La soluzione per il nuovo assessore al Bilancio del Comune di Roma, il quarto, arriva da Livorno, dalla giunta di Filippo Nogarin. Si chiama Gianni Lemmetti, è stato finora titolare delle deleghe al Bilancio e Partecipate nella città toscana. La notizia è uscita da Livorno e la sindaca Virginia Raggi l’ha confermata su facebook solo all’ora di cena. In mezzo lo stupore di Andrea Mazzillo, finora assessore al Bilancio in Campidoglio che già dall’inizio d’agosto aveva visto la sua fuoriuscita dalla giunta romana più o meno segnata. La Raggi gli rinnova la stima, ma da settimane il Movimento Cinque Stelle stava cercando un’alternativa: “La priorità resta quel progetto che ha portato il M5s in Campidoglio” dice. Come dice lo stesso Nogarin tra lui “e Virginia” è stato “un lungo confronto” al termine del quale “è stato deciso il suo trasferimento immediato“. Così si salda l’asse Livorno-Roma, già inaugurato con l’avvocato genovese Luca Lanzalone che dopo aver collaborato durante la crisi dei rifiuti a Livorno è diventato presidente di Acea. “Spirito di squadra” lo definiscono i Cinquestelle.
Resta solo da capire se magari in un secondo tempo Lemmetti prenderà poi anche le deleghe alle Partecipate – settore su cui è diventato “celebre” dopo il caso Aamps a Livorno – visto anche che Massimo Colomban ha annunciato da tempo che finirà presto il suo incarico da assessore. A Livorno, come successore di Lemmetti, arriva un’altra commercialista, l’empolese Valentina Montanelli, 31 anni, che aveva già ricoperto l’incarico di revisore dei conti per alcune partecipate livornesi come la Liri (che detiene le reti del gas e dell’acqua) .
Chi è Gianni Lemmetti
Commercialista, 48 anni, Lemmetti non è livornese: viene dalla Versilia (è nato a Pietrasanta, studio a Lido di Camaiore) e abita
a Collodi, in provincia di Pistoia. Dalla sua soprattutto una serie di consulenze per l’elaborazione di sistemi di qualità e una competenza soprattutto in diritto privato. E’ da sempre vicino al Movimento Cinque Stelle: diventò assessore attraverso la selezione di curriculum e in questi tre anni è diventato la spalla più solida sulla quale ha potuto contare il sindaco di Livorno. In particolare sulle questioni delle partecipate, sulle quali all’inizio del mandato la giunta M5s di Livorno ha avuto qualche inciampo, e soprattutto su Aamps, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Fu lui a decidere la strada del concordato preventivo, quindi un risanamento sotto l’egida del tribunale e di un commissario, un percorso che ora i Cinquestelle celebrano come il più giusto e con meno rischi, oltre che il più “sano” per le casse del Comune.
Attualmente Lemmetti è indagato per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e abuso d’ufficio proprio per le decisioni sue e di Nogarin (indagato con le stesse contestazioni) sulla questione Aamps. Entrambi hanno sempre rivendicato le proprie scelte fatte prima dell’avvio del concordato: l’assunzione di 33 precari prima dell’inizio dell’iter in tribunale, l’approvazione dell’ultimo bilancio contro il parere del collegio dei sindaci revisori e la sostituzione del cda di Aamps che – partecipata al cento per cento – secondo i pm avrebbe dovuto seguire alcuni passaggi formali saltati dalla giunta. Alcuni anni fa, peraltro, Lemmetti aveva già superato un altro processo, questa volta per appropriazione indebita, al termine del quale fu dichiarato assolto. I fatti risalivano al 2006-2007, quando Lemmetti lavorava come responsabile amministrativo di una discoteca in Versilia: il titolare lo aveva accusato dell’ammanco di 1500 euro, ma il giudice ha fatto cadere ogni accusa. “In realtà fu una causa di lavoro – spiegò Lemmetti al Tirreno – A quei tempi lavoravo in discoteca per mantenermi agli studi. Mi hanno accusato ingiustamente e io mi sono battuto in ogni modo per dimostrare la mia innocenza che il giudice ha riconosciuto”.
Addio a Mazzillo (che non sapeva nulla, dice)
Manca, invece, la reazione dell’ormai ex assessore Andrea Mazzillo, già depotenziato nelle scorse settimane con una redistribuzione di deleghe. A metà giornata Mazzillo era stupito delle notizie che rimbalzavano da Livorno al Campidoglio: “Io sostituito? Non so nulla. La notizia è apparsa sui media senza che la sindaca, sebbene incontrata ieri per una lunga riunione informale su Atac, mi abbia comunicato nulla. Se corrispondesse al vero, si tratterebbe di un modo inaccettabile e assolutamente inusuale di procedere da parte della Raggi. Naturalmente, se così fosse, ne prenderei atto, ma non credo sia così che si trattano le persone”. A fine giornata è arrivato il post su facebook della sindaca.
