nostri connazionali”, aggiunge.
Gli Stati Uniti condannano duramente il voto, prospettando “forti e veloci azioni” contro il governo. In una nota la portavoce del Dipartimento di Stato americano, Heather Nauert, afferma che gli Usa si dichiarano “a fianco del popolo del Venezuela e dei loro rappresentanti costituzionali, nella loro volontà di ripristinare una democrazia piena e prospera”. Quindi, aggiunge la portavoce a nome degli Stati Uniti, “continueremo ad assumere azioni veloci e forti contro gli architetti dell’autoritarismo in Venezuela”. “Le fasulle elezioni di Maduro sono un altro passo verso la dittatura – aveva detto in nottata l’ambasciatore americano all’Onu, Nikki Haley – non accetteremo un governo illegale. Il popolo venezuelano e la democrazia prevarranno”. E così gli Usa hanno deciso di imporre sanzioni a Maduro dopo averlo fatto con molti esponenti del governo venezuelano finiti sotto nel mirino delle autorità americane. L’amministrazione Trump ha congelato gli asset di Maduro sotto la giurisdizione americana e vieta agli americani di fare affari con lui.
Il governo cileno ha definito “illegittime” le elezioni, svoltesi “senza le minime garanzie per un voto universale e democratico” e violando “i requisiti stabiliti dalla stessa Costituzione del paese”. In un breve comunicato, il governo di Michelle Bachelet – pur senza annunciare che non riconoscerà i risultati delle elezioni, come hanno invece fatto Messico, Colombia, Perù e Argentina – ha sottolineato che la Costituente convocata da Nicolas Maduro “solo servirà per approfondire ancora di più la divisione nella società venezuelana”.
Mondo
Venezuela, dopo voto Maduro minaccia Parlamento, opposizioni, media e pm. Procura: “Negli scontri 121 morti”
La presidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Tibisay Lucena, ha annunciato che il tasso di partecipazione al voto di domenica è stato del 41,53%. "Si tratta del voto più importante che la rivoluzione abbia mai avuto in 18 anni di storia", il commento del presidente. Julio Borges, presidente del Parlamento: "Si va verso uno scontro violento". Il premier Gentiloni: "Non riconosciamo assemblea Maduro". La condanna degli Usa: "Forti e veloci azioni"
Resta alta la tensione in Venezuela il giorno dopo l’elezione dell’Assemblea Costituente voluta dal presidente Nicolàs Maduro. Sono 121 le persone morte negli scontri di piazza degli ultimi mesi e almeno 1.958 quelle rimaste ferite secondo la procuratrice generale Luisa Ortega Diaz che per la prima volta attribuisce la responsabilità di queste morti: almeno il 25% ha perso la vita per mano delle forze dell’ordine e il 40% da gruppi di civili armati. “Il peggio è che siamo testimoni anche di crimini contro l’umanità”, ha aggiunto la Procuratrice: “Il Venezuela non merita questo, sono gravi violazioni dei diritti umani che intendo continuare a denunciare”.
Per la sola giornata di domenica il leader dell’opposizione Henrique Capriles aveva parlato di 15 vittime, mentre il procuratore di Stato ne elencava otto. “Scene di tumulti” sono state riportate da diverse città. Almeno sette guardie nazionali sono state ferite in un attacco nella capitale Caracas. Il quotidiano El Nacional riporta la notizia della morte avvenuta a San Cristobal, capita dello Stato di Tachira, di una ragazzina di 15 anni che era rimasta ferita domenica da uno sparo di arma da fuoco al torace. Il quotidiano ha identificato la vittima come Daniela de Jesus Salomon Machado. Secondo il fidanzato, la ragazza non stava partecipando ad alcuna protesta, ma è passata accanto ad un corteo dell’opposizione, proprio mentre un gruppo di chavisti ha iniziato a sparare contro i manifestanti.
Maduro: “Voto più importante degli ultimi 18 anni”
La presidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Tibisay Lucena, ha annunciato che il tasso di partecipazione al voto di domenica è stato del 41,53%. In una conferenza stampa nella sede centrale del Cne a Caracas, Lucena ha detto che poco più di 8 milioni di venezuelani si sono recati alle urne. “Si tratta del voto più importante che la rivoluzione abbia mai avuto in 18 anni di storia”, il commento di Maduro. In un discorso in Plaza Bolivar, nella capitale, dopo i risultati, il presidente venezuelano ha detto che la Costituente è nata con “grande legittimazione” popolare e ha salutato i membri dell’organismo che nelle prossime ore prenderanno il “comando” del Venezuela con pieni poteri.
