Sono morti tutti e quattro i terroristi che erano ricercati per l’attentato di Barcellona. Lo scrive El Pais, citando fonti dell’antiterrorismo. La polizia invece per ora ha confermato ufficialmente soltanto la morte di tre dei quattro autori dell’attacco con il furgone sulla Rambla. Sono stati uccisi a Cambrils nella notte tra giovedì e venerdì. Fanno tutti parte di un’unica cellula jihadista, composta da più di dieci persone, che aveva la sua base nella cittadina di Alcanar, paesino al confine meridionale della Catalogna, dove da mesi preparava l’attacco. Ma i terroristi hanno dovuto cambiare i loro piani che erano ancora “più grandi”, ha spiegato il capo dei Mossos d’Esquadra, perché l’abitazione è saltata in aria mercoledì notte – uccidendo due terroristi e ferendone gravemente un terzo – probabilmente mentre i tre preparavano degli ordigni. Da qui la decisione di compiere un attentato con il van sulla Rambla, nel quale sono rimaste uccise 14 persone. Tra di loro i due italiani Bruno Gulotta e Luca Russo. Ma le autorità temono anche per un terzo connazionale.
L’incertezza sui ricercati – Per tutta la giornata si sono inseguite voci discordanti riguardo la fine dei quattro ricercati, tra cui Moussa Oukarbir. Il 17enne, sospettato di essere alla guida del furgone che ha travolto centinaia di persone sulla Rambla, secondo i media spagnoli, era in fuga assieme ad altri 3 presunti terroristi: Mohamed Hychami, Younes Abouyaaqoub e Said Aallaa. Sono tutti di origine marocchina e hanno rispettivamente 24, 22 e 18 anni. Fanno tutti parte della cellula responsabile del giovedì nero di Barcellona. El Pais scrive, citando fonti delle forze antiterrorismo, che tutti i quattro ricercati per l’attentato di Barcellona sono morti. Uno di loro – sostiene invece El Mundo – sarebbe scampato alla sparatoria a Cambrils, dove sono rimasti uccisi in tutto 5 terroristi che secondo gli investigatori volevano replicare la strage compiuta sulle Ramblas. L’unico presunto jihadista ancora in fuga, secondo El Mundo, sarebbe Abouyaaqoub, che potrebbe avere attraversato il confine con la Francia. Una versione riportata anche da Le Parisien. Nel corso della giornata era emersa anche la possibilità di una fuga verso l’Italia attraverso la Francia a bordo di una Renault Kangoo bianca. Circostanza poi smentita dal fatto che l’auto è stata ritrovata a Cambrils giovedì 17.
L’esplosione ad Alcanar – Di certo, tutto è iniziato in un terzo evento che gli investigatori hanno collegato subito all’attacco terroristico di Barcellona: l’esplosione di una casa ad Alcanar, nella notte tra mercoledì e giovedì. Un incidente che ha ucciso due persone, ferendone gravemente un’altra che è stata arrestata. Nell’appartamento, infatti, c’erano una dozzina di bombole di gas: è lì – secondo gli inquirenti – che la cellula di terroristi aveva il suo quartier generale. A cosa servivano dunque quelle bombole? Forse per il secondo furgone, quello ritrovato a Vic, sempre nella capitale catalana? O per organizzare un altro tipo di attentato? Sono le ipotesi valutate in queste ore dagli investigatori. “La cellula terroristica che ha colpito sulla Rambla e a Cambrils preparava da tempo gli attentati”, ha detto il comandante della polizia catalana Josep Lluis Trapero. “L’esplosione della casa di Alcanar – ha aggiunto – dove il gruppo preparava esplosivi, ha cambiato i loro piani e quindi sono stati costretti ad attuare gli attacchi in forma più rudimentale“.
L’autista della strage e il furto di documenti – Intanto le indagini vanno avanti: fino ad ora sono quattro le persone arrestate, tre di nazionalità marocchina e una spagnola. Due i fermati a Ripoll, vicino a Girona: uno conosceva Oukabir. L’altro è il fratello maggiore del giovane: si chiama Driss Oukabir Soprano, ha 28 anni, e il suo nome era stato diffuso poche ore dopo l’attentato alla Rambla visto che figurava come noleggiatore del van utilizzato per falciare le persone nel centro catalano. È stato lo stesso ventottenne a presentarsi al posto di polizia dove è stato subito fermato. Driss Oukabir, però, si era recato alla polizia per denunciare il furto dei suoi documenti: a rubarglieli sarebbe stato il fratello, e cioè il 17enne Moussa, il ragazzo che gli investigatori avevano inserito in cima alla lista dei ricercati ma si è poi scoperto essere tra i 5 terroristi ammazzati nella notte a Cambrils. I media spagnoli riferiscono però notizie divergenti sul fatto che Moussa fosse alla guida del van utilizzato nel centro di Barcellona.
Italiani tra le vittime – Intanto, dopo la conferma ufficiale sulla presenza dell’italiano Bruno Gulotta tra le vittime della Ramblas, la Farnesina riferisce che anche un altro italiano è tra i morti della strage. Si tratta del veneto Luca Russo, originario di Bassano sul Grappa, che si trovava a Barcellona in vacanza con la fidanzata, anche lei ferita. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma potrebbe esserci una terza vittima italiana con doppia nazionalità. Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato tre giorni di lutto nazionale in tutta la Spagna dopo la strage di Barcellona. Un periodo di lutto di tre giorni era già stato decretato dal governo catalano del presidente Carles Puigdemont.
CRONACA ORA PER ORA
21.31 – Potrebbe essere tre le vittime italiane
Si teme per la sorte di un terzo italiano a Barcellona, dopo le morti confermate di Bruno Gulotta e Luca Russo. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma potrebbe esserci una terza vittima italiana con doppia nazionalità.
20.31 – “Un’auto con ricercato in fuga verso la Francia”. La Stampa: “Allertate autorità italiane”
La polizia spagnola ha segnalato a quella francese un’auto Kangoo bianca che si ritiene sia collegata agli attentati in Spagna. Lo riferisce Bfmtv. Il veicolo, si afferma, “potrebbe aver attraversato il confine franco-spagnolo”. Secondo il quotidiano torinese La Stampa, la stessa allerta è stata diramata alle autorità italiane e sarebbero stati rafforzati i controlli ai confini, nelle stazioni e nell’aeroporto torinese. A bordo della vettura ci sarebbe Younes Abouyaaqoub, uno dei ricercati.
20.11 – El Mundo: “Tre dei ricercati sono tra i morti di Cambrils”
Secondo il quotidiano spagnolo El Mundo tre dei quattro ricercati dalla polizia sarebbero morti nello scontro a fuoco di Cambrils. Si tratterebbe di Moussa Oukarbir, Mohamed Hychami e Said Aallaa. L’unico ancora ricercato dai Mossos d’Esquadra sarebbe quindi Younes Abouyaaqoub. Ma sul punto i siti dei giornali spagnoli riportano notizie contrastanti. Un solo punto in comune: “L’autista del van che ha falciato centinaia di persone sulla Rambla è morto”.
19.51 – Il Coni: “Un minuto di silenzio per Gulotta e Russo”
“Un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si disputeranno in Italia nel fine settimana per onorare la memoria di Bruno Gulotta e Luca Russo”. È quanto ha chiesto il presidente del Coni Giovanni Malagò a tutte le federazioni italiane per ricordare le vittime dell’attentato di Barcellona.
