In arabo vuol dire “onestà” e in effetti non si può dire che Sarahah vada per il sottile. Sarahah è un servizio che permette di inviare messaggi di ogni tipo, in forma anonima e senza possibilità di replicare. E’ usata principalmente dagli adolescenti e ha un’interfaccia molto simile a quella di un social network.
Nasce, però, con uno scopo diverso. L’ideatore, il giovane Zain al-Abidin Tawfiq, ha spiegato che l’obiettivo era permettere agli impiegati di comunicare in modo “onesto” con i loro datori di lavoro: “C’è un problema in ufficio e le persone hanno bisogno di dirlo in modo franco ai loro capi”- ha dichiarato lo stesso Tawiq a Mashable, il popolare sito di attualità statunitense. Si trattava quindi di un sito internet, ideato nel 2016 in Arabia Saudita perché i dipendenti potessero segnalare in forma anonima qualsiasi disservizio riscontrato nel proprio ambiente di lavoro. Il successo non è stato immediato, e Tawfiq non ha investito subito nel progetto, ma l’attesa ha prodotto i suoi benefici.
Da poche settimane, infatti, Sarahah è una delle app più scaricate al mondo. Determinante per la sua diffusione sono stati i social network: la possibilità di inviare e ricevere feedback anonimi (e non richiesti) ha fatto subito gola agli utenti dei social, un luogo in cui chiunque sente il bisogno, il dovere e il diritto di dire la propria opinione, su tutto. Così, anche se è possibile scaricarla solo dal 13 giugno, oggi la app conta oltre 14 milioni di utenti registrati e il servizio supera i 20 milioni di visitatori al giorno, tra applicazione e sito internet. In poche settimane, “Sarahah ha cominciato a diffondersi come un virus”, ha dichiarato Tawfiq. Specialmente in Medi Oriente, ma presto anche negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. A determinare il successo della app è certamente la possibilità di mandare dei messaggi anonimi in modo semplice, come usare un social network. Eppure, questa è la stessa ragione che rende Sarahah un’arma molto pericolosa: il rischio è che venga usata per diffondere messaggi di odio e incoraggiare fenomeni di bullismo.
E dato che gli utenti più esposti a questi fenomeni sono i più giovani, il timore è che i ragazzi più vulnerabili possano esserne vittime. Non mancano quindi le recensioni molto negative, che considerano l’app tanto comoda quanto crudele. Tawfiq ha rassicurato che vuole che il servizio resti un posto positivo ma resta difficile capire come dei messaggi anonimi possano essere tenuti sotto controllo.