Niente accoglienza profughi, pena tasse più alte. Questa è la decisione annunciata dalla sindaca Pd di Codigoro, paese in provincia di Ferrara. A partire da lunedì 7 agosto per i cittadini che ospiteranno migranti la prima cittadina Alice Zanardi ha previsto l’aumento delle tasse con tanto di controlli in casa.
Come si legge sulla comunicazione postata sul profilo Facebook ufficiale dell’amministrazione, per i cittadini che compaiono nell’elenco di “ospitanti profughi“, il Comune di Codigoro provvederà a inviare nelle “abitazioni private” il personale di Ausl, polizia municipale, ufficio tecnico del Comune, per “effettuare tutte le verifiche in materia di abitabilità e il rispetto delle normative igienico-sanitarie“. Non solo. Verrà allertata anche la Guardia di finanza per i “controlli fiscali relativi alla gestione degli immobili della parte ospitante”. Inoltre è prevista anche la possibilità di “diversificare le tassazioni per i soggetti ospitanti”. Ovvero: aumentare le tasse per chi ospita.
Si consuma così lo scontro tra Comune e Prefettura sui numeri dell’accoglienza migranti. La sindaca, secondo ricostruzioni di stampa, avrebbe comunicato di non avere più disponibilità. Per il primo cittadino, il paese di 12mila persone avrebbe sforato la quota del 2,5 per mille abitanti prevista per legge. Numero giunto al 10 per mille. “Se tutti i cittadini di Codigoro mettessero a disposizione le loro seconde case dove andremo a finire?” è il ragionamento della sindaca eletta nel marzo scorso nell’assemblea nazionale del Partito Democratico. Siccome nessuno può mettere bocca nelle decisioni dei singoli cittadini, gli unici “strumenti che ho è fare i controlli che sono in mio potere” ha detto alla stampa locale. Lo scopo è chiaro: mettere in allerta i singoli cittadini e lanciare un messaggio alla Prefettura. Quella della tassazione non è una misura approvata, ma “un’ipotesi che sto valutando” e forse non è neanche attuabile. La sindaca si è poi difesa su Radio Capital declassando l’annuncio a “provocazione“. “Il mio comune ha accolto, io non sono contro l’accoglienza e non ho cambiato idea, ma ho detto basta perché ci sono delle quote e noi le abbiamo superate. Io ho solo colto il disagio dei miei cittadini”.
“Prima i codigoresi!”, sotto il post con la foto della comunicazione firmata dal sindaco si susseguono diversi commenti, quasi tutti favorevoli. “Bene, mi sembra che questo significhi dare un segnale, o c’è qualcuno ancora incerto…?”, si legge nel primo. E ancora: “Andate a vedere se pagano come i miei vicini di casa che gli hanno tolto la luce.. Andate a vedere se vendono la droga.. Li dobbiamo mandare a f….!!”. Ma non mancano le critiche che etichettano la linea dura della sindaca come “moralmente indegna del ruolo che ricopre”.
Non tardano ad arrivare le reazioni politiche, prima fra tutte quella dei vertici regionali del Partito democratico. Paolo Calvano, segretario dem dell’Emilia-Romagna fa sapere che “a problemi reali la proposta del comune di Codigoro di alzare le tasse a chi si mette a disposizione per ospitare i profughi non è all’altezza dei problemi stessi”. E bolla la proposta come “impraticabile e irrealizzabile” ma anche “del tutto inefficace“. Con “il rischio di scatenare ulteriori tensioni sulle comunità locali anziché attenuarle – aggiunge – l’impegno del Pd non deve essere quello di cercare colpevoli o di spostare il problema altrove, ma di trovare soluzioni efficaci e durature. Alcuni sindaci hanno dimostrato che si può fare, seguiamo quegli esempi e non inseguiamo facili quanti inefficaci proclami”.
Mentre il segretario di Possibile Pippo Civati accosta l’uscita della sindaca dem al “nuovo reato di solidarietà che fa proseliti sulla strada del neosalvinismo… di sinistra”, è lo stesso Matteo Salvini che interviene sul tema. Su Facebook scrive “il sindaco del Pd aumenta le tasse a chi ospita presunti profughi: “Sono troppi”. Ma quindi…….. ha ragione la Lega?!?!?!? Fuori tutti, l’invasione va fermata con ogni mezzo”. E conclude con un invito ad Alice Zanardi: “Caro sindaco, cosa ci stai a fare nel Pd?”.
Ma quella della sindaca di Codigoro non è l’unica decisione destinata a fare discutere sul tema dell’accoglienza. Sulla stessa linea si sono mossi anche i sindaci lombardi della Lega, con una formula simile: multe per chi non comunica l’ospitalità di profughi. Come hanno annunciato Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega Lombarda, e il consigliere regionale Pietro Foroni, i primi cittadini del Carroccio sono pronti a emettere un’ordinanza con sanzioni fino a 5mila euro per chi accoglie i migranti, senza comunicarlo in modo adeguato.
La misura riguarderebbe sempre le iniziative dei privati: “Non possiamo tollerare che i sindaci siano scavalcati nell’ospitalità degli immigrati dai prefetti e dai privati” spiega Grimoldi. “Le leggi sono chiare – continua – i sindaci sono autorità sanitarie locali e autorità di pubblica sicurezza. È impensabile che prefetti e privati li scavalchino sistematicamente scaricando sui Comuni centinaia di persone che, dopo pochi mesi, andranno a bussare alla porta del sindaco per chiedere assistenza”.
L’ordinanza che i sindaci stanno valutando riguarda i proprietari di case che affittano a soggetti che potrebbero ospitare profughi e a coloro che valutano di partecipare ai bandi. Entrambi dovranno comunicare prima al comune. Non solo, come spiega il consigliere regionale Pietro Foroni, chi ospita “sarà tenuto a relazionare, ogni 15 giorni, sull’organizzazione interna della struttura”. In caso di violazione degli obblighi e degli ordini previsti, il privato sarà punito “con sanzione amministrativa da 150 a euro 5.000″.