Kim Jong-un torna a sfidare i suoi vicini di casa e l’Occidente. Pyongyang ha lanciato un altro missile balistico verso il Giappone. Si tratta del primo vettore a medio raggio disegnato dalla Nord Corea per trasportare una testata nucleare. La notizia è stata confermata da fonti dell’esercito di Seul e da Tokyo. “Il missile ha sorvolato il nostro spazio aereo”, ha detto il premier giapponese Shinzo Abe, prima di presiedere una riunione di emergenza. Abe ha assicurato che “sarà fatto ogni sforzo possibile per proteggere la popolazione giapponese”, sottolineando che il lancio del missile da parte della Nord Corea “costituisce una minaccia molto seria e grave, non ha precedenti”. Nella notte il premier nipponico e il presidente americano Donald Trump si sono sentiti al telefono, convenendo di tenere viva la pressione sulla Corea del Nord. La Corea del Sud, invece, ha risposto alla provocazione con i fatti: le Forze armate hanno sganciato otto bombe vicino al confine di Pyongyang in una dimostrazione di “forza travolgente”, come l’hanno definita i media locali. A darne notizia il quotidiano britannico Independent.
Da parte sua, tuttavia, il governo nordcoreano aveva replicato alle accuse del Giappone, avvisando contestualmente gli Stati Uniti d’America. “La Corea del Nord ha tutte le ragioni di rispondere con dure contromisure come esercizio del suo diritto all’autodifesa” e gli “Stati Uniti saranno pienamente responsabili delle conseguenze catastrofiche che questo comporterà”, ha detto oggi l’inviato nordcoreano alle Nazioni Unite nel corso del forum sul disarmo a Ginevra. Subito dopo il lancio del missile Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, programmata per oggi. La richiesta della riunione – come riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap, citando un funzionario del ministero degli Esteri di Seul – è relativa alle “minacce a pace e stabilità” rappresentate dalle attività di Pyongyang. Anche Donald Trump ha detto la sua, sottolineando che si tratta di “azioni che minacciano e destabilizzano e aumentano solo l’isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo”.
Sulle decisione del Consiglio di Sicurezza, però, arrivano le dichiarazioni preventive di Russia e Cina. “È chiaro a tutti che l’opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita. Maggiori sanzioni non risolveranno il problema. Ora l’Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza”, dice il vice ministro degli Esteri di Mosca Serghei Ryabkov. Il capo della commissione Esteri della Duma Leonid Slutzki propone la Russia come possibile mediatore “per esercitare pressioni sul programma missilistico e su quello nucleare dei nordcoreani” ma a patto che gli Stati Uniti “congelino l’attività militare nella regione”. Anche Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, sottolinea che l’inasprimento del pressing su Pyongyang “non risolverà fondamentalmente il problema. La situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati”.
L’Unione europea, invece, si dice “pronta a sostenere” il dialogo ma annunciando che valuterà una “risposta adeguata in stretta consultazione con i partner chiave e in linea con le decisioni del Consiglio di sicurezza Onu”. Per l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, il lancio del missile è “una totale violazione degli obblighi internazionali” di Pyongyang, espressi “in varie risoluzioni Onu, e rappresenta una grave minaccia alla pace e sicurezza internazionali”.
Intanto Seul ha tenuto manovre aeree con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale: il portavoce presidenziale Park Su-hyun ha detto che il direttore della sicurezza nazionale Chung Eui-yong ha avuto un colloquio con la controparte americana H.R. McMaster sull’ultima “provocazione” del Nord: l’obiettivo numero uno è prepararsi a un’eventuale altra azione di Pyongyang.
Secondo il quotidiano britannico Independent milioni di giapponesi sono stati svegliati questa mattina da un messaggio di testo arrivato sui loro telefoni cellulari che li esortava a mettersi al riparo: “Un missile – era il testo dell’sms – è stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato”. Pochi minuti dopo è arrivato un secondo messaggio: “Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai“. Le emittenti radio e televisive hanno interrotto i programmi per avvisare la popolazione attraverso il sistema di allerta satellitare ‘J-Alert‘, mentre il ferroviario ad alta velocità è stato sospeso temporaneamente.
