Dello stupro di Rimini, ieri non vi era traccia nelle pagine di molte associazioni di sinistra e femministe, perché? Non è certo la prima volta che accade e stupisce che grandi movimenti che hanno portato in piazza migliaia di persone proprio contro la violenza o che hanno come loro obiettivo principale proprio la rimozione della violenza verso le donne, abbiano trascurato di recensire e stigmatizzare un fatto così grave.
Accadde anche qualche settimana fa quando un’anziana venne violentata da un ragazzo in Puglia e pochissime si dissero dalla parte della donna. In entrambi i casi la violenza, nel primo caso è certo e nel secondo pare altamente probabile, è stata commessa da migranti africani.
A chi si occupa di diritti delle donne questo dato importa poco: sappiamo che la percentuale maggiore di violenza si compie nelle case, in famiglia, che sono ad esempio spesso i partner a commettere i femminicidi e che la paura dello straniero è spesso ingiustificata. E sappiamo soprattutto che la violenza verso le donne va sempre condannata, indipendentemente dal Paese di provenienza di chi la commette. Ma resiste una certa retorica nella sinistra più ideologica, che tende a volere nascondere i delitti dei migranti, facendo un gran danno sia ai migranti che ai partiti che nella sinistra si riconoscono.
Nel caso di Rimini, ma direi anche nei casi precedenti, si crede erroneamente che la minor diffusione della notizia darebbe meno spazio alle invettive della destra razzista: tesi quanto mai bizzarra visto che la notizia dello stupro è stata data comunque da quasi tutti gli organi di informazione e dunque il risultato è stato quello di far emergere ancor più l’assenza della copertura della notizia da chi avrebbe dovuto invece darla, lasciando, qui sì, molto spazio alle manipolazioni.
Il risultato è disastroso: se da una parte c’è una destra xenofoba in cui moltissimi/e non si riconoscono, dall’altra resiste una sinistra ideologica che irrita gli elettori, trattati come cretini a cui viene nascosta la verità per timore che non sappiano interpretarla: ma chi ha voglia di votare un partito che ci immagina incapaci di discernere?
Ma anche migranti e rifugiati ne escono male: perché denunciare giustamente e con forza la violenza se commessa da un italiano e invece celare quella commessa da uno straniero? Questo comportamento apparentemente buonista nasconde una discriminazione grave verso lo straniero considerato una sorta di minus habens, da proteggere.
Tra chi è xenofobo e razzista e fa risalire ingiustamente ogni delitto a un’inesistente invasione di migranti e una parte di sinistra che in modo ormai inaccettabile decide quali notizie noi cittadini/e saremmo in grado di comprendere, esiste la possibilità che è quella della corretta e veritiera informazione, che lasci a noi il diritto di comprendere e decidere.
Tra poco ci sono le elezioni: non trascurerei questa possibilità.