Il meccanismo di identificazione dei migranti che vogliono raggiungere l’Europa entrerà in funzione già in Africa. E’ la novità che emerge dal vertice di Parigi sulle migrazioni. “Daremo asilo ai migranti avviando la procedura nei Paesi di provenienza – ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron nella conferenza stampa tenuta all’Eliseo al termine del summit – l’identificazione degli aventi diritto avverrà con liste preparate dall’Unhcr (l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, ndr)”. Il piano d’azione a breve termine” sarà “molto rapido”, prevede “un’identificazione già nei Paesi di transito” e “comprende anche una presenza militare sul campo” con “la possibilità di organizzare un rientro nei Paesi di origine”.
“Oggi nasce una squadra per tradurre in atti le parole”, ha proseguito Macron ricordando come, nei prossimi giorni, una riunione a livello ministeriale darà seguito alle decisioni prese all’Eliseo e annunciando che “nei prossimi mesi” si terrà in Spagna un vertice prima del summit Ue-Africa per fare “il punto della situazione”. Appuntamento confermato poco dopo dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. “La cooperazione tra Italia e Libia sui flussi migratori – ha detto ancora il capo dell’Eliseo – è un perfetto esempio di quello che vogliamo realizzare”.
In cambio ai Paesi africani coinvolti – Niger e Ciad in primis, gli Stati confinanti con la Libia a cui viene chiesto di frenare i flussi migratori provenienti da sud – andranno “finanziamenti” ma anche dotazioni concrete di personale e di mezzi. Sono già in atto, ha spiegato Macron, “le misure di protezione finanziate attraverso la forza del “G5 Sahel” (di cui fanno parte Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad), a livello multilaterale e bilaterale con il contributo Ue. Misure che hanno lo scopo di mettere in sicurezza le frontiere all’interno del G5, è che sono oggetto di vari milioni di euro di finanziamento a livello Ue”.
Alcuni ragguagli in più sull’operazione li ha forniti Paolo Gentiloni. A un giornalista che gli domandava se è possibile parlare della realizzazione di hotspot in Africa il capo del governo ha replicato: “Non so se possiamo chiamarli così. L’obiettivo da un lato è di fare un’operazione insieme all’Unhcr di trasferimento su liste limitate di migranti che hanno ottenuto diritto di asilo dalla Libia ad altri Paesi africani, un’operazione che avrà delle dimensioni circoscritte ma è un segnale del passaggio dal sistema irregolare a uno basato su regole”. “Non so – ha proseguito il capo del governo – se possiamo parlare di hotspot, ma nella collaborazione con Unhcr e Oim in modo particolare visto che i migranti sono economici, gestiremo la situazione d’accordo con le autorità libiche in modo sempre più efficiente e rispettoso della condizione umanitaria”.
Anche Angela Merkel ha riproposto la “distinzione tra i migranti economici e chi si candida ad esser davvero un rifugiato” e assicurato l’impegno europeo affinché “i migranti economici possano rientrare nei lori Paesi”, ha spiegato la cancelliera, secondo cui “serve una discussione con l’Alto Commissariato dell’Onu per fermare” l’immigrazione clandestina. “Chiaramente l’Italia e la Libia sono elemento fondamentale come interfaccia – ha proseguito il capo del governo di Berlino – ad agosto sono arrivati 3.500 migranti e le morti sono diminuite: il numero di migranti si è ridotto, così come gli annegamenti”.
“Negli ultimi mesi abbiamo conseguito dei risultati – ha confermato Gentiloni – ma questo impegno va europeizzato perché non può essere lasciato a un solo Paese. Questi risultati dimostrano che il vento può cambiare”. “Sono diffidente verso chi propone soluzioni immediate che possono cancellare questo fenomeno. Noi non rinunciamo alla nostra tradizione di accoglienza, ma questi fenomeni vanno controllati”, ha detto ancora il premier sottolineando la necessità di “sostituire gradualmente il modello dei trafficanti” di migranti con “modelli regolari e legali” di migrazione verso l’Europa. “Sarà un percorso lungo, ma finalmente abbiamo una certa chiarezza nella strategia da portare avanti”.
Federica Mogherini ha posto invece il delicato tema dei centri di accoglienza in cui vengono condotti i migranti fermati in mare dalla Guardia costiera libica: per aiutare a stabilizzare la Libia, ha spiegato ai cronisti l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, “sul piano del sostegno economico” sono stati stanziati “182 milioni dell’Ue solo per progetti legati alla gestione dei flussi migratori; 90 milioni per finanziare le attività all’interno della Libia dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dell’Unhcr. Ho parlato con Fayez Al Sarraj sottolineando la necessità di rendere possibile l’accesso di Iom e di Unhcr ai campi in cui vengono detenuti i migranti, “in condizioni di sicurezza molto difficili“.
Vertice a 4 a Parigi con i leader di Libia, Ciad e Niger – E’ terminato il vertice organizzato a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron con i capi di Stato o di Governo di Italia, Germania, Spagna, Libia, Niger e Ciad. All’Eliseo si è parlato della gestione delle migrazioni verso l’Europa, alla presenza anche dell’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri, Federica Mogherini. L’obiettivo era quello di coordinare la cooperazione economica tra gli Stati europei e le comunità locali che si trovano lungo le rotte migratorie, in particolare nella regione dell’Agadez (Niger) e in Libia, al fine di creare fonti di guadagno alternative e renderle indipendenti dai trafficanti di esseri umani. In questo senso, nella riunione è stato esaminato il progetto italiano di cooperazione con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia.
Argomenti del vertice di Parigi tra Paolo Gentiloni, Angela Merkel, Macron, Mariano Rajoy, il premier libico Fayez al Serraj e i presidenti di Niger e Ciad, Mahamadou Issoufou e Idriss Deby, sono stati anche l’applicazione dell’Accordo di pace firmato a Roma il 31 marzo 2017 dalle tribù del sud della Libia, gli sforzi per scoraggiare le migrazioni irregolari in mare e le misure destinate a migliorare la protezione dei diritti umani e le condizioni di vita dei migranti sulle coste libiche. I membri del vertice promettono infine un maggior sostegno a Unhcr e Oim per la creazione di infrastrutture umanitarie in Libia.
Incontro al Viminale tra i ministri dell’Interno – Rafforzare la capacità di controllo dei confini marittimi e terrestri, contrasto al terrorismo e ai trafficanti, costituzione di una Task Force ad alto livello delle forze di sicurezza, maggiore coinvolgimento di Oim e Unhcr per realizzare in Niger e Ciad e migliorare in Libia i centri di accoglienza per migranti irregolari: sono questi i punti discussi in mattinata al Viminale nella seconda riunione della “Cabina di Regia” dei ministri dell’Interno di Ciad, Italia, Libia, Mali e Niger. “I ministri hanno espresso soddisfazione per l’agenda del vertice di Parigi che può costituire l’inizio di un nuovo rapporto tra Europa e Africa”, si legge nel comunicato integrale del ministero.