“Non è bello essere svegliati alle 6 del mattino da altoparlanti che annunciano che un missile sta volando sopra le nostre teste”, scrive su facebook la cantante lirica italiana Gemma Bertagnolli, che si trova in Giappone per tenere un master di canto. Dopo aver sorvolato lo spazio aereo giapponese, il missile lanciato dalla Nord Corea è caduto – spezzandosi in tre pezzi – nel Mar del Giappone, a 1.180 km dalla città di Cape Erimo. La tv pubblica giapponese ha riferito non ci sono segni di danni sul territorio nipponico. I responsabili militari sudcoreani, invece, hanno reso noto che il missile ha volato per circa 2.700 chilometri ed ha raggiunto un’altezza massima di 550 chilometri quando è passato sull’isola giapponese di Hokkaido.
Il lancio del missile da parte del regime di Kim Jong-un ha influenzato anche le Borse europee che si muovono in territorio negativo. Sul fonte monetario l’euro sfonda quota 1,2 sul dollaro a 1,2026, ai massimi da gennaio 2015. Gli ultimi lanci-provocazione del regime di Kim Jong-un risalgono a due giorni fa quando, nella notte tra venerdì e sabato in Europa (sabato mattina a Pyongyang) tre missili balistici a corto raggio sono stati lanciati nell’arco di 30 minuti: uno è esploso subito, gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri. Quello di oggi è il 13esimo lancio di missile balistico da parte della Nord Corea quest’anno, il primo dei quali il 4 luglio ha spinto il Consiglio di sicurezza Onu ad approvare un nuovo pacchetto di sanzioni.
Mondo
Corea del Nord lancia missile che sorvola Giappone: “Può portare testata nucleare”. Russia: “Fallimento sanzioni”
Dopo aver sorvolato lo spazio aereo giapponese, il missile lanciato da Kim Jong-un è caduto in mare spezzandosi in tre pezzi. Immediata la reazione del Consiglio di Sicurezza che si riunirà oggi d’urgenza, ma Pyongyang rilancia: "Usa responsabili di conseguenze catastrofiche". Mosca: "Onu pensi a risoluzione che dica no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali". Giapponesi svegliati nella notte da un sms: "Mettetevi al riparo". Corea del Sud sgancia otto bombe vicino al confine
Kim Jong-un torna a sfidare i suoi vicini di casa e l’Occidente. Pyongyang ha lanciato un altro missile balistico verso il Giappone. Si tratta del primo vettore a medio raggio disegnato dalla Nord Corea per trasportare una testata nucleare. La notizia è stata confermata da fonti dell’esercito di Seul e da Tokyo. “Il missile ha sorvolato il nostro spazio aereo”, ha detto il premier giapponese Shinzo Abe, prima di presiedere una riunione di emergenza. Abe ha assicurato che “sarà fatto ogni sforzo possibile per proteggere la popolazione giapponese”, sottolineando che il lancio del missile da parte della Nord Corea “costituisce una minaccia molto seria e grave, non ha precedenti”. Nella notte il premier nipponico e il presidente americano Donald Trump si sono sentiti al telefono, convenendo di tenere viva la pressione sulla Corea del Nord. La Corea del Sud, invece, ha risposto alla provocazione con i fatti: le Forze armate hanno sganciato otto bombe vicino al confine di Pyongyang in una dimostrazione di “forza travolgente”, come l’hanno definita i media locali. A darne notizia il quotidiano britannico Independent.