19.44 – El Periodico: “Ecco chi sono i tre i fuga”
Il quotidiano spagnolo El Periodico ha diffuso i dettagli dei tre che sarebbero ancora in fuga: Said Aallaa è nato a Naour (in Marocco) il 25 agosto 1998 ed è residente a Ribes de Freser. Mohamed Hychami, nato il 15 gennaio 1993 a Mrirt, in Marocco, e risiede a Ripoll, come i fratelli Oukabir. Anche il terzo fuggitivo, Younes Abouyaaqoub è residente a Ripoll ed è nato a Mrirt.
19.16 – Resti umani ad Alcanar: “Forse uno dei ricercati”
Resti umani sono stati ritrovati nella casa della cittadina spagnola di Alcanar, dove si è verificata mercoledì scorso una esplosione che gli inquirenti collegano all’attentato di Barcellona. El Mundo, citando fonti della polizia, scrive che i resti “potrebbero essere di uno dei ricercati”.
18.22 – El Pais: “L’uomo che guidava il furgone è stato ucciso a Cambrils”
Secondo quanto scritto il quotidiano spagnolo El Pais, che cita fonti di polizia, l’uomo alla guida del furgone che ha falciato centinaia di persone sulla Rambla “è stato ucciso durante l’operazione antiterrorismo della scorsa notte a Cambrils”.
17.48 – Ministro degli Esteri francese: “8 connazionali gravi, 4 bambini”
“Ci sono 28 feriti francesi, di cui 18 ricoverati in diversi ospedali di Barcellona. Degli 8 feriti gravi, 4 sono bambini”, ha detto il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, che si è a Barcellona per rendere visita ai suoi concittadini rimasti coinvolti negli attentati di ieri.
17.19 – Protezione Civile: “126 feriti, 17 in condizioni critiche”
Sono 126 i feriti degli attacchi di Barcellona e Cambrils, 17 dei quali si trovano in condizioni critiche e 28 in condizioni gravi. Lo ha riferito la direzione generale della Protezione civile della Catalogna. Sessantuno sono i feriti dimessi, mentre 65 restano ricoverati in 15 diversi ospedali della regione.
17.02 – “Auto sfuggita al posto di blocco non collegata con l’attentato”
Al momento, la polizia della Catalogna non mette in relazione gli attentati di Barcellona e Cambrils con l’auto che giovedì pomeriggio è sfuggita a un controllo di polizia sulla Diagonal, al cui interno è poi stata scoperta una persona morta accoltellata. Secondo il capo dei Mossos d’Esquadra, gli investigatori non hanno per ora trovato elementi che colleghino la persona uccisa o il mezzo con i membri della rete terrorista con base ad Alcanar. Si sarebbe trattato di un “fatto parallelo”.
16.54 – Driss Oukabir era stato in Italia
L’uomo, fermato giovedì in relazione agli attacchi e fratello di Mousa, sospettato di essere il conducente del furgone della strage di Barcellona, era stato in Italia nell’estate 2014, ospite per alcuni giorni di una donna di Viterbo che aveva conosciuto in precedenza in Spagna. La donna è stata rintracciata dalla polizia che l’ha sentita già nelle scorse ore: agli investigatori ha confermato che la permanenza di Driss è stata solo una vacanza. Secondo gli inquirenti, l’episodio non è in alcun modo collegato alla strage di ieri e ad altri fatti di terrorismo.
16.40 – La Vanguardia: “La polizia cerca 4 persone in fuga”
La polizia catalana è alla ricerca di quattro fuggitivi, legati agli attentati. Si tratta di Moussa Oukabir, Mohamed Hychami, Younes Abouyaaqoub e Said Aallaa. Sono tutti di origine marocchina e hanno rispettivamente 17, 24, 22 e 18 anni. Lo scrive il quotidiano La Vanguardia, spiegando di aver ottenuto un’informativa investigativa riservata.
16.20 – Tillerson: “C’è una vittima statunitense”
Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha confermato che un cittadino statunitense è morto negli attentati che giovedì pomeriggio e poi nella notte hanno colpito Barcellona e Cambrils.
15.39 – Polizia: “Preparavano attentati più grandi”
La cellula terroristica che ha colpito sulla Rambla e a Cambrils preparava “da tempo” gli attentati, ha detto il comandante della polizia catalana Josep Lluis Trapero.
“L’esplosione della casa di Alcanar – mercoledì – dove il gruppo preparava esplosivi e ha pianificato gli attentati ha cambiato i loro piani ha aggiunto, e quindi sono stati costretti ad attuare gli attacchi in forma “più rudimentale”.
15.33 – Polizia: “Ipotesi che il conducente del van fosse tra i 5 uccisi a Cambrils”
La polizia catalana sta indagando sulla possibilità che il responsabile dell’attentato sulla Rambla di Barcellona sia uno dei cinque terroristi uccisi a Cambrils. Lo ha dichiarato il capo della polizia locale, Josep Lluis Trapero. Ha sottolineato che per ora il conducente del van non è stato identificato e si continua a cercarlo, ma che s’indaga anche se sia tra i cinque uccisi (quattro dei quali da una sola poliziotta). Confermando che quattro persone sono state arrestate, ha precisato che tre provengono dal Marocco e una è spagnola
14:11 – La polizia aveva deciso di non mettere barriere anticamion
La polizia della Catalogna nel dicembre scorso aveva respinto una raccomandazione di collocare “in modo sistematico” barriere anti-camion agli accessi degli spazi aperti molto frequentati per evitare eventuali attacchi terroristici. Lo ha riferito El Independiente. La commissaria generale di sicurezza della polizia nazionale aveva raccomandato, dopo l’attacco al mercatino di Natale a Berlino, che fossero installati sbarramenti per evitare l’ingresso ai veicoli nei luoghi dove si possono riunire grandi folle. La polizia aveva fatto sapere che avrebbe analizzato la protezione di volte in volta in quanto “non abbiamo alcuna informazione operativa, tattica o d’intelligence strategica che indichi che in Catalogna ci sia alcuna minaccia concreta in un punto geografico o in un punto d’interesse o possibile obiettivo”, aveva affermato il portavoce della polizia, Xavier Porcuna.
14:10 – Un italiano di 33 anni tra i feriti
Nell’attentato è rimasto ferito anche Gennaro Taliercio, operaio di 33 anni originario di Pozzuoli (Napoli) che si trovava da qualche giorno nella città catalana.
La notizia, apparsa sui social, è stata confermata dalla mamma. Il giovane, secondo quanto riferito ai familiari via telefono sarebbe stato colpito di striscio dal furgone degli attentatori riportando leggere ferite, contusione ad una spalla ed escoriazioni ad un braccio e ad una gamba. Avrebbe dovuto rimanere a Barcellona fino a lunedì prossimo, ma ha fatto sapere che anticiperà a domani il rientro a casa.
Ore 13 e 53 – Arrestata quarta persona per attentati
Una quarta persona è stata arrestata a Ripoll in relazione agli attentati in Catalogna. Lo ha fatto sapere la polizia spagnola. Sinora tre persone erano in arresto.
Ore 13 e 50 – Francia rafforza controlli alla frontiera
La Francia ha rafforzato i controlli alle frontiere con la Spagna, per impedire l’eventuale fuga di persone collegate agli attentati terroristici in Catalogna. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, citato dai media.