La procuratrice Ortega Diaz: “Schiaffo al popolo e alla sua sovranità”
“Abbiamo la Costituente, arrivata dalla mano del Paese. I venezuelani questa domenica hanno dato una lezione di coraggio e valore”, ha affermato Maduro, anticipando che se l’opposizione seguirà nella sua “pazzia”, con le sue proteste contro il governo, alcuni dei suoi dirigenti “finiranno in una cella ed altri in un manicomio”, ha detto Maduro annunciando nuove misure contro il Parlamento, la Procura, i leader dell’opposizione e i media privati. Il leader chavista, in un discorso televisivo, ha ribadito che la Anc prenderà il potere nelle prossime ore e “revocherà l’immunità parlamentare a coloro a cui era stata tolta”, agirà “contro la borghesia parassita” per trovare una soluzione alla crisi economica. Maduro ha criticato inoltro la copertura concesso al voto dai media privati venezuelani accusandoli “di censurare le elezioni” e ha chiesto un’indagine contro il canale Televen per “apologia di reato”. “Siamo in una guerra di comunicazione contro le menzogne della televisione, attenzione”, ha avvertito. Ma le elezioni per l’Assemblea Costituente sono “uno schiaffo al popolo e alla sua sovranità“, che serve solo a soddisfare le “ambizioni dittatoriali” di un “piccolo gruppo” che vuole perpetuare “il potere assoluto in mano ad una minoranza ha detto Ortega Diaz, in una breve conferenza stampa in cui ha chiamato i cittadini a “disconoscere l’origine, il processo e il presunto risultato di questa Costituente immorale”.
Il presidente del Parlamento, Julio Borges, ha avvertito che si sta andando verso “uno scenario molto probabile di scontro violento” a Caracas, perché l’opposizione non intende cedere le sede del potere legislativo all’Assemblea Costituente, di cui non riconosce la legittimità. “Dobbiamo fare valere un fatto fondamentale, che è che questo Parlamento, eletto da oltre 14 milioni di venezuelani, è l’unica autorità eletta e legittima nel paese. Ci tocca difendere la legge e la Costituzione”, ha detto Borges in un’intervista radiofonica.
La coalizione di opposizione (Mud) controlla 112 seggi nel Parlamento, contro i 52 del chavismo, dalle elezioni politiche di dicembre del 2015, ma il legislativo non possiede nessun potere reale da quando, nel gennaio del 2016, il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsg) lo ha dichiarato fuori legge. Il decreto con il quale Maduro ha convocato l’Assemblea Costituente prevede che questo organismo lavori nella sede del Parlamento, e il numero due del chavismo, Diosdado Cabello, ha già annunciato che intende occupare la sede legislativa “per riportare i ritratti di Chavez” che l’opposizione ha tolto un anno e mezzo fa.
Borges ha sottolineato che la situazione è particolarmente pericolosa perché i chavisti “festeggiano ma in realtà hanno paura: sanno che hanno perso l’appoggio popolare, il consenso internazionale e la legittimità”. “L’unica cosa che è rimasta al governo è la forza bruta, e non vi è nulla di più debole, e dunque di più pericoloso, che un governo al quale è rimasta solo la forza bruta”, ha concluso il dirigente oppositore.
Gentiloni: “Non riconosciamo la Costituente”
“In Venezuela c’è una situazione al limite della guerra civile e di un regime dittatoriale. Una realtà che non riconosceremo: non riconosceremo l’assemblea costituente voluta da Maduro” dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in un’intervista al Tg5. “Ricordiamo che ci sono 130mila italo venezuelani in condizioni molto precarie. Ci muoviamo dunque sul piano diplomatico e su quello della difesa dei nostri connazionali”, aggiunge.
Gli Stati Uniti condannano duramente il voto, prospettando “forti e veloci azioni” contro il governo. In una nota la portavoce del Dipartimento di Stato americano, Heather Nauert, afferma che gli Usa si dichiarano “a fianco del popolo del Venezuela e dei loro rappresentanti costituzionali, nella loro volontà di ripristinare una democrazia piena e prospera”. Quindi, aggiunge la portavoce a nome degli Stati Uniti, “continueremo ad assumere azioni veloci e forti contro gli architetti dell’autoritarismo in Venezuela”. “Le fasulle elezioni di Maduro sono un altro passo verso la dittatura – aveva detto in nottata l’ambasciatore americano all’Onu, Nikki Haley – non accetteremo un governo illegale. Il popolo venezuelano e la democrazia prevarranno”. E così gli Usa hanno deciso di imporre sanzioni a Maduro dopo averlo fatto con molti esponenti del governo venezuelano finiti sotto nel mirino delle autorità americane. L’amministrazione Trump ha congelato gli asset di Maduro sotto la giurisdizione americana e vieta agli americani di fare affari con lui.
Il governo cileno ha definito “illegittime” le elezioni, svoltesi “senza le minime garanzie per un voto universale e democratico” e violando “i requisiti stabiliti dalla stessa Costituzione del paese”. In un breve comunicato, il governo di Michelle Bachelet – pur senza annunciare che non riconoscerà i risultati delle elezioni, come hanno invece fatto Messico, Colombia, Perù e Argentina – ha sottolineato che la Costituente convocata da Nicolas Maduro “solo servirà per approfondire ancora di più la divisione nella società venezuelana”.
Articolo Precedente
Russia, cacciati 755 diplomatici americani da Mosca. Putin: “È la nostra risposta alle sanzioni statunitensi”
Articolo Successivo
Germania, guasto alla funivia: passeggeri sospesi nel vuoto. Le spettacolari operazioni di salvataggio dei vigili del fuoco
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Starmer chiede “pressioni su Putin” e annuncia una “riunione militare” dei Paesi ‘volenterosi’. Meloni: “L’Italia non invierà truppe. Lavoriamo con Ue e Usa”
Mondo
Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
Cronaca
Manifestazione per l’Europa, “Siamo 50mila”. In piazza bandiere Ue, arcobaleno e “Bella ciao”. Dalla difesa comune al riarmo: le parole
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.