“Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?”. Saverio Siorini, segretario cittadino di San Giovanni Rotondo (Foggia) di Noi con Salvini, il 26 agosto ha commentato così sulla sua bacheca Facebook la notizia dello stupro di gruppo di Rimini. Dopo insulti e accuse, Siorini (esponente storico della destra locale) è tornato sulla questione, tentando in qualche modo di smorzare le proprie affermazioni: “Capisco che il mio post è stato frainteso e anche strumentalizzato a favore di qualcuno – ha scritto – ma è tanta la rabbia per questa giovane donna stuprata, e il silenzio della Boldrini e di tutte le femministe (che hanno preferito accanirsi su di me), che non ci ho visto più. Ovvio che non era mia intenzione augurare il male a nessuno – ha continuato – ma con questo non cambio idea: auguro una castrazione chimica a tutti gli stupratori e la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd”.
Parole che tuttavia non cambiano il senso del primo intervento del salviniano foggiano, che in seguito alla polemica scaturita dalla sua presa di posizione è stato espulso dal partito. “Saverio Siorini da oggi non è più un nostro iscritto” ha fatto sapere il coordinatore pugliese di Noi con Salvini Rossano Sasso, che si è dissociato da quanto detto dal suo ex collega, sottolineando di non condividere “nella maniera più assoluta termini e contenuti. Già nella giornata di ieri i nostri dirigenti provinciali di Foggia avevano provveduto ad espellere Siorini, le cui parole non rispecchiano nella maniera più assoluta il pensiero del movimento”. “La battaglia contro l’invasione e contro le politiche scellerate in materia di immigrazione volute dal Pd – ha specificato Sasso – la conduciamo da sempre con fermezza, ma a nessuno dei nostri iscritti è consentito eccedere come ha fatto Siorini, il quale da oggi, lo ribadisco, non è più un nostro iscritto”. La sua presa di posizione, del resto, era stata sin troppo esplicita: Siorini aveva spiegato che la sua rabbia era dovuta al fatto “che le stesse (la presidente della Camera e le donne del Pd, ndr) hanno votato in Parlamento la volontà di aiutare gente simile di dubbia moralità. Ovvio che lo stupro non si augura a nessuno – aveva precisato -, ma questa è una provocazione che nessuno ha recepito. Ancor più strano è che la Boldrini non ha preso ancora una posizione contro questa odiosa recrudescenza di stupri visto che vede come protagonisti i suoi amici immigranti?”.
Non si è fatta attendere la reazione del Partito democratico, con il circolo cittadino di San Giovanni Rotondo a sottolineare che “l’odio genera odio. Il partito di Matteo Salvini lo sa, ma nonostante questo continua a coltivarlo, diffonderlo, giustificarlo. A San Giovanni Rotondo – hanno scritto – si è superato ogni limite”. Per i democratici del Pd di San Giovanni Rotondo le parole di Siorini “non meriterebbero alcun commento, se non fosse che il partito che Siorini sostiene e rappresenta localmente ha esponenti in Parlamento e si candida a guidare il Paese in forza alla destra italiana”. “Noi donne e uomini del Partito Democratico di San Giovanni Rotondo – è detto in una nota – riteniamo che questa non possa essere definita neanche lontanamente ‘politica’. Di più, tali parole, che prendendo solo come spunto un fatto di cronaca, contengono un’inaccettabile violenza verbale e oltrepassano il pur ampio ambito della libertà di espressione, indirizzandosi verso l’istigazione a delinquere, un reato. Quanto sono condivise, ci domandiamo, dalla comunità degli elettori e dai dirigenti del partito ‘Noi con Salvini’, sia locali che nazionali? Dal silenzio noi ne trarremo conferma“.
Anche dai vertici del Nazareno è arrivata la condanna per le parole di Siorini. A parlare è stata Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico: “Matteo Salvini, sempre pronto ad esternare, questa volta resta in silenzio di fronte alle parole di odio espresse dall’esponente di Noi con Salvini – ha detto – Siorini non ha espresso una opinione, seppur discutibile, ma, con le sue affermazioni, ha superato il limite arrivando ad istigare allo stupro della Presidente della Camera e di tutte le donne del Pd. Nessun fraintendimento dunque”. “Il segretario cittadino di San Giovanni Rotondo ha tentato più che maldestramente di fare un passo indietro, ma nulla può giustificare l’istigazione deliberata alla violenza sulle donne – ha continuato Di Salvo – Nel nostro Paese, purtroppo, siamo ancora costretti a contare le vittime di abusi, di violenze sessuali e di femminicidi, e, nella maggior parte dei casi, gli autori sono parenti, mariti o fidanzati, e non stranieri venuti da lontano. Siorini è un incosciente ad incitare alla violenza e alla rabbia, ma non mi stupisce – ha aggiunto la deputata del Pd – L’odio instillato quotidianamente da Matteo Salvini genera mostri. È arrivato il momento che il segretario federale della Lega Nord chieda scusa, alle donne e a tutti i cittadini, e smetta di diffondere paura, odio e violenza: i suoi interessi elettorali – ha concluso Di Salvo – rischiano di farci sprofondare nel sonno della ragione ed avere conseguenze tragiche”.