Da parte sua, tuttavia, il governo nordcoreano aveva replicato alle accuse del Giappone, avvisando contestualmente gli Stati Uniti d’America. “La Corea del Nord ha tutte le ragioni di rispondere con dure contromisure come esercizio del suo diritto all’autodifesa” e gli “Stati Uniti saranno pienamente responsabili delle conseguenze catastrofiche che questo comporterà”, ha detto oggi l’inviato nordcoreano alle Nazioni Unite nel corso del forum sul disarmo a Ginevra. Subito dopo il lancio del missile Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, programmata per oggi. La richiesta della riunione – come riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap, citando un funzionario del ministero degli Esteri di Seul – è relativa alle “minacce a pace e stabilità” rappresentate dalle attività di Pyongyang. Anche Donald Trump ha detto la sua, sottolineando che si tratta di “azioni che minacciano e destabilizzano e aumentano solo l’isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo”.
Sulle decisione del Consiglio di Sicurezza, però, arrivano le dichiarazioni preventive di Russia e Cina. “È chiaro a tutti che l’opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita. Maggiori sanzioni non risolveranno il problema. Ora l’Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza”, dice il vice ministro degli Esteri di Mosca Serghei Ryabkov. Il capo della commissione Esteri della Duma Leonid Slutzki propone la Russia come possibile mediatore “per esercitare pressioni sul programma missilistico e su quello nucleare dei nordcoreani” ma a patto che gli Stati Uniti “congelino l’attività militare nella regione”. Anche Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, sottolinea che l’inasprimento del pressing su Pyongyang “non risolverà fondamentalmente il problema. La situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati”.
L’Unione europea, invece, si dice “pronta a sostenere” il dialogo ma annunciando che valuterà una “risposta adeguata in stretta consultazione con i partner chiave e in linea con le decisioni del Consiglio di sicurezza Onu”. Per l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, il lancio del missile è “una totale violazione degli obblighi internazionali” di Pyongyang, espressi “in varie risoluzioni Onu, e rappresenta una grave minaccia alla pace e sicurezza internazionali”.
Intanto Seul ha tenuto manovre aeree con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale: il portavoce presidenziale Park Su-hyun ha detto che il direttore della sicurezza nazionale Chung Eui-yong ha avuto un colloquio con la controparte americana H.R. McMaster sull’ultima “provocazione” del Nord: l’obiettivo numero uno è prepararsi a un’eventuale altra azione di Pyongyang.
Secondo il quotidiano britannico Independent milioni di giapponesi sono stati svegliati questa mattina da un messaggio di testo arrivato sui loro telefoni cellulari che li esortava a mettersi al riparo: “Un missile – era il testo dell’sms – è stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato”. Pochi minuti dopo è arrivato un secondo messaggio: “Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai“. Le emittenti radio e televisive hanno interrotto i programmi per avvisare la popolazione attraverso il sistema di allerta satellitare ‘J-Alert‘, mentre il ferroviario ad alta velocità è stato sospeso temporaneamente.
“Non è bello essere svegliati alle 6 del mattino da altoparlanti che annunciano che un missile sta volando sopra le nostre teste”, scrive su facebook la cantante lirica italiana Gemma Bertagnolli, che si trova in Giappone per tenere un master di canto. Dopo aver sorvolato lo spazio aereo giapponese, il missile lanciato dalla Nord Corea è caduto – spezzandosi in tre pezzi – nel Mar del Giappone, a 1.180 km dalla città di Cape Erimo. La tv pubblica giapponese ha riferito non ci sono segni di danni sul territorio nipponico. I responsabili militari sudcoreani, invece, hanno reso noto che il missile ha volato per circa 2.700 chilometri ed ha raggiunto un’altezza massima di 550 chilometri quando è passato sull’isola giapponese di Hokkaido.