Ore 13 – Viminale: “In Italia attenzione alta ma livello minaccia non cambia”
In Italia “l’attenzione rimane altissima”, ma “il livello della minaccia non cambia”. E’ quanto emerge al termine della riunione del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo convocata al Viminale dal ministro Marco Minniti dopo i fatti di Barcellona.
Ore 12 e 49 – Seconda vittima italiana si chiama Luca Russo
Si chiama Luca Russo la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona. L’uomo, secondo quanto apprende l’ANSA, era nella città catalana con la ragazza, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Non ci sono ancora tuttavia conferme ufficiali dell’identità del connazionale.
Ore 12 e 30 – Numero vittime sale a 14
È salito a 14 il numero dei morti nell’attacco di Barcellona. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza della Catalogna, precisando che l’ultima vittima è una donna che era stata ferita gravemente.
Al momento si sa che tra i morti ci sono due cittadini italiani, tre spagnoli, tre tedeschi ed una belga.
Ore 12 e 12 – Mattarella: “Vicini alla Spagna”
“In queste drammatiche circostanze il Popolo Italiano si stringe fraternamente a quello Spagnolo, in un comune dolore, nel cordoglio alle famiglie delle vittime tutte, quale che sia la loro nazionalità, e augura ai feriti un pronto e completo ristabilimento”. Lo si legge nel messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Filippo VI, Re di Spagna.
Ore 12 e 08 – Tra vittime bimbo spagnolo di 3 anni
È un bimbo spagnolo la vittima più giovane dell’attentato di ieri a Barcellona: il piccolo di tre anni era insieme alla mamma e allo zio di quest’ultima – entrambi morti – quando il furgone bianco guidato dal terrorista ha fatto la strage sulla Rambla. Lo zio della donna, Francisco Lopez Rodriguez, aveva 65 anni ed era insieme a sua moglie, che si è salvata ma è ricoverata in ospedale con ferite gravi.
Ore 12 – Minuto di silenzio in Plaza Catalunya
Minuto di silenzio per cittadini e autorità in Plaza Catalunya, a Barcellona, in un atto simbolico contro il terrorismo a seguito dell’attacco terroristico che ha colpito la città. Il minuto di silenzio era stato fissato alle 12 alla presenza del re e dei dirigenti politici, tra cui il premier Mariano Rajoy. La polizia locale ha sottoposto a controlli le migliaia di persone che sono arrivate nella piazza per partecipare, dopo aver chiesto loro di arrivare sul posto a piedi e senza zaini o borse di grandi dimensioni.
Ore 11 e 52 – Farnesina: “Due italiani tra le vittime”
“Ci sono due italiani tra le vittime e tre feriti”. Lo afferma il capo dell’Unità di Crisi della Farnesina Stefano Verrecchia.
Ore 11 e 40 – Gentiloni a Rajoy: “Non vinceranno sulla democrazia”
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto questa mattina una conversazione telefonica con il premier spagnolo Mariano Rajoy al quale ha espresso il cordoglio, l’amicizia e la solidarietà di tutta l’Italia per l’attentato di Barcellona. A Rajoy Gentiloni ha sottolineato l’unità e la fermezza di fronte al terrore che non l’avrà mai vinta sulla libertà e la democrazia. Il premier spagnolo ha assicurato la massima collaborazione all’Italia e ai paesi che hanno avuto persone colpite nell’attacco di Barcellona.
Ore 11 e 30 – Due arresti a Ripoll, uno ad Alcanar
Due delle tre persone arrestate sospettate di avere contribuito all’attentato di Barcellona sono state catturate a Ripoll, una cittadina dei Pirenei in provincia di Girona, il terzo nel comune di Alcanar, vicino a Tarragona. A Ripoll sono finiti in manette ieri Driss Oukabir, di origine marocchina, fratello di Mousa, sospettato di essere il conducente de furgone della strage. Nella stessa cittadina è stato arrestato secondo i media locali un cittadino marocchino conoscente degli Oukabir. Diverse perquisizioni sono in corso a Ripoll. A Alcanar è finito in manette un uomo che era rimasto ferito nell’esplosione mercoledì notte di una casa, dove secondo gli inquirenti la cellula terroristica forse stava preparando ordigni artigianal
Ore 11 e 20 – Merkel: “Terrore non vincerà”
Angela Merkel ha espresso la sua solidarietà e la sua vicinanza alla Spagna per l’attentato a Barcellona, in uno statement davanti alla stampa tedesca. Merkel ha detto che “spagnoli, tedeschi e tutti gli uomini liberi” sono “uniti oggi innanzitutto nel lutto”, “ma anche nella determinazione a non permettere ai fondamentalisti di cambiare il nostro modo di vivere”. “Non ci potranno mai sconfiggere”, ha aggiunto sottolineando il valore della “libertà” nella democrazia.
Ore 11 e 10 – “15 feriti gravi”
Sulle condizioni dei feriti dell’attentato di Barcellona, la Protezione Civile ha fornito un aggiornamento riferendo che 15 persone sono in condizioni gravi, 23 meno gravi e 48 hanno riportato ferite lievi.
Ore 10 e 30 – Arrestati sono due marocchini e uno spagnolo
Tra le tre persone arrestate dalla polizia spagnola in relazione agli attacchi di Barcellona, Cambrils ed all’esplosione di Alcanar ci sono due marocchini e uno spagnolo proveniente dall’enclave di Melilla, in territorio marocchino. Lo ha reso noto il capo della polizia catalana Josep Lluis Trapero.
Ore 10 e 20 – Moussa ricercato
Le forze di sicurezza spagnole considerano Moussa Oukabir, il fratello minore di uno degli arrestati di ieri per l’attentato di ieri a Barcellona, il presunto autore materiale della strage. Per la polizia, sarebbe quindi stato il 17enne alla guida del furgone che ha travolto decine di persone sulla Rambla e che al momento è ancora ricercato. Sarebbe armato e viene considerato pericoloso. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, un centinaio di chilometri da Barcellona.
Ore 10 e 18 – Moussa Oukabir autista del van
La polizia spagnola ritiene che sia il 17enne Moussa Oukabir il presunto autore materiale dell’attentato di ieri a Barcellona, costato la vita a 13 persone. Secondo quanto scrive El Mundo, citando fonti di polizia, il giovane, che sarebbe stato alla guida del furgone che ha travolto decine di persone sulle Ramblas, è riuscito a fuggire dal luogo dell’attacco, con il volto semicoperto da un berretto. Sarebbe armato e viene considerato pericoloso. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, un centinaio di chilometri da Barcellona. Il 28enne sostiene che il fratello minore gli avrebbe rubato i documenti per poter noleggiare nella località di Santa Perpetua de la Mogoda due furgoni, uno utilizzato nell’attacco a Barcellona, l’altro ritrovato in serata a Vic, a nord del capoluogo catalano.
Ore 10 e 15 – Procura Roma apre fascicolo su strage
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione a quanto avvenuto ieri a Barcellona e che è costato la vita a 13 persone. Attentato con finalità di terrorismo il reato ipotizzato dai pm coordinati dal procuratore capo Giuseppe Pignatone. Al momento le autorità italiane confermano che tra i feriti ci sono tre nostri connazionali mentre non ci sono conferme su eventuali vittime
Ore 10 e 12 – “A Cambrils pronti a nuovo attacco”
I cinque terroristi uccisi dalla polizia la notte scorsa a Cambrils volevano fare un nuovo attentato a Barcellona: lo rivelano fonti della polizia, secondo quanto scrive oggi il quotidiano La Vanguardia.
