Professionisti che anziché aiutare un’azienda a superare una momentanea carenza di liquidità, l’hanno affossata. C’è anche questo tra le ipotesi della procura di Massa, che nello scorse settimane ha portato a termine l’inchiesta sul caso Fermet, azienda operativa nella lavorazione di rottami di ferro che aveva fatturati superiori ai 200 milioni di euro prima di intraprendere, nel 2012, una procedura di concordato preventivo che l’ha portata alla messa in liquidazione. Con 70 operai rimasti a casa e diversi fornitori mai più rientrati dei loro crediti. A convincere il titolare di Fermet, Alberto Ricciardi, dell’opportunità di un concordato fu il noto commercialista Giulio Andreani, una delle quattro persone che hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini condotte dai carabinieri di Massa, probabile preludio al processo. A lui e agli altri indagati viene infatti contestata la truffa in concorso con grave danno al patrimonio, reato che non prevede l’udienza preliminare ma la citazione diretta a giudizio da parte del pm.
I pm: “Fermet fu truffata dai consulenti” – Andreani è considerato uno tra i massimi esperti italiani di crisi d’impresa: ex docente della Scuola superiore dell’Economia e delle finanze di Roma dove si sono formati molti uomini della Guardia di finanza, ha attualmente cariche in oltre 50 imprese ed è persino membro del collegio sindacale dell’Istituto dell’enciclopedia Treccani. Oltre che ad Andreani, la truffa viene contestata all’avvocato che insieme a lui seguì la pratica di Fermet, Sergio Menchini, docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Pisa. Per loro l’accusa è di avere agito non negli interessi di Fermet, che secondo la procura è stata fatta cadere in una crisi creata ad arte. Responsabili della fine della società, secondo le ipotesi investigative, anche Eraldo Cerisano, all’epoca dei fatti dirigente dell’Agenzia delle entrate di Firenze che presentò una serie di contestazioni fiscali che contribuirono ai problemi di liquidità di Fermet, contestazioni poi finite nel nulla. Ed E.R., fratello di Alberto Ricciardi e socio di Ecoacciai, un’azienda concorrente di Fermet, di cui è stato consigliere di amministrazione lo stesso Andreani. Nel corso delle indagini la procura ha ritenuto che siano venuti a mancare i presupposti per l’associazione a delinquere inizialmente ipotizzata e ha stralciato la posizione dell’altro socio di Ecoacciai, il patron del gruppo bresciano Ferriera Valsabbia, Ruggero Brunori, il cui nome in un primo momento era stato iscritto nel registro degli indagati.
Andreani: “Non hanno nemmeno svolto le indagini” – Ricciardi – sostengono gli inquirenti – fu raggirato. Convinto a una serie di scelte che hanno portato al rapido declino della società a cui aveva dedicato gran parte della sua vita professionale. Ma Andreani, contattato da IlFattoQuotidiano.it, respinge ogni accusa: “C’è un tribunale che ha decretato che la Fermet era in stato di insolvenza. La Fermet non aveva i soldi per comprare la benzina. Nemmeno si capisce in che cosa sia consista la truffa, chi ne abbia tratto vantaggio. La truffa sarebbe consistita nel fatto di indurre una persona a presentare una domanda al tribunale, il soggetto che avrebbe perpetrato la truffa sarebbe il tribunale. Non sono neppure state fatte indagini per accertare i fatti. Le hanno fatte fare ai carabinieri che non capiscono niente di queste materie, non sanno che differenza c’è tra un bilancio e un dromedario”.
Su Fermet un nuovo esposto – Nella storia recente della provincia di Massa Carrara, quella di Fermet non è l’unica vicenda imprenditoriale finita male. Una decina di anni fa fece rumore il fallimento della Volpi Holding spa, la capofila di quello che veniva considerato l’impero immobiliare di Giuseppe Volpi. Quando iniziò a navigare in brutte acque, Volpi si affidò come Ricciardi ad Andreani e a Menchini per un tentativo di salvataggio in extremis, che però non andò a buon fine. Per tornare a Fermet, la vicenda rischia nelle prossime settimane di arricchirsi di ulteriori elementi, visto che Ricciardi ha presentato nei giorni scorsi ai carabinieri un esposto sulla vendita all’asta dell’ultimo bene che era rimasto in pancia alla sua società: lo stabilimento dell’ex Italcementi a Carrara, il cui valore è stimato dalle perizie di Fermet in 12 milioni di euro, ma che dopo alcune gare deserte è stato ceduto per meno di 4 milioni.