Il lancio del missile da parte del regime di Kim Jong-un ha influenzato anche le Borse europee che si muovono in territorio negativo. Sul fonte monetario l’euro sfonda quota 1,2 sul dollaro a 1,2026, ai massimi da gennaio 2015. Gli ultimi lanci-provocazione del regime di Kim Jong-un risalgono a due giorni fa quando, nella notte tra venerdì e sabato in Europa (sabato mattina a Pyongyang) tre missili balistici a corto raggio sono stati lanciati nell’arco di 30 minuti: uno è esploso subito, gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri. Quello di oggi è il 13esimo lancio di missile balistico da parte della Nord Corea quest’anno, il primo dei quali il 4 luglio ha spinto il Consiglio di sicurezza Onu ad approvare un nuovo pacchetto di sanzioni.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - In occasione della Giornata dell'Unità nazionale e del Tricolore, che ricorre lunedì prossimo, 17 marzo, sulla facciata di Montecitorio verrà proiettata la bandiera nazionale, dalla mezzanotte e nelle successive ore serali e notturne.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - "Per il loro concreto e costante sostegno nel percorso di avvicinamento delle comunità di Gorizia e Nova Gorica soprattutto nel contesto di Go 2025", il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello emerito della Slovenia, Borut Pahor, verranno insigniti domani, con una cerimonia in programma alle 11.30 al Teatro comunale Giuseppe Verdi, del Premio 'Santi Ilario e Taziano-Città di Gorizia'. Un nuovo riconoscimento per i due statisti ai quali nell'aprile scorso fu attribuita la laurea honoris causa in Giurisprudenza dall'Università di Trieste, a conferma di un impegno comune per rimarginare le ferite della storia e mantenere vivi un'amicizia e un legame tra due i popoli, saldando un rapporto anche sul piano personale.
Numerose le occasioni di incontro e i gesti simbolici. A partire dal 26 ottobre 2016, quando i due presidenti parteciparono alla cerimonia sul tema "L'Europa luogo di superamento dei conflitti", nel centenario dell'unione di Gorizia all'Italia. Fu quella l'occasione per la deposizione di due corone d'alloro sul monumento dedicato ai soldati sloveni caduti sul fronte dell'Isonzo 1915-1917 a Doberdò del Lago, mentre in precedenza il Capo dello Stato italiano, al Parco della Rimembranza di Gorizia, aveva reso omaggio al monumento ai caduti della Prima guerra mondiale e al lapidario che ricorda i deportati goriziani.
Ma fu soprattutto il bilaterale a Trieste il 13 luglio 2020 particolarmente denso di significati. Mattarella e Pahor resero omaggio, mano nella mano, alla Foiba di Basovizza e al Monumento ai caduti sloveni antifascisti Ferdo Bidovec, Fran Marusic, Zvonimir Milos e Alojzij Valencic, condannati a morte nel 1930. Quindi i due presidenti conferirono a Boris Pahor, scrittore sloveno naturalizzato italiano, rispettivamente l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e l’Ordine per Meriti eccezionali. Fu quindi firmato il protocollo di restituzione del Narodni Dom, l'edificio che ospitava le associazioni culturali slovene distrutto dalla violenza nazionalista dello squadrismo fascista nel 1920.
"La storia –disse Mattarella in quella occasione- non si cancella e le esperienze dolorose, sofferte dalle popolazioni di queste terre, non si dimenticano. Proprio per questa ragione il tempo presente e l’avvenire chiamano al senso di responsabilità, a compiere una scelta tra fare di quelle sofferenze patite, da una parte e dall’altra, l’unico oggetto dei nostri pensieri, coltivando risentimento e rancore, oppure, al contrario, farne patrimonio comune, nel ricordo e nel rispetto, sviluppando collaborazione, amicizia, condivisione del futuro".
"Al di qua e al di là della frontiera -il cui significato di separazione è ormai, per fortuna, superato per effetto della comune scelta di integrazione nell’Unione europea -sloveni e italiani sono decisamente per la seconda strada, rivolta al futuro, in nome dei valori oggi comuni: libertà, democrazia, pace. Oggi, qui a Trieste -con la presenza dell’amico presidente Borut Pahor- segniamo una tappa importante nel dialogo tra le culture che contrassegnano queste aree di confine e che rendono queste aree di confine preziose per la vita dell’Europa". Concetti ribaditi nell’incontro del 21 ottobre 2021, per celebrare la designazione congiunta di Gorizia e Nova Gorica 'Capitale europea della Cultura 2025 con il progetto 'Go! Borderless'. “Un meraviglioso esempio della costruzione di un futuro comune nell’Unione europea".