Ore 10 e 11 – “Cellula terroristica di 8 persone”
Una cellula terroristica di otto persone sarebbe stata coinvolta negli attacchi di ieri a Barcellona e Cambrils: è quanto ritengono gli inquirenti spagnoli secondo una fonte giudiziaria. Lo scrive il quotidiano britannico Independent. La cellula, prosegue il giornale, pianificava di usare bombole di gas, che secondo un altro giornale britannico – il Daily Mail – dovevano essere caricate sul furgone utilizzato nell’attacco sulla Rambla.
Ore 10 e 10 – “Conducente forse scappato da posto di blocco”
Il terrorista che ieri ha falciato la folla sulla Rambla di Barcellona ed è tuttora in fuga potrebbe essere sfuggito a un posto di blocco ieri sera all’uscita della città, riferisce la stampa catalana. Un’auto ha forzato il passaggio sulla Diagonal ferendo un agente. Il conducente è poi fuggito a piedi. Secondo il ministro degli interni catalano Joaquim Form “potrebbe essere” il terrorista ricercato. Nell’auto è stato trovato il cadavere del proprietario ucciso a coltellate.
Mondo
Attentato Barcellona, le vittime sono 14: due italiani. El Pais: “Tutti i terroristi ricercati uccisi dalla polizia” (FOTO E VIDEO)
Il commando coinvolto nei due attacchi era formato in totale da una dozzina di persone. Moussa Oukabir è morto a Cambrils, ma non è certo che guidasse lui il furgone. Incertezza sui suoi complici, la polizia conferma di aver ucciso solo tre dei quattro ricercati per l'attentato. Indagini sull'esplosione nella villa di Alcanar: è lì che i terroristi avevano il loro quartier generale. Farnesina: "Due connazionali tra i morti, tre i feriti" - CRONACA ORA PER ORA
Sono morti tutti e quattro i terroristi che erano ricercati per l’attentato di Barcellona. Lo scrive El Pais, citando fonti dell’antiterrorismo. La polizia invece per ora ha confermato ufficialmente soltanto la morte di tre dei quattro autori dell’attacco con il furgone sulla Rambla. Sono stati uccisi a Cambrils nella notte tra giovedì e venerdì. Fanno tutti parte di un’unica cellula jihadista, composta da più di dieci persone, che aveva la sua base nella cittadina di Alcanar, paesino al confine meridionale della Catalogna, dove da mesi preparava l’attacco. Ma i terroristi hanno dovuto cambiare i loro piani che erano ancora “più grandi”, ha spiegato il capo dei Mossos d’Esquadra, perché l’abitazione è saltata in aria mercoledì notte – uccidendo due terroristi e ferendone gravemente un terzo – probabilmente mentre i tre preparavano degli ordigni. Da qui la decisione di compiere un attentato con il van sulla Rambla, nel quale sono rimaste uccise 14 persone. Tra di loro i due italiani Bruno Gulotta e Luca Russo. Ma le autorità temono anche per un terzo connazionale.
L’incertezza sui ricercati – Per tutta la giornata si sono inseguite voci discordanti riguardo la fine dei quattro ricercati, tra cui Moussa Oukarbir. Il 17enne, sospettato di essere alla guida del furgone che ha travolto centinaia di persone sulla Rambla, secondo i media spagnoli, era in fuga assieme ad altri 3 presunti terroristi: Mohamed Hychami, Younes Abouyaaqoub e Said Aallaa. Sono tutti di origine marocchina e hanno rispettivamente 24, 22 e 18 anni. Fanno tutti parte della cellula responsabile del giovedì nero di Barcellona. El Pais scrive, citando fonti delle forze antiterrorismo, che tutti i quattro ricercati per l’attentato di Barcellona sono morti. Uno di loro – sostiene invece El Mundo – sarebbe scampato alla sparatoria a Cambrils, dove sono rimasti uccisi in tutto 5 terroristi che secondo gli investigatori volevano replicare la strage compiuta sulle Ramblas. L’unico presunto jihadista ancora in fuga, secondo El Mundo, sarebbe Abouyaaqoub, che potrebbe avere attraversato il confine con la Francia. Una versione riportata anche da Le Parisien. Nel corso della giornata era emersa anche la possibilità di una fuga verso l’Italia attraverso la Francia a bordo di una Renault Kangoo bianca. Circostanza poi smentita dal fatto che l’auto è stata ritrovata a Cambrils giovedì 17.
L’esplosione ad Alcanar – Di certo, tutto è iniziato in un terzo evento che gli investigatori hanno collegato subito all’attacco terroristico di Barcellona: l’esplosione di una casa ad Alcanar, nella notte tra mercoledì e giovedì. Un incidente che ha ucciso due persone, ferendone gravemente un’altra che è stata arrestata. Nell’appartamento, infatti, c’erano una dozzina di bombole di gas: è lì – secondo gli inquirenti – che la cellula di terroristi aveva il suo quartier generale. A cosa servivano dunque quelle bombole? Forse per il secondo furgone, quello ritrovato a Vic, sempre nella capitale catalana? O per organizzare un altro tipo di attentato? Sono le ipotesi valutate in queste ore dagli investigatori. “La cellula terroristica che ha colpito sulla Rambla e a Cambrils preparava da tempo gli attentati”, ha detto il comandante della polizia catalana Josep Lluis Trapero. “L’esplosione della casa di Alcanar – ha aggiunto – dove il gruppo preparava esplosivi, ha cambiato i loro piani e quindi sono stati costretti ad attuare gli attacchi in forma più rudimentale“.
L’autista della strage e il furto di documenti – Intanto le indagini vanno avanti: fino ad ora sono quattro le persone arrestate, tre di nazionalità marocchina e una spagnola. Due i fermati a Ripoll, vicino a Girona: uno conosceva Oukabir. L’altro è il fratello maggiore del giovane: si chiama Driss Oukabir Soprano, ha 28 anni, e il suo nome era stato diffuso poche ore dopo l’attentato alla Rambla visto che figurava come noleggiatore del van utilizzato per falciare le persone nel centro catalano. È stato lo stesso ventottenne a presentarsi al posto di polizia dove è stato subito fermato. Driss Oukabir, però, si era recato alla polizia per denunciare il furto dei suoi documenti: a rubarglieli sarebbe stato il fratello, e cioè il 17enne Moussa, il ragazzo che gli investigatori avevano inserito in cima alla lista dei ricercati ma si è poi scoperto essere tra i 5 terroristi ammazzati nella notte a Cambrils. I media spagnoli riferiscono però notizie divergenti sul fatto che Moussa fosse alla guida del van utilizzato nel centro di Barcellona.
Italiani tra le vittime – Intanto, dopo la conferma ufficiale sulla presenza dell’italiano Bruno Gulotta tra le vittime della Ramblas, la Farnesina riferisce che anche un altro italiano è tra i morti della strage. Si tratta del veneto Luca Russo, originario di Bassano sul Grappa, che si trovava a Barcellona in vacanza con la fidanzata, anche lei ferita. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma potrebbe esserci una terza vittima italiana con doppia nazionalità. Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato tre giorni di lutto nazionale in tutta la Spagna dopo la strage di Barcellona. Un periodo di lutto di tre giorni era già stato decretato dal governo catalano del presidente Carles Puigdemont.