Tra i particolari che dovranno essere approfonditi c’è come mai il bene sia stato messo all’asta senza che venisse prima chiesto alla procura di Genova di togliere la misura cautelare del sequestro su una parte dell’area, decisa in passato per una vicenda non riguardante Fermet. La misura cautelare, secondo Ricciardi, ha ulteriormente abbassato il corrispettivo incassato dalla vendita, a danno di tutti i creditori. Nel suo esposto, Ricciardi chiede inoltre di approfondire eventuali rapporti tra Andreani e la società Sviluppo Immobiliare che si è aggiudicata il bene.
Gli incroci attorno a Sviluppo Immobiliare – Sviluppo Immobiliare è di proprietà di due importanti gruppi dell’industria del marmo, quello della famiglia Rossi e quello della famiglia Franchi, che ne possiedono il 50% a testa, rispettivamente attraverso Il Fiorino srl e Franchi Umberto Marmi srl. Dai registri della camera di commercio è possibile vedere che Il Fiorino srl ha diverse figure tra soci, amministratori e membri del collegio sindacale in comune con un’altra società, Il Fiorino spa, di cui è sindaco Andreani. Sindaco supplente de Il Fiorino spa è poi il commercialista Giorgio Dell’Amico, sindaco effettivo de Il Fiorino srl, oltre che amministratore unico di Sviluppo Immobiliare. Situazione da cui emerge una questione di opportunità oggetto anche delle norme del codice civile, considerata la sovrapposizione tra il ruolo di controllo svolto da Dell’Amico per uno dei soci e il ruolo di amministratore nella società partecipata.
Ma non finisce qui, visto che Dell’Amico, curatore fallimentare della già citata Volpi Holding e oggi alla sbarra per la vicenda Cermec e il crac della Erre Erre di Massa, era lui stesso socio fino allo scorso novembre della Sviluppo Immobiliare: a fine 2016 ha venduto il suo 50% di quote a Il Fiorino srl, di cui appunto è sindaco, poco prima che Sviluppo Immobiliare tornasse ad essere attiva ed acquistasse l’ex stabilimento Italcementi messo all’asta. L’altro 50% di Sviluppo Immobiliare è stato invece ceduto a Franchi Umberto Marmi srl da Sarah Scaletti, attuale assessore di Carrara. Sempre dalle visure camerali si nota come sia Dell’Amico sia Scaletti avessero acquistato in precedenza le loro quote da una fiduciaria svizzera, Eco Fid sa, a cui in precedenza avevano ceduto loro stessi una parte di quote.
@gigi_gno
Lobby
Fermet, chiuse le indagini sull’azienda finita in liquidazione: “Affossata dai consulenti che dovevano salvarla”
Professionisti che anziché aiutare un’azienda a superare una momentanea carenza di liquidità, l’hanno affossata. C’è anche questo tra le ipotesi della procura di Massa, che nello scorse settimane ha portato a termine l’inchiesta sul caso Fermet, azienda operativa nella lavorazione di rottami di ferro che aveva fatturati superiori ai 200 milioni di euro prima di intraprendere, nel 2012, una procedura di concordato preventivo che l’ha portata alla messa in liquidazione. Con 70 operai rimasti a casa e diversi fornitori mai più rientrati dei loro crediti. A convincere il titolare di Fermet, Alberto Ricciardi, dell’opportunità di un concordato fu il noto commercialista Giulio Andreani, una delle quattro persone che hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini condotte dai carabinieri di Massa, probabile preludio al processo. A lui e agli altri indagati viene infatti contestata la truffa in concorso con grave danno al patrimonio, reato che non prevede l’udienza preliminare ma la citazione diretta a giudizio da parte del pm.
