Che la gara d’appalto da 2,7 miliardi della Consip, per la gestione dei servizi nella pubblica amministrazione, potrebbe essere stata truccata è materia di indagine, come rivelato il 21 dicembre dal Fatto Quotidiano, da molto tempo.  Ma ora a quella che è stata l’ipotesi degli inquirenti di Napoli e Roma si aggiunge la relazione dell’Anac con un nuovo fronte, già noto da tempo. Per l’autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, come riporta il Corriere della Sera, c’è il fondato sospetto di un “accordo di cartello” fra tre imprese concorrenti per aggiudicarsi i lotti più importanti lasciando fuori le altre ditte.

La relazione, per cui sono stati necessari quattro mesi di istruttoria, è stata inviata alla Procura di Roma, titolare dell’inchiesta sull’aggiudicazione di quei lavori che hanno portato all’arresto dell’imprenditore Alfredo Romeo per corruzione e nel registro degli indagati il papà dell’ex premier Tiziano Renzi e Carlo Russo per traffico di influenze illecite. In questa indagine sono finiti nei guai anche il ministro dello Sport Luca Lotti (che interrogato ha respinto le accuse, ndr), il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e il generale Emanuele Saltalamacchia, tutti indagati per la fuga di notizie che allertò, secondo gli inquirenti, i vertici centrale acquisiti per l’amministrazione pubblica delle indagini in corso, come raccontato e confermato dall’ex ad Luigi Marroni.

La relazione di Cantone, che aveva chiesto la trasmissione degli atti, quindi apre un altro fronte che è quello di fatto ipotizzato da tempo. Si accerta che nella lista delle imprese che hanno presentato le offerte ci sono le stesse aziende sanzionate dall’Antitrust per aver siglato un accordo illecito nella gestione dei servizi di facility management per gli istituti di istruzione. È la gara assegnata nel 2015 che poi è stata cancellata e di cui il fattoquotidiano.it aveva parlato nel gennaio 2016 descrivendo il meccanismo di spartizione del consorzio nazionale servizi Manutencoop, Kuadra spa e Roma Multiservizi spa: secondo l’Anac quel patto aveva come scopo di mangiarsi tutta la torta senza lasciare neanche una briciola agli altri.

Con gli accertamenti dell’appalto Fm4 (lo scorso 13 aprile i pm di Roma hanno acquisito i documenti), l’Anticorruzione censura la decisione di Consip – proprio in virtù della spartizione illecita – di non consentire la partecipazione di  un’altra ditta, la Manital, risultata vincente: un’aggiudicazione che avrebbe consentito un risparmio per le casse pubbliche di 25 milioni. La semplice lettura delle offerte avanzate dalla ditte, già finite nel mirino dell’Antitrust per patti illeciti poi puniti con multe, ha portato all’accertamento sulle condotto del Consorzio ” che ha presentato offerta per sette lotti di gara mentre Manutencoop ha presentato offerta per cinque lotti di gara senza mai sovrapporre le proprie offerte”. Per l’Anac quindi “la probabilità del verificarsi di tale evento risulta essere evidentemente assolutamente marginale. Tale probabilità scende ulteriormente allorché si osservi la distribuzione geografica delle istanze dei due concorrenti nella quale si rileva una disposizione a scacchiera, con l’Ati Cns e Manutencoop che si sono spartite tutte le Regioni escludendo Campania, Calabria e Sicilia”. La relazione è stata inviata anche alle ditte che ora avranno la possibilità di notificare all’Anac le controdeduzioni per evitare nuove sanzioni, quelle dell’Anticorruzione.

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