Dopo 48 ore di polemiche piovute da ogni parte, Donald Trump fa marcia indietro e condanna le violenze di Charlottesville, in cui ha perso la vita una persona e 20 sono rimaste ferite. Ma dietro la netta presa di posizione del presidente degli Stati Uniti ci sarebbero le pressioni di diversi alti consiglieri, fra cui il nuovo capo di Gabinetto John F. Kelly. Finora l’inquilino della Casa Bianca aveva genericamente parlato di “odio, bigotteria e violenza da molte parti” e ribadendo “da molte parti“. Adesso, invece, la Casa Bianca comunica che il presidente “condanna nel modo più forte possibile questa manifestazione di violenza, estremismo e odio che non trova posto in America” e promette che “chiunque abbia agito in maniera criminale in questa violenza razzista sarà portato davanti alla giustizia”, oltre a definire “ripugnanti” il Ku Klux Klan, i neo-nazisti e i suprematisti bianchi.
Prima delle pressioni dei uomini più vicini, decisive secondo il New York Times, molti politici avevano manifestato la necessità di una chiara condanna di razzisti. E la tensione era nuovamente salita nelle prime ore di sabato, dopo che il presidente ha attaccato su Twitter il ceo del gigante farmaceutico Merck, l’afroamericano Kenneth Frazier, per la decisione di quest’ultimo di lasciare il panel di consulenza degli industriali americani proprio per la mancata condanna dei suprematisti bianchi. “I leader dell’America devono onorare i nostri valori fondamentali respingendo in modo chiaro espressioni di odio, intolleranza e supremazia di gruppi”, aveva affermato Frazier. E il presidente – che aveva promosso il panel – non aveva esitato ad alzare i toni sui social: “Ora che Ken Frazier di Merck Pharma si è dimesso dal Manufacturing Council avrà più tempo per abbassare i prezzi dei farmaceutici che sono un furto”.
Nella serata di sabato, la marcia indietro indotta dagli uomini a lui più vicini, tra i quali si era espressa pubblicamente anche la figlia Ivanka che aveva condannato nettamente quanto avvenuto in Virginia. “In momenti come questi – ha spiegato Trump – l’America ha sempre dimostrato di essere forte, rispondendo all’odio con l’amore, alla divisione con l’unità, alla violenza con una determinazione che non vacilla”. “Come ho già detto molte volte prima di oggi, a prescindere dal colore della nostra pelle viviamo tutti nello stesso Paese e abbiamo subito tutti la stessa perdita”, ha sottolineato riferendosi alle vittime di Charlottesville.
Ribadendo che gli americani “onorano tutti la stessa bandiera e siamo tutti stati creati dallo stesso Dio” e quindi “dobbiamo rimanere uniti nella condanna dell’odio, della violenza e riscoprire il valore dell’amore e della lealtà”, il presidente ha spiegato che ha già promesso “di mantenere l’ordine e la disciplina ed è esattamente quello che stanno facendo tutti i membri delle nostre forze dell’ordine”. “Noi metteremo a disposizione tutte le risorse possibili – ha concluso – per evitare che si diffonda nuovamente la violenza negli Stati Uniti. Difenderemo e proteggeremo i diritti sacrosanti di tutti gli americani”.