Il Pd: “Arriva l’assessore tassatore, ennesima pagliacciata”
Il Pd commenta quasi con sarcasmo la nomina del quarto assessore al Bilancio in poco più di un anno. “Grillo sceglie sempre il peggio – twitta quasi subito il deputato del Pd (livornese) Andrea Romano – Spedisce a Roma Lemmetti, assessore al Bilancio di Nogarin che ha alzato tasse per livornesi e moltiplicato rimborsi per la giunta”. La linea del Partito democratico è quella: a Roma arriva l’assessore tassatore, come lo definisce uno degli esponenti più importanti del partito a Roma, Luciano Nobili. “Il bello – dice – è che il sostituto scelto questa volta, l’ultimo regalo della Raggi ai romani, è questo fenomeno di cui Nogarin pare ben contento di essersi liberato, dopo che ha tartassato i livornesi aumentando qualsiasi tassa possibile (dal raddoppio dell’Irpef ai rifiuti, dall’Imu alla Tasi), senza alcuna esperienza all’altezza di una situazione così pesante”. Per Roberto Giachetti, avversario della Raggi nella corsa al Campidoglio, è una “ennesima pagliacciata: in tutto questo Virginia Raggi caccia Mazzillo, senza neanche avvisarlo, e cambia il quarto assessore al bilancio in un anno. Una situation comedy incredibile, anche molto divertente se non fosse tutta sulla pelle dei romani e se non ci fosse in gioco il presente e il futuro di Roma. E poi c’è una novità definitiva, peraltro. Il M5s gioca con le sue pedine in giro per il Paese e le sposta come meglio crede, contro qualsiasi regola democratica. E così si prende l’assessore al bilancio della giunta Nogarin, che ha massacrato di tasse i livornesi e lo si sposta a Roma”.
Politica
M5s, Nogarin “lascia” l’assessore alla Raggi: Lemmetti nuovo assessore al Bilancio in Campidoglio al posto di Mazzillo
A Roma arriva il braccio destro di Nogarin. La sindaca: "Abbiamo una sfida difficile davanti: rilanciare e risollevare la città dal baratro". Commercialista, fu lui a decidere il concordato preventivo per il risanamento dell'Aamps, l'azienda dei rifiuti della città toscana. Il Pd: "Ennesima pagliacciata, arriva il tassatore"
La soluzione per il nuovo assessore al Bilancio del Comune di Roma, il quarto, arriva da Livorno, dalla giunta di Filippo Nogarin. Si chiama Gianni Lemmetti, è stato finora titolare delle deleghe al Bilancio e Partecipate nella città toscana. La notizia è uscita da Livorno e la sindaca Virginia Raggi l’ha confermata su facebook solo all’ora di cena. In mezzo lo stupore di Andrea Mazzillo, finora assessore al Bilancio in Campidoglio che già dall’inizio d’agosto aveva visto la sua fuoriuscita dalla giunta romana più o meno segnata. La Raggi gli rinnova la stima, ma da settimane il Movimento Cinque Stelle stava cercando un’alternativa: “La priorità resta quel progetto che ha portato il M5s in Campidoglio” dice. Come dice lo stesso Nogarin tra lui “e Virginia” è stato “un lungo confronto” al termine del quale “è stato deciso il suo trasferimento immediato“. Così si salda l’asse Livorno-Roma, già inaugurato con l’avvocato genovese Luca Lanzalone che dopo aver collaborato durante la crisi dei rifiuti a Livorno è diventato presidente di Acea. “Spirito di squadra” lo definiscono i Cinquestelle.
Resta solo da capire se magari in un secondo tempo Lemmetti prenderà poi anche le deleghe alle Partecipate – settore su cui è diventato “celebre” dopo il caso Aamps a Livorno – visto anche che Massimo Colomban ha annunciato da tempo che finirà presto il suo incarico da assessore. A Livorno, come successore di Lemmetti, arriva un’altra commercialista, l’empolese Valentina Montanelli, 31 anni, che aveva già ricoperto l’incarico di revisore dei conti per alcune partecipate livornesi come la Liri (che detiene le reti del gas e dell’acqua) .