CRONACA ORA PER ORA
21.31 – Potrebbe essere tre le vittime italiane
Si teme per la sorte di un terzo italiano a Barcellona, dopo le morti confermate di Bruno Gulotta e Luca Russo. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma potrebbe esserci una terza vittima italiana con doppia nazionalità.
20.31 – “Un’auto con ricercato in fuga verso la Francia”. La Stampa: “Allertate autorità italiane”
La polizia spagnola ha segnalato a quella francese un’auto Kangoo bianca che si ritiene sia collegata agli attentati in Spagna. Lo riferisce Bfmtv. Il veicolo, si afferma, “potrebbe aver attraversato il confine franco-spagnolo”. Secondo il quotidiano torinese La Stampa, la stessa allerta è stata diramata alle autorità italiane e sarebbero stati rafforzati i controlli ai confini, nelle stazioni e nell’aeroporto torinese. A bordo della vettura ci sarebbe Younes Abouyaaqoub, uno dei ricercati.
20.11 – El Mundo: “Tre dei ricercati sono tra i morti di Cambrils”
Secondo il quotidiano spagnolo El Mundo tre dei quattro ricercati dalla polizia sarebbero morti nello scontro a fuoco di Cambrils. Si tratterebbe di Moussa Oukarbir, Mohamed Hychami e Said Aallaa. L’unico ancora ricercato dai Mossos d’Esquadra sarebbe quindi Younes Abouyaaqoub. Ma sul punto i siti dei giornali spagnoli riportano notizie contrastanti. Un solo punto in comune: “L’autista del van che ha falciato centinaia di persone sulla Rambla è morto”.
19.51 – Il Coni: “Un minuto di silenzio per Gulotta e Russo”
“Un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si disputeranno in Italia nel fine settimana per onorare la memoria di Bruno Gulotta e Luca Russo”. È quanto ha chiesto il presidente del Coni Giovanni Malagò a tutte le federazioni italiane per ricordare le vittime dell’attentato di Barcellona.
19.44 – El Periodico: “Ecco chi sono i tre i fuga”
Il quotidiano spagnolo El Periodico ha diffuso i dettagli dei tre che sarebbero ancora in fuga: Said Aallaa è nato a Naour (in Marocco) il 25 agosto 1998 ed è residente a Ribes de Freser. Mohamed Hychami, nato il 15 gennaio 1993 a Mrirt, in Marocco, e risiede a Ripoll, come i fratelli Oukabir. Anche il terzo fuggitivo, Younes Abouyaaqoub è residente a Ripoll ed è nato a Mrirt.
19.16 – Resti umani ad Alcanar: “Forse uno dei ricercati”
Resti umani sono stati ritrovati nella casa della cittadina spagnola di Alcanar, dove si è verificata mercoledì scorso una esplosione che gli inquirenti collegano all’attentato di Barcellona. El Mundo, citando fonti della polizia, scrive che i resti “potrebbero essere di uno dei ricercati”.
18.22 – El Pais: “L’uomo che guidava il furgone è stato ucciso a Cambrils”
Secondo quanto scritto il quotidiano spagnolo El Pais, che cita fonti di polizia, l’uomo alla guida del furgone che ha falciato centinaia di persone sulla Rambla “è stato ucciso durante l’operazione antiterrorismo della scorsa notte a Cambrils”.
17.48 – Ministro degli Esteri francese: “8 connazionali gravi, 4 bambini”
“Ci sono 28 feriti francesi, di cui 18 ricoverati in diversi ospedali di Barcellona. Degli 8 feriti gravi, 4 sono bambini”, ha detto il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, che si è a Barcellona per rendere visita ai suoi concittadini rimasti coinvolti negli attentati di ieri.
17.19 – Protezione Civile: “126 feriti, 17 in condizioni critiche”
Sono 126 i feriti degli attacchi di Barcellona e Cambrils, 17 dei quali si trovano in condizioni critiche e 28 in condizioni gravi. Lo ha riferito la direzione generale della Protezione civile della Catalogna. Sessantuno sono i feriti dimessi, mentre 65 restano ricoverati in 15 diversi ospedali della regione.
17.02 – “Auto sfuggita al posto di blocco non collegata con l’attentato”
Al momento, la polizia della Catalogna non mette in relazione gli attentati di Barcellona e Cambrils con l’auto che giovedì pomeriggio è sfuggita a un controllo di polizia sulla Diagonal, al cui interno è poi stata scoperta una persona morta accoltellata. Secondo il capo dei Mossos d’Esquadra, gli investigatori non hanno per ora trovato elementi che colleghino la persona uccisa o il mezzo con i membri della rete terrorista con base ad Alcanar. Si sarebbe trattato di un “fatto parallelo”.
16.54 – Driss Oukabir era stato in Italia
L’uomo, fermato giovedì in relazione agli attacchi e fratello di Mousa, sospettato di essere il conducente del furgone della strage di Barcellona, era stato in Italia nell’estate 2014, ospite per alcuni giorni di una donna di Viterbo che aveva conosciuto in precedenza in Spagna. La donna è stata rintracciata dalla polizia che l’ha sentita già nelle scorse ore: agli investigatori ha confermato che la permanenza di Driss è stata solo una vacanza. Secondo gli inquirenti, l’episodio non è in alcun modo collegato alla strage di ieri e ad altri fatti di terrorismo.
16.40 – La Vanguardia: “La polizia cerca 4 persone in fuga”
La polizia catalana è alla ricerca di quattro fuggitivi, legati agli attentati. Si tratta di Moussa Oukabir, Mohamed Hychami, Younes Abouyaaqoub e Said Aallaa. Sono tutti di origine marocchina e hanno rispettivamente 17, 24, 22 e 18 anni. Lo scrive il quotidiano La Vanguardia, spiegando di aver ottenuto un’informativa investigativa riservata.
16.20 – Tillerson: “C’è una vittima statunitense”
Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha confermato che un cittadino statunitense è morto negli attentati che giovedì pomeriggio e poi nella notte hanno colpito Barcellona e Cambrils.
15.39 – Polizia: “Preparavano attentati più grandi”
La cellula terroristica che ha colpito sulla Rambla e a Cambrils preparava “da tempo” gli attentati, ha detto il comandante della polizia catalana Josep Lluis Trapero.
“L’esplosione della casa di Alcanar – mercoledì – dove il gruppo preparava esplosivi e ha pianificato gli attentati ha cambiato i loro piani ha aggiunto, e quindi sono stati costretti ad attuare gli attacchi in forma “più rudimentale”.