I pm: “Fermet fu truffata dai consulenti” – Andreani è considerato uno tra i massimi esperti italiani di crisi d’impresa: ex docente della Scuola superiore dell’Economia e delle finanze di Roma dove si sono formati molti uomini della Guardia di finanza, ha attualmente cariche in oltre 50 imprese ed è persino membro del collegio sindacale dell’Istituto dell’enciclopedia Treccani. Oltre che ad Andreani, la truffa viene contestata all’avvocato che insieme a lui seguì la pratica di Fermet, Sergio Menchini, docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Pisa. Per loro l’accusa è di avere agito non negli interessi di Fermet, che secondo la procura è stata fatta cadere in una crisi creata ad arte. Responsabili della fine della società, secondo le ipotesi investigative, anche Eraldo Cerisano, all’epoca dei fatti dirigente dell’Agenzia delle entrate di Firenze che presentò una serie di contestazioni fiscali che contribuirono ai problemi di liquidità di Fermet, contestazioni poi finite nel nulla. Ed E.R., fratello di Alberto Ricciardi e socio di Ecoacciai, un’azienda concorrente di Fermet, di cui è stato consigliere di amministrazione lo stesso Andreani. Nel corso delle indagini la procura ha ritenuto che siano venuti a mancare i presupposti per l’associazione a delinquere inizialmente ipotizzata e ha stralciato la posizione dell’altro socio di Ecoacciai, il patron del gruppo bresciano Ferriera Valsabbia, Ruggero Brunori, il cui nome in un primo momento era stato iscritto nel registro degli indagati.
Andreani: “Non hanno nemmeno svolto le indagini” – Ricciardi – sostengono gli inquirenti – fu raggirato. Convinto a una serie di scelte che hanno portato al rapido declino della società a cui aveva dedicato gran parte della sua vita professionale. Ma Andreani, contattato da IlFattoQuotidiano.it, respinge ogni accusa: “C’è un tribunale che ha decretato che la Fermet era in stato di insolvenza. La Fermet non aveva i soldi per comprare la benzina. Nemmeno si capisce in che cosa sia consista la truffa, chi ne abbia tratto vantaggio. La truffa sarebbe consistita nel fatto di indurre una persona a presentare una domanda al tribunale, il soggetto che avrebbe perpetrato la truffa sarebbe il tribunale. Non sono neppure state fatte indagini per accertare i fatti. Le hanno fatte fare ai carabinieri che non capiscono niente di queste materie, non sanno che differenza c’è tra un bilancio e un dromedario”.
Su Fermet un nuovo esposto – Nella storia recente della provincia di Massa Carrara, quella di Fermet non è l’unica vicenda imprenditoriale finita male. Una decina di anni fa fece rumore il fallimento della Volpi Holding spa, la capofila di quello che veniva considerato l’impero immobiliare di Giuseppe Volpi. Quando iniziò a navigare in brutte acque, Volpi si affidò come Ricciardi ad Andreani e a Menchini per un tentativo di salvataggio in extremis, che però non andò a buon fine. Per tornare a Fermet, la vicenda rischia nelle prossime settimane di arricchirsi di ulteriori elementi, visto che Ricciardi ha presentato nei giorni scorsi ai carabinieri un esposto sulla vendita all’asta dell’ultimo bene che era rimasto in pancia alla sua società: lo stabilimento dell’ex Italcementi a Carrara, il cui valore è stimato dalle perizie di Fermet in 12 milioni di euro, ma che dopo alcune gare deserte è stato ceduto per meno di 4 milioni.
Tra i particolari che dovranno essere approfonditi c’è come mai il bene sia stato messo all’asta senza che venisse prima chiesto alla procura di Genova di togliere la misura cautelare del sequestro su una parte dell’area, decisa in passato per una vicenda non riguardante Fermet. La misura cautelare, secondo Ricciardi, ha ulteriormente abbassato il corrispettivo incassato dalla vendita, a danno di tutti i creditori. Nel suo esposto, Ricciardi chiede inoltre di approfondire eventuali rapporti tra Andreani e la società Sviluppo Immobiliare che si è aggiudicata il bene.
Gli incroci attorno a Sviluppo Immobiliare – Sviluppo Immobiliare è di proprietà di due importanti gruppi dell’industria del marmo, quello della famiglia Rossi e quello della famiglia Franchi, che ne possiedono il 50% a testa, rispettivamente attraverso Il Fiorino srl e Franchi Umberto Marmi srl. Dai registri della camera di commercio è possibile vedere che Il Fiorino srl ha diverse figure tra soci, amministratori e membri del collegio sindacale in comune con un’altra società, Il Fiorino spa, di cui è sindaco Andreani. Sindaco supplente de Il Fiorino spa è poi il commercialista Giorgio Dell’Amico, sindaco effettivo de Il Fiorino srl, oltre che amministratore unico di Sviluppo Immobiliare. Situazione da cui emerge una questione di opportunità oggetto anche delle norme del codice civile, considerata la sovrapposizione tra il ruolo di controllo svolto da Dell’Amico per uno dei soci e il ruolo di amministratore nella società partecipata.
