Maria Sharapova è tornata. Dopo aver ricominciato ad aprile al termine dei 15 mesi di squalifica per doping, la campionessa siberiana ha travolto la numero 2 del mondo Simona Halep candidandosi per la vittoria finale degli Us Open, quarta ed ultima prova stagionale dello Slam. Dopo i veleni dei mesi scorsi la Sharapova, vincitrice di 5 prove dello Slam in carriera e attualmente numero 146 del mondo, ha regolato la forte rivale dopo 2 ore e 46 minuti di gioco per 6-4, 4-6, 6-3, in un match dalla doppia faccia, caratterizzato da errori e da colpi magistrali da entrambe le parti.

La russa, che non giocava una prova dello Slam da oltre un anno e mezzo, è scesa in campo in condizioni precarie a causa di un infortunio al braccio sinistro ma non ha dato mai l’impressione di essere in difficoltà ed è restata sempre in partita, anche dopo il passaggio a vuoto nel secondo set. La Halep aveva perso sei volte su sei, ma questa settima debacle pesa tantissimo. Alla fine dell’incontro la Sharapova si è buttata in ginocchio sciogliendosi in un pianto liberatorio, consapevole che questa vittoria ha il valore di una finale: “Oddio, non so se una finale, ma dopo tante difficoltà, questa vittoria significa tantissimo”, spiegherà.

“Pensavo che sarebbe stato un match come tanti, ma non è stato così. E l’ho capito solo dopo aver conquistato l’ultimo punto – commenta la tennista siberiana a fine gare – Ora non è il momento di parlare dei momenti più difficili, non stasera”. Invece racconta: “A volte ti chiedi perché lavori così duramente. La ragione sono notti come queste”. Parla anche della Halep: “Quando ho visto il sorteggio, sapevo che sarebbe stata durissima. Con Simona c’è un fortissimo rispetto reciproco. E credetemi, non importa il record che ho contro di lei, sono sempre stati match difficili. Sotto questi cristalli di Swarovski e l’abitino nero, c’è una ragazza grintosa e non andrà via – conclude la Sharapova – Ricordo quando venivo a New York e sognavo tutto questo. Queste sono le occasioni per cui si gioca. Non sai mai cosa ti senti finché non conquisterai quel match point. Vado orgogliosa del fatto di essere uscita fuori nel terzo set, in cui ho avuto un’altra chance e ho vinto”.

 

 

 

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