L'avvicendamento alla guida della Slovenia, con l'elezione della presidente Nataša Pirc Musar, ha visto proseguire le iniziative di collaborazione e dialogo tra i vertici istituzionali dei due Paesi. Mattarella nell'aprile dello scorso anno partecipò alle celebrazioni per il ventennale dell'adesione della Slovenia all'Ue e con l'omologa Pirc Musar ha inaugurato a febbraio di quest'anno Go 2025, Prima Capitale europea della cultura transfrontaliera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Il lupus eritematoso sistemico (Les) è una malattia autoimmune che può colpire vari organi e apparati del nostro organismo. Da qui la difficoltà nella diagnosi e nel trattamento. "Negli ultimi 10 anni, per la malattia, è cambiato il paradigma terapeutico" ed è possibile "raggiungere la remissione, spegnere una delle sue complicanze, quale la nefrite lupica, e ridurre al minimo", fino "anche a sospendere, il cortisone". Protagonisti di questa rivoluzione sono, "in particolare, i Jak inibitori, famiglia di nuovi farmaci già disponibili in Italia da dicembre 2017 per l'artrite reumatoide". Così Fabrizio Conti, professore di Reumatologia Università Sapienza e direttore della Uoc di Reumatologia del Policlinico Umberto I di Roma, riassume all'Adnkronos Salute l'evoluzione nella gestione di questa patologia cronica che è caratterizzata da manifestazioni eritematose cutanee e mucose con sensibilità alla luce del sole, ma che può coinvolgere altri organi come rene, articolazioni e sistema nervoso centrale.
"Il Les si presenta in modo variabile da persona a persona", sottolinea Rosa Pelissero, presidente Gruppo Les Odv, ma colpisce "soprattutto donne giovani in età fertile". Il rapporto di incidenza tra femmine e maschi è di 9 a 1. "Dopo la diagnosi ci si trova da un giorno all'altro malati di una malattia cronica. Si deve imparare a convivere con una nuova normalità. La ricerca è importante: 40-50 anni fa l'obiettivo era la sopravvivenza. C'era solo il cortisone ad alti dosaggi", come cura. "L'avvento di nuovi farmaci - chiarisce - apre alla possibilità di sospenderlo e quindi anche di ridurre gli effetti collaterali e i danni" del farmaco. "La gravidanza", allora, era "assolutamente" inimmaginabile. "Oggi invece, grazie ai progressi fatti, le donne affette da lupus sanno di poter affrontare un gravidanza. La nostra aspettativa è sempre di avere nuovi farmaci, il più efficaci possibili, con meno effetti collaterali e che possano essere somministrati su larga scala".
Il decorso della patologia, spesso, "è di tipo relapsing-remitting in cui, a fasi di attività di malattia, si alternano fasi di quiescenza - spiega Gian Domenico Sebastiani, direttore Uoc di Reumatologia dell'Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma - I Jak inibitori, piccole molecole sintetizzate chimicamente, assunte per via orale, inibiscono l'attività di diverse citochine, che sono molecole pro infiammatorie. I Jak inibitori differiscono dai farmaci usati fino ad oggi perché - precisa - vanno a colpire meccanismi mirati della patologia", ma anche perché, essendo orali, hanno più "facilità di somministrazione", cosa importante per "l'aderenza" al trattamento. Inoltre, "per la rapidità di azione", se devono essere sospesi "smettono velocemente di agire".
Questa "nuova classe di immunomodulatori per via orale bloccano uno specifico enzima", janus chinasi, "che attiva diversi recettori cellulari - rimarca Gianluca Moroncini, professore di Medicina interna, direttore Dipartimento Scienze cliniche e molecolari, Università Politecnica delle Marche e direttore Clinica medica, Aou delle Marche - Pur riconoscendo un bersaglio molecolare specifico, in realtà, sono antinfiammatori modulatori ad ampio spettro. Il mio centro è impegnato in un trial clinico multicentrico per verificare se abbiano, nel Lupus eritematoso sistemico, un'efficacia pari a quella che hanno già dimostrato in altre malattie per le quali sono autorizzate, come l'artrite reumatoide o l'artrite psoriasica. Attendiamo con ansia l'esito delle sperimentazioni".