Ma non finisce qui, visto che Dell’Amico, curatore fallimentare della già citata Volpi Holding e oggi alla sbarra per la vicenda Cermec e il crac della Erre Erre di Massa, era lui stesso socio fino allo scorso novembre della Sviluppo Immobiliare: a fine 2016 ha venduto il suo 50% di quote a Il Fiorino srl, di cui appunto è sindaco, poco prima che Sviluppo Immobiliare tornasse ad essere attiva ed acquistasse l’ex stabilimento Italcementi messo all’asta. L’altro 50% di Sviluppo Immobiliare è stato invece ceduto a Franchi Umberto Marmi srl da Sarah Scaletti, attuale assessore di Carrara. Sempre dalle visure camerali si nota come sia Dell’Amico sia Scaletti avessero acquistato in precedenza le loro quote da una fiduciaria svizzera, Eco Fid sa, a cui in precedenza avevano ceduto loro stessi una parte di quote.
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Ora anche la Germania chiede meno vincoli sui conti: la linea del rigore si sgretola per le armi
Seul, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - L'aeronautica militare sudcoreana ha reso noto che un suo aereo da combattimento ha sganciato accidentalmente otto bombe nel posto sbagliato durante un'esercitazione, provocando feriti tra i civili. "Otto bombe multiuso MK-82 sono state sganciate in modo anomalo da un aereo KF-16 dell'Aeronautica Militare, cadendo al di fuori del poligono di tiro designato", ha affermato l'Aeronautica Militare.
L'incidente è avvenuto intorno alle 10 ora locale a Pocheon, circa 25 chilometri a sud del confine pesantemente fortificato con il Nord dotato di armi nucleari. "Siamo profondamente dispiaciuti per il rilascio involontario delle bombe, che ha causato vittime civili, e auguriamo ai feriti una pronta guarigione", ha affermato l'Aeronautica Militare in una nota.
Washington, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - "Liberate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita". Lo ha scritto su Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo aver incontrato gli ostaggi liberati. "Questo è per voi l'ultimo avvertimento! Per la leadership, ora è il momento di lasciare Gaza, finché ne avete ancora la possibilità", ha aggiunto.
Trump ha affermato che "invierà a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per portare a termine il lavoro", mentre la sua amministrazione accelera l'investimento di miliardi di dollari in armi. E rivolgendosi "alla gente di Gaza - ha detto - vi aspetta un futuro meraviglioso, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti!".
Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Maxi blitz antidroga a Napoli. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone. Oltre 200 i militari impiegati nell’area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano. Tra gli episodi ripresi dalle telecamere, anche una donna che spaccia droga con un bambino in braccio.
Kiev, 6 mar. (Adnkronos/Afp) - Un attacco missilistico russo contro un hotel a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 31, di cui circa la metà versa in gravi condizioni. Lo ha reso noto Sergiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk.
Oltre all'hotel, sono stati danneggiati anche 14 palazzi residenziali, un ufficio postale, circa due decine di auto, un istituto culturale e 12 negozi, hanno affermato le autorità.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - L’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale, che combina le estensioni del ghiaccio marino in entrambe le regioni polari, ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record di febbraio 2023 per il resto del mese. E' quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, pari all’8% sotto la media: questo segna il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino stabilisce un record per il mese corrispondente. È importante notare - sottolinea C3S - che il nuovo record registrato nell’Artico a febbraio non è un minimo storico: il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che in genere si verifica a marzo.
Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, il 26% sotto la media. L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese. Se confermato, sarebbe il secondo minimo più basso registrato dal satellite. Questa conferma sarà possibile solo all’inizio di marzo.
Febbraio 2025 è stato il terzo febbraio più caldo a livello globale, rileva inoltre il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile. La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Nel dettaglio, febbraio 2025 ha registrato una temperatura media di 13,36°C, 0,63°C al di sopra della media di febbraio 1991-2020, e solo di poco più alta, 0,03°C, rispetto al quarto febbraio più caldo del 2020. Il mese scorso è stato, poi, di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, posizionandosi come il 19esimo mese, degli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.
(Adnkronos) - Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento - sottolinea Antonella Pappadà, consigliera di Parità effettiva della Provincia di Lecce - . Questo incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.
“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi - aggiunge Donatella Bertolone, vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici Fipe/Confcommercio - È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
"Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto - Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle".
Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale - la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi. A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossa, installata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia. Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.
“Quando 'Innamòrati di Te' ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto - commenta Imma Romano Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia - . Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”. Dopo Lecce, il progetto itinerante 'Innamòrati di Te' farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.