15.33 – Polizia: “Ipotesi che il conducente del van fosse tra i 5 uccisi a Cambrils”
La polizia catalana sta indagando sulla possibilità che il responsabile dell’attentato sulla Rambla di Barcellona sia uno dei cinque terroristi uccisi a Cambrils. Lo ha dichiarato il capo della polizia locale, Josep Lluis Trapero. Ha sottolineato che per ora il conducente del van non è stato identificato e si continua a cercarlo, ma che s’indaga anche se sia tra i cinque uccisi (quattro dei quali da una sola poliziotta). Confermando che quattro persone sono state arrestate, ha precisato che tre provengono dal Marocco e una è spagnola
14:11 – La polizia aveva deciso di non mettere barriere anticamion
La polizia della Catalogna nel dicembre scorso aveva respinto una raccomandazione di collocare “in modo sistematico” barriere anti-camion agli accessi degli spazi aperti molto frequentati per evitare eventuali attacchi terroristici. Lo ha riferito El Independiente. La commissaria generale di sicurezza della polizia nazionale aveva raccomandato, dopo l’attacco al mercatino di Natale a Berlino, che fossero installati sbarramenti per evitare l’ingresso ai veicoli nei luoghi dove si possono riunire grandi folle. La polizia aveva fatto sapere che avrebbe analizzato la protezione di volte in volta in quanto “non abbiamo alcuna informazione operativa, tattica o d’intelligence strategica che indichi che in Catalogna ci sia alcuna minaccia concreta in un punto geografico o in un punto d’interesse o possibile obiettivo”, aveva affermato il portavoce della polizia, Xavier Porcuna.
14:10 – Un italiano di 33 anni tra i feriti
Nell’attentato è rimasto ferito anche Gennaro Taliercio, operaio di 33 anni originario di Pozzuoli (Napoli) che si trovava da qualche giorno nella città catalana.
La notizia, apparsa sui social, è stata confermata dalla mamma. Il giovane, secondo quanto riferito ai familiari via telefono sarebbe stato colpito di striscio dal furgone degli attentatori riportando leggere ferite, contusione ad una spalla ed escoriazioni ad un braccio e ad una gamba. Avrebbe dovuto rimanere a Barcellona fino a lunedì prossimo, ma ha fatto sapere che anticiperà a domani il rientro a casa.
Ore 13 e 53 – Arrestata quarta persona per attentati
Una quarta persona è stata arrestata a Ripoll in relazione agli attentati in Catalogna. Lo ha fatto sapere la polizia spagnola. Sinora tre persone erano in arresto.
Ore 13 e 50 – Francia rafforza controlli alla frontiera
La Francia ha rafforzato i controlli alle frontiere con la Spagna, per impedire l’eventuale fuga di persone collegate agli attentati terroristici in Catalogna. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, citato dai media.
Ore 13 – Viminale: “In Italia attenzione alta ma livello minaccia non cambia”
In Italia “l’attenzione rimane altissima”, ma “il livello della minaccia non cambia”. E’ quanto emerge al termine della riunione del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo convocata al Viminale dal ministro Marco Minniti dopo i fatti di Barcellona.
Ore 12 e 49 – Seconda vittima italiana si chiama Luca Russo
Si chiama Luca Russo la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona. L’uomo, secondo quanto apprende l’ANSA, era nella città catalana con la ragazza, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Non ci sono ancora tuttavia conferme ufficiali dell’identità del connazionale.
Ore 12 e 30 – Numero vittime sale a 14
È salito a 14 il numero dei morti nell’attacco di Barcellona. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza della Catalogna, precisando che l’ultima vittima è una donna che era stata ferita gravemente.
Al momento si sa che tra i morti ci sono due cittadini italiani, tre spagnoli, tre tedeschi ed una belga.
Ore 12 e 12 – Mattarella: “Vicini alla Spagna”
“In queste drammatiche circostanze il Popolo Italiano si stringe fraternamente a quello Spagnolo, in un comune dolore, nel cordoglio alle famiglie delle vittime tutte, quale che sia la loro nazionalità, e augura ai feriti un pronto e completo ristabilimento”. Lo si legge nel messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Filippo VI, Re di Spagna.
Ore 12 e 08 – Tra vittime bimbo spagnolo di 3 anni
È un bimbo spagnolo la vittima più giovane dell’attentato di ieri a Barcellona: il piccolo di tre anni era insieme alla mamma e allo zio di quest’ultima – entrambi morti – quando il furgone bianco guidato dal terrorista ha fatto la strage sulla Rambla. Lo zio della donna, Francisco Lopez Rodriguez, aveva 65 anni ed era insieme a sua moglie, che si è salvata ma è ricoverata in ospedale con ferite gravi.
Ore 12 – Minuto di silenzio in Plaza Catalunya
Minuto di silenzio per cittadini e autorità in Plaza Catalunya, a Barcellona, in un atto simbolico contro il terrorismo a seguito dell’attacco terroristico che ha colpito la città. Il minuto di silenzio era stato fissato alle 12 alla presenza del re e dei dirigenti politici, tra cui il premier Mariano Rajoy. La polizia locale ha sottoposto a controlli le migliaia di persone che sono arrivate nella piazza per partecipare, dopo aver chiesto loro di arrivare sul posto a piedi e senza zaini o borse di grandi dimensioni.
Ore 11 e 52 – Farnesina: “Due italiani tra le vittime”
“Ci sono due italiani tra le vittime e tre feriti”. Lo afferma il capo dell’Unità di Crisi della Farnesina Stefano Verrecchia.
Ore 11 e 40 – Gentiloni a Rajoy: “Non vinceranno sulla democrazia”
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto questa mattina una conversazione telefonica con il premier spagnolo Mariano Rajoy al quale ha espresso il cordoglio, l’amicizia e la solidarietà di tutta l’Italia per l’attentato di Barcellona. A Rajoy Gentiloni ha sottolineato l’unità e la fermezza di fronte al terrore che non l’avrà mai vinta sulla libertà e la democrazia. Il premier spagnolo ha assicurato la massima collaborazione all’Italia e ai paesi che hanno avuto persone colpite nell’attacco di Barcellona.
Ore 11 e 30 – Due arresti a Ripoll, uno ad Alcanar
Due delle tre persone arrestate sospettate di avere contribuito all’attentato di Barcellona sono state catturate a Ripoll, una cittadina dei Pirenei in provincia di Girona, il terzo nel comune di Alcanar, vicino a Tarragona. A Ripoll sono finiti in manette ieri Driss Oukabir, di origine marocchina, fratello di Mousa, sospettato di essere il conducente de furgone della strage. Nella stessa cittadina è stato arrestato secondo i media locali un cittadino marocchino conoscente degli Oukabir. Diverse perquisizioni sono in corso a Ripoll. A Alcanar è finito in manette un uomo che era rimasto ferito nell’esplosione mercoledì notte di una casa, dove secondo gli inquirenti la cellula terroristica forse stava preparando ordigni artigianal
Ore 11 e 20 – Merkel: “Terrore non vincerà”
Angela Merkel ha espresso la sua solidarietà e la sua vicinanza alla Spagna per l’attentato a Barcellona, in uno statement davanti alla stampa tedesca. Merkel ha detto che “spagnoli, tedeschi e tutti gli uomini liberi” sono “uniti oggi innanzitutto nel lutto”, “ma anche nella determinazione a non permettere ai fondamentalisti di cambiare il nostro modo di vivere”. “Non ci potranno mai sconfiggere”, ha aggiunto sottolineando il valore della “libertà” nella democrazia.
Ore 11 e 10 – “15 feriti gravi”
Sulle condizioni dei feriti dell’attentato di Barcellona, la Protezione Civile ha fornito un aggiornamento riferendo che 15 persone sono in condizioni gravi, 23 meno gravi e 48 hanno riportato ferite lievi.