Chi è Gianni Lemmetti
a Collodi, in provincia di Pistoia. Dalla sua soprattutto una serie di consulenze per l’elaborazione di sistemi di qualità e una competenza soprattutto in diritto privato. E’ da sempre vicino al Movimento Cinque Stelle: diventò assessore attraverso la selezione di curriculum e in questi tre anni è diventato la spalla più solida sulla quale ha potuto contare il sindaco di Livorno. In particolare sulle questioni delle partecipate, sulle quali all’inizio del mandato la giunta M5s di Livorno ha avuto qualche inciampo, e soprattutto su Aamps, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Fu lui a decidere la strada del concordato preventivo, quindi un risanamento sotto l’egida del tribunale e di un commissario, un percorso che ora i Cinquestelle celebrano come il più giusto e con meno rischi, oltre che il più “sano” per le casse del Comune.
Commercialista, 48 anni, Lemmetti non è livornese: viene dalla Versilia (è nato a Pietrasanta, studio a Lido di Camaiore) e abita
Attualmente Lemmetti è indagato per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e abuso d’ufficio proprio per le decisioni sue e di Nogarin (indagato con le stesse contestazioni) sulla questione Aamps. Entrambi hanno sempre rivendicato le proprie scelte fatte prima dell’avvio del concordato: l’assunzione di 33 precari prima dell’inizio dell’iter in tribunale, l’approvazione dell’ultimo bilancio contro il parere del collegio dei sindaci revisori e la sostituzione del cda di Aamps che – partecipata al cento per cento – secondo i pm avrebbe dovuto seguire alcuni passaggi formali saltati dalla giunta. Alcuni anni fa, peraltro, Lemmetti aveva già superato un altro processo, questa volta per appropriazione indebita, al termine del quale fu dichiarato assolto. I fatti risalivano al 2006-2007, quando Lemmetti lavorava come responsabile amministrativo di una discoteca in Versilia: il titolare lo aveva accusato dell’ammanco di 1500 euro, ma il giudice ha fatto cadere ogni accusa. “In realtà fu una causa di lavoro – spiegò Lemmetti al Tirreno – A quei tempi lavoravo in discoteca per mantenermi agli studi. Mi hanno accusato ingiustamente e io mi sono battuto in ogni modo per dimostrare la mia innocenza che il giudice ha riconosciuto”.
Addio a Mazzillo (che non sapeva nulla, dice)
Manca, invece, la reazione dell’ormai ex assessore Andrea Mazzillo, già depotenziato nelle scorse settimane con una redistribuzione di deleghe. A metà giornata Mazzillo era stupito delle notizie che rimbalzavano da Livorno al Campidoglio: “Io sostituito? Non so nulla. La notizia è apparsa sui media senza che la sindaca, sebbene incontrata ieri per una lunga riunione informale su Atac, mi abbia comunicato nulla. Se corrispondesse al vero, si tratterebbe di un modo inaccettabile e assolutamente inusuale di procedere da parte della Raggi. Naturalmente, se così fosse, ne prenderei atto, ma non credo sia così che si trattano le persone”. A fine giornata è arrivato il post su facebook della sindaca.
Il Pd: “Arriva l’assessore tassatore, ennesima pagliacciata”
Il Pd commenta quasi con sarcasmo la nomina del quarto assessore al Bilancio in poco più di un anno. “Grillo sceglie sempre il peggio – twitta quasi subito il deputato del Pd (livornese) Andrea Romano – Spedisce a Roma Lemmetti, assessore al Bilancio di Nogarin che ha alzato tasse per livornesi e moltiplicato rimborsi per la giunta”. La linea del Partito democratico è quella: a Roma arriva l’assessore tassatore, come lo definisce uno degli esponenti più importanti del partito a Roma, Luciano Nobili. “Il bello – dice – è che il sostituto scelto questa volta, l’ultimo regalo della Raggi ai romani, è questo fenomeno di cui Nogarin pare ben contento di essersi liberato, dopo che ha tartassato i livornesi aumentando qualsiasi tassa possibile (dal raddoppio dell’Irpef ai rifiuti, dall’Imu alla Tasi), senza alcuna esperienza all’altezza di una situazione così pesante”. Per Roberto Giachetti, avversario della Raggi nella corsa al Campidoglio, è una “ennesima pagliacciata: in tutto questo Virginia Raggi caccia Mazzillo, senza neanche avvisarlo, e cambia il quarto assessore al bilancio in un anno. Una situation comedy incredibile, anche molto divertente se non fosse tutta sulla pelle dei romani e se non ci fosse in gioco il presente e il futuro di Roma. E poi c’è una novità definitiva, peraltro. Il M5s gioca con le sue pedine in giro per il Paese e le sposta come meglio crede, contro qualsiasi regola democratica. E così si prende l’assessore al bilancio della giunta Nogarin, che ha massacrato di tasse i livornesi e lo si sposta a Roma”.
I nuovi Re di Roma
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M5s, l’asse Livorno-Roma: dopo Lanzalone anche Lemmetti. “Se ne va uno di valore, ma è riconoscimento del lavoro”
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.