Andrea Mazzillo, assessore capitolino al Bilancio, ha rimesso la delega al Patrimonio: “Preso atto, attraverso una chat, dell’intenzione della Sindaca di nominare altri due assessori: uno con delega ai Lavori pubblici e l’altro con delega al Patrimonio e Politiche Abitative, senza avermi neanche informato – si legge nella nota diramata dall’assessore – ho ritenuto di rimettere formalmente a disposizione della Sindaca le deleghe attinenti al Patrimonio già da stamattina. Ciò mi consentirà di concentrarmi, con ancor maggior impegno, per garantire la solidità dei conti di Roma Capitale in modo così da consentire alla Sindaca di attuare il programma di rilancio della Capitale”. Nei giorni scorsi Mazzillo aveva rimesso le deleghe alla casa. Da oggi si occuperà solo del Bilancio.
Le opposizioni attaccano: “Ormai il prossimo assessore sarà quello alle dimissioni, per gestire tutto sto traffico di gente che va e gente che viene! #poveraRoma”, twitta Roberto Giachetti, consigliere comunale del Pd e vicepresidente della Camera. “Il continuo avvicendamento nei ruoli-chiave del governo della Capitale denota una giunta allo sbando, lacerata dalla conflittualità interna e dall’incoerenza tra le facili promesse in campagna elettorale e quanto poi realizzato in concreto”, scrivono in una nota i portavoce dei Verdi di Roma Guglielmo Calcerano e Silvana Meli.
E’ solo l’ultima puntata dello scontro in atto da giorni tra Mazzillo e la Raggi. Il 29 luglio, rimettendo le deleghe alla casa, in un’intervista a La Repubblica l’assessore aveva attaccato i “molti” colleghi di Giunta che “non hanno alcun rapporto con gli eletti” e contro la scelta di “persone che non conoscono Roma“. Parole che avevano sucitato l’ira della sindaca: “A tutti i componenti della mia squadra di consiglieri e di giunta dico infatti di non distrarsi dal lavoro. Chi preferisce polemizzare si mette da solo fuori dalla squadra”, era stata la risposta di Raggi.
Nei giorni successivi lo strappo sembrava rientrato, ma il 31 luglio Mazzillo tornava alla carica: “Prendiamo persone che si conoscono e che conoscono i problemi di Roma. Perché è una città sui generis, non è come le altre. Qui a Roma servono persone che conoscano bene la sua complessità. Poi se vengono da fuori, va bene lo stesso, ma devono conoscerla bene questa città”, affermava in un’intervista a Il Messaggero. Parole che erano state interpretate come un affondo contro l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban, imprenditore veneto molto vicino a Davide Casaleggio. Lo stesso giorno la sindaca Raggi avrebbe nominato Paolo Simioni, che di Colomban era uno stretto collaboratore, come nuovo presidente e nuovo amministratore delegato di Atac, dopo l’addio del direttore generale Bruno Rota.
La lettera di Mazzillo sul ragioniere generale – L’agenzia Adnkronos ha pubblicato una lettera in cui l’assessore spiega l’anomalia della presenza della nomina del Ragioniere Generale nell’interpello con cui l’amministrazione aveva individuato le figure sulle quali costruire la macrostruttura del Campidoglio: “Contrariamente a quanto riportato come motivazione di esclusione di alcune posizioni apicali e subapicali dall’interpello avviato in data 19 ottobre 2016 da parte dell’Ufficio Risorse Umane dell’amministrazione capitolina, è stata erroneamente inserita anche la figura del ‘Ragioniere Generale’”, scrive l’assessore nella “Richiesta di rettifica della procedura di interpello del Direttore del personale relativo al conferimento di incarichi apicali e subapicali nell’ambito della macrostruttura capitolina avviata con nota GB/66646 del 19 ottobre 2016″, documento che l’Adnkronos ha potuto consultare.
Sostanzialmente, nella richiesta formale indirizzata a Virginia Raggi, Mazzillo rivendica la necessità del parere dell’assessore al Bilancio per una nomina fiduciaria di esclusiva competenza della sindaca. “Tale ruolo (Ragioniere Generale) – scrive Mazzillo nella richiesta – rientra senza dubbio all’interno delle previsioni di esclusione previste dall’interpello in oggetto, in quanto le funzioni del Ragioniere Generale sono ascrivibili a materie riservate direttamente alla competenza della Sindaca sia in termini di indirizzo sia di controllo”. A cosa si riferisce il documento? All’intercettazione pubblicata da La Repubblica in cui Renato Marra, all’epoca dei fatti direttore del personale, dice al suo vice Gianluca Viggiano che Mazzillo “vuole uno in comando che arriva da Brescia e viene a fare il ragioniere generale”.
Di Maio: “Roma insegna, dovevamo avere la squadra pronta” – Al netto del tasso di romanità e delle valutazioni in merito, non è mistero che la composizione della giunta comunale romana ha rappresentato e continua a rappresentare una spina per il Movimento 5 Stelle. Ad ammetterlo, del resto, è stato lo stesso Luigi Di Maio, intervenendo al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta: “Roma ci insegna e ci aiuta ad imparare dagli errori fatti – ha detto – Una cosa ad esempio abbiamo sbagliato: non aver preparato tutta la squadra prima delle elezioni amministrative. Quando diventi sindaco prendi colpi da tutte le parti. Se non hai la squadra pronta prima delle elezioni ti ritrovi nell’uragano mediatico – ha spiegato Di Maio – Per questo il 24 settembre di quest’anno presenteremo il candidato al presidente del consiglio dei ministri e prima delle elezioni i ministri della nostra squadra di governo. Tutti gli italiani sapranno chi si occuperà di giustizia, di sviluppo economico e così via”.