Ore 10 e 30 – Arrestati sono due marocchini e uno spagnolo
Tra le tre persone arrestate dalla polizia spagnola in relazione agli attacchi di Barcellona, Cambrils ed all’esplosione di Alcanar ci sono due marocchini e uno spagnolo proveniente dall’enclave di Melilla, in territorio marocchino. Lo ha reso noto il capo della polizia catalana Josep Lluis Trapero.
Ore 10 e 20 – Moussa ricercato
Le forze di sicurezza spagnole considerano Moussa Oukabir, il fratello minore di uno degli arrestati di ieri per l’attentato di ieri a Barcellona, il presunto autore materiale della strage. Per la polizia, sarebbe quindi stato il 17enne alla guida del furgone che ha travolto decine di persone sulla Rambla e che al momento è ancora ricercato. Sarebbe armato e viene considerato pericoloso. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, un centinaio di chilometri da Barcellona.
Ore 10 e 18 – Moussa Oukabir autista del van
La polizia spagnola ritiene che sia il 17enne Moussa Oukabir il presunto autore materiale dell’attentato di ieri a Barcellona, costato la vita a 13 persone. Secondo quanto scrive El Mundo, citando fonti di polizia, il giovane, che sarebbe stato alla guida del furgone che ha travolto decine di persone sulle Ramblas, è riuscito a fuggire dal luogo dell’attacco, con il volto semicoperto da un berretto. Sarebbe armato e viene considerato pericoloso. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, un centinaio di chilometri da Barcellona. Il 28enne sostiene che il fratello minore gli avrebbe rubato i documenti per poter noleggiare nella località di Santa Perpetua de la Mogoda due furgoni, uno utilizzato nell’attacco a Barcellona, l’altro ritrovato in serata a Vic, a nord del capoluogo catalano.
Ore 10 e 15 – Procura Roma apre fascicolo su strage
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione a quanto avvenuto ieri a Barcellona e che è costato la vita a 13 persone. Attentato con finalità di terrorismo il reato ipotizzato dai pm coordinati dal procuratore capo Giuseppe Pignatone. Al momento le autorità italiane confermano che tra i feriti ci sono tre nostri connazionali mentre non ci sono conferme su eventuali vittime
Ore 10 e 12 – “A Cambrils pronti a nuovo attacco”
I cinque terroristi uccisi dalla polizia la notte scorsa a Cambrils volevano fare un nuovo attentato a Barcellona: lo rivelano fonti della polizia, secondo quanto scrive oggi il quotidiano La Vanguardia.
Ore 10 e 11 – “Cellula terroristica di 8 persone”
Una cellula terroristica di otto persone sarebbe stata coinvolta negli attacchi di ieri a Barcellona e Cambrils: è quanto ritengono gli inquirenti spagnoli secondo una fonte giudiziaria. Lo scrive il quotidiano britannico Independent. La cellula, prosegue il giornale, pianificava di usare bombole di gas, che secondo un altro giornale britannico – il Daily Mail – dovevano essere caricate sul furgone utilizzato nell’attacco sulla Rambla.
Ore 10 e 10 – “Conducente forse scappato da posto di blocco”
Il terrorista che ieri ha falciato la folla sulla Rambla di Barcellona ed è tuttora in fuga potrebbe essere sfuggito a un posto di blocco ieri sera all’uscita della città, riferisce la stampa catalana. Un’auto ha forzato il passaggio sulla Diagonal ferendo un agente. Il conducente è poi fuggito a piedi. Secondo il ministro degli interni catalano Joaquim Form “potrebbe essere” il terrorista ricercato. Nell’auto è stato trovato il cadavere del proprietario ucciso a coltellate.
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Sankt Moritz, 13 mar. -(Adnkronos) - La prima tappa della Coppa delle Alpi by 1000 Miglia 2025, partita da Brescia alle 9:00 di stamattina, è in conclusione. La classifica aggiornata alla Prova di Media sul Passo Eira vede Francesco e Giuseppe di Petra in testa a bordo della loro Fiat 508C del 1938, seguiti da Belotti-Plebani sulla Bugatti T 37 A del 1927 e da un’altra 508C ma del 1937, quella di Aliverti-Polini. Conclusa la sosta per il pranzo a Tirano, gli equipaggi hanno iniziato a risalire la Valtellina toccando prima Grosio, con la vista del Castello Vecchio di San Faustino sullo sfondo, e poi Bormio, che ha ospitato un controllo timbro in pieno centro storico. Una volta lasciata alle spalle la cittadina, hanno iniziato a profilarsi i primi scorci imbiancati. Ben presto, gli equipaggi si sono visti immersi in un panorama completamente innevato, reso ancor più bello dalla luce del sole del pomeriggio.
Sul Passo Eira, ad un’altitudine di 2000 metri, si è tenuta la prima Prova di Media della manifestazione, dopodiché il convoglio è giunto a Livigno, che ha accolto i piloti per un coffee break nella Piazza del Comune. Il benvenuto del centro cittadino è stato caloroso, con una folla entusiasta che si è riunita nei pressi dell’arco all’arrivo nella cittadina, partner della Coppa delle Alpi 2025. Costeggiando il lago di Livigno, ghiacciato dalle rigide temperature invernali, gli equipaggi sono entrati in Svizzera passando dal tunnel Munt la Schera. Le vetture sono infine giunte a St. Moritz, primo traguardo di tappa della Coppa delle Alpi 2025.
Lasciandosi alle spalle la Torre Pendente di San Maurizio, hanno effettuato le ultime prove di giornata e, dopo aver costeggiato il lago di St. Moritz, sono finalmente giunte al Controllo Orario finale nella centralissima via Serlas sotto una consistente nevicata.
Verona, 13 mar. - (Adnkronos) - "Abbiamo voluto e portato all’interno di una manifestazione fieristica un progetto di natura sociale, per la prima volta in assoluto, in quanto non era mai accaduto che si dedicasse un intero padiglione alla fiera del sociale. Lo abbiamo fatto per la prima volta in occasione del primo evento di LetExpo, e ora siamo alla quarta edizione. Siamo partiti con tre organizzazioni tra fondazioni e associazioni: Fondazione Grimaldi, la Comunità Lautari e l’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon, con la sua Fondazione. Oggi sono più di 50 organizzazioni, c’è stata una crescita esponenziale. Sono felice di aver condiviso tutte queste annate con il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha condiviso con noi questi momenti”. Lo ha detto Eugenio Grimaldi, executive manager del Gruppo Grimaldi e presidente di Alis per il Sociale alla quarta edizione di LetExpo, la fiera di riferimento per i trasporti, la logistica, i servizi alle imprese e la sostenibilità, in programma a Verona fino al 14 marzo. La fiera è promossa da Alis in collaborazione con Veronafiere, LetExpo rappresenta l’evento nazionale e internazionale di riferimento della filiera, con un focus sulle attuali dinamiche geopolitiche e sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
“Il ministro Locatelli ha ascoltato le istanze di queste fondazioni e organizzazioni, ci ha invitato a Palazzo Chigi, dove abbiamo avuto modo di parlare delle loro criticità e ascoltandole credo che nei nuovi decreti abbiano potuto portare e sollevare delle linee guida presenti oggi in questi nuovi decreti. Quindi, rappresenta un risultato tangibile che ci dà grande soddisfazione - afferma Grimaldi - Ho avuto la percezione anche di una crescita per i prossimi anni e questo dà sicuramente grande soddisfazione e ancora più voglia di lavorare”.