Roma, 14 mar (Adnkronos) - "Ho apprezzato molto la posizione di Elly Schlein quando ha detto no al piano di riarmo. Una buona premessa per impostare un progetto di alternativa a questo governo". Lo ha detto Giuseppe Conte alla Stampa estera.
"Se ci dobbiamo ritrovare con una alternativa che segue la Meloni e sottoscrive la politica estera disastrosa della Meloni è un disastro, che alternativa puoi presentare agli italiani se ti trovi a votare con la Meloni per l'escalation militare? Per non parlare di Gaza", ha spiegato il leader del M5s.
Roma, 14 mar (Adnkronos) - "Il problema è che il Pd ha dimostrato di essere un partito troppo plurale, lo dico con una battuta. Ci sono dei momenti di sintesi e quando il tuo leader prende una posizione così chiara, qualche chiarimento adesso andrebbe operato. Ma il problema non riguarda me ma un'altra forza politica". Lo ha detto Giuseppe Conte alla Stampa estera.
Roma, 14 mag (Adnkronos) - "Oggi scopriamo che ci sono i proprietari delle reti che vogliono dettare le condizioni, vogliono utilizzare gli algoritmi per condizionare il dibattito, usare gli algoritmi per condizionare le elezioni. Ci dobbiamo svegliare". Lo ha detto Giuseppe Conte alla Stampa estera.
"Il problema vero è che sono monopolisti, come Starlink per i satelliti a bassa quota. Che garanzia di sicurezza abbiamo che domani, come per l'Ucraina, Musk non si svegli e dica chiudo l'interruttore? L'Europa è l'unico contesto sovranazionale che cerca di dettare regole su questo fronte. E' un problema serio da affrontare", ha spiegato il leader del M5s.
Roma, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Con un'esperienza "ultraventennale in reumatologia" con l'obiettivo di "migliorare gli standard di cura e migliorare i risultati clinici per i pazienti che soffrono di queste malattie", oggi "AbbVie è impegnata a sviluppare un possibile strumento ulteriore per rispondere alle esigenze dei pazienti che soffrono di lupus eritematoso sistemico. Il Les è una malattia autoimmune estremamente complessa, caratterizzata dalla produzione di autoanticorpi che possono colpire in maniera variegata ed eterogenea diversi organi e sistemi: il sistema polmonare, il muscolo-scheletrico, la cute e il sistema nervoso centrale. Chiaramente i sintomi variano a seconda del tipo di organo distretto coinvolto, ma ha un decorso cronico estremamente elevato e un'evoluzione estremamente imprevedibile". Lo ha detto Caterina Golotta, direttore medico AbbVie Italia, all'Adnkronos Salute, sottolineando che, "per rispondere ai bisogni insoddisfatti", la farmaceutica sta lavorando su un "inibitore di Jak, upadacitinib. Frutto dello sforzo in ricerca e sviluppo interno, è al momento in corso di sperimentazione clinica in questo contesto".
Si tratta di "un inibitore selettivo e reversibile della janus chinasi - spiega Golotta - ed è attualmente approvato e rimborsato in una serie di patologie immunologiche: l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l'artrite psoriasica, la colite ulcerosa e la dermatite atopica. Rimaniamo fiduciosi in attesa dei risultati della molecola nel programma di sviluppo del lupus eritematoso sistemico. Tra l'altro, l'upadacitinib è attualmente in studio anche in altre 2 patologie dell'ambito immunologico: la vitiligine e l'alopecia areata".
AbbVie, evidenzia il direttore medico, "è un'azienda fortemente votata alla ricerca e sviluppo. In Italia siamo presenti con 78 studi clinici che coinvolgono circa 400 centri sperimentali. A livello globale, l'impegno in ricerca nel 2024 è stato pari a circa 13 miliardi di dollari, che rappresenta un incremento del 66,66% rispetto all'impegno del 2023".