“E’ stato un momento di grande soddisfazione aver avuto momenti di condivisione con i gruppi del ministero della Difesa, come l’esercizio, che hanno partecipato in senso attivo non solo nel padiglione, dove c'è l'organizzazione del Ministero della Difesa, ma si sono avvicinati al padiglione 1, dedicato al sociale - spiega - Già abbiamo condiviso che l'anno prossimo avremo una partecipazione anche all’interno dell’organizzazione da parte loro. Abbiamo avuto anche l'Aeronautica militare, che con la Fanfara ha aperto il padiglione nella giornata inaugurale”. “Voglio ringraziare tutte le imprese, che rappresentano il senso di questo evento e le aziende che hanno già portato a termine alcuni progetti con la Comunità Lautari e con la Fondazione Grimaldi, ma soprattutto che hanno portato a compimento già con la Fondazione Santobono. C'è un senso pratico e tangibile del lavoro espresso in questo padiglione e in questa fiera, che porta sicuramente dei risultati nel terzo settore, dove ci sono i più fragili”, conclude Grimaldi.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine 'Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati' commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata oggi durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano.
Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre.
Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine 'Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati' commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata oggi durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano.
Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre.
Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Gruppo Webuild ha chiuso il 2024 con risultati record, superando gli impegnativi obiettivi previsti per l’anno grazie a una crescita a doppia cifra, con ricavi pari a 12 miliardi (+20% sul 2023) mentre l'Ebitda ammonta a 967 milioni (+18%, rispetto a una guidance fissata sopra i 900 milioni), corrispondente a un margine del’8,1%. Il gruppo sottolinea come la struttura finanziaria si è rafforzata ulteriormente mantenendo per il quarto anno consecutivo una posizione di cassa netta, che si attesta a 1.445 milioni nel 2024 (ben superiore agli oltre 400 milioni fissati nella guidance) mentre la leva finanziaria si è ridotta a 2,9x, attestandosi ad un livello migliore rispetto ai principali player internazionali di settore.
La crescita - si sottolinea - è trainata dallo sviluppo delle attività in Italia (Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria MilanoGenova e Verona-Padova, Alta Velocità ferroviaria Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina), in Australia (Snowy Hydro 2.0, SSTOM Sydney Metro, Perdaman e North East Link di Melbourne) e in Arabia Saudita (Trojena Dams e Connector South).
Il Gruppo ha continuato a consolidare la propria leadership in Italia e nei principali mercati internazionali, tra cui Europa, Australia, Stati Uniti e Medio Oriente, che nel 2024 hanno contribuito per oltre il 90% ai ricavi, a conferma del proseguimento dell’impegno nella politica di de-risking.
A fine 2024 il portafoglio ordini totale di Weibuld risultava pari a 63,2 miliardi di euro, di cui 54,3 miliardi relativi a construction e 8,9 miliardi riferiti a concessions e operation & maintenance. Il backlog construction - si sottolinea in una nota - "si conferma tra i più alti rispetto ai principali peers europei nel segmento construction". Peraltro, ricorda Webuild, circa il 90% del backlog construction del Gruppo è relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. In termini di geografie il portafoglio ordini risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti, Medio Oriente ed Australia - principalmente in segmenti legati alla mobilità sostenibile quali l’alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale - portando i progetti in queste geografie a quasi il 90% del backlog construction.
Alla luce dei risultati record raggiunti nel 2024, ma anche "del consolidato posizionamento in un mercato in forte espansione e della robusta piattaforma costruita nel tempo", Webuild ha rivisto al rialzo i target 2025, definiti nel piano "Roadmap al 2025 – The Future is Now", che già prevedevano obiettivi ambiziosi. La nuova guidance prevede per il 2025 ricavi superiori a 12,5 miliardi (il target precedente era di 10,5-11 miliardi), un Ebitda maggiore di 1,1 miliardi, rispetto ad un precedente target di €990-1.050 milioni, e una solida cassa netta superiore a 700 milioni, rispetto all’indicazione di una cassa netta positiva.
Webuild ha chiuso il 2024 con un utile netto attribuibile ai Soci della Controllante adjusted di 247 milioni di euro contro i 236 milioni del 2023.Il risultato prima delle imposte adjusted si attesta a 434 milioni con un aumento del 10% rispetto all’esercizio precedente mentre le Imposte sul reddito adjusted ammontano a 181 milioni. La Posizione finanziaria netta delle attività continuative al 31 dicembre 2024 era positiva per 1.445 (€1.431 milioni al 31 dicembre 2023), registrando un risultato superiore alle attese. Questo risultato - si sottolinea in una nota - "conferma l’efficacia delle strategie adottate per ottimizzare la gestione del capitale circolante e riflette i successi commerciali conseguiti dal Gruppo anche nel 2024, assumendo ancora maggiore rilevanza alla luce degli investimenti in dotazioni tecniche e beni in leasing (970 milioni) per l’avvio dei grandi progetti in corso".
A fine esercizio l’indebitamento lordo, al netto dell’effetto temporaneo di incremento del debito legato all’operazione di liability management di ottobre 2024, si attesta a 2,765 miliardi (2,609 miliardi nel 2023), con un rapporto Indebitamento lordo/EBITDA di 2,9x, in riduzione rispetto al dato di 3,2x al 31 dicembre 2023. Alla luce dei risultati nell'assemblea che sarà convocata per il 16 aprile sarà proposto un dividendo di 0,081 euro per azione ordinaria (+14%) e di 0,26 euro per ciascuna azione di risparmio.
Napoli, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - In una Campania in crescita, ma ancora segnata dal fenomeno della fuga di talenti, il legame tra formazione universitaria e sviluppo economico diventa cruciale. Se ne è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriale Napoli, durante l’evento 'Muoversi nelle professioni e sul territorio', promosso dalla Luiss e dedicato alle lauree magistrali dell’Ateneo.
“La Luiss lavora in prima linea per costruire corsi di laurea magistrale strettamente legati alle necessità del mercato del lavoro. Pur avendo sede a Roma, dedichiamo particolare attenzione alla Campania, seconda regione di provenienza dei nostri studenti e territorio ricco di opportunità nei settori chiave come turismo, agroalimentare e aerospazio. Il nostro obiettivo è collaborare con le imprese campane affinché i nostri studenti possano realizzarsi professionalmente all’interno di esse, raggiungendo posizioni apicali”, ha spiegato Enzo Peruffo, Dean della Graduate School Luiss e responsabile dello sviluppo dei percorsi magistrali dell’Ateneo.
Durante l’incontro sono state illustrate anche le caratteristiche dell’offerta formativa Luiss: “E' importante farsi guidare dalle proprie passioni e dai propri interessi, ma anche essere pronti a sviluppare nuove competenze trasversali, saper dialogare con l’intelligenza artificiale con solide competenze verticali e lavorare sulle life skills, le cosiddette competenze della vita. Solo così si potranno affrontare le trasformazioni attuali e future. Per noi è fondamentale interagire con tutte le realtà del territorio, da cui traiamo spunto per disegnare un’offerta formativa sempre più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è formare studenti altamente preparati, motivati e appassionati, in grado non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma di costruire percorsi di carriera soddisfacenti e di successo”.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.