Il sindaco leghista di Prevalle (Brescia) dice no alla celebrazione delle unioni civili omosessuali. Il 2 settembre, il matrimonio gay di due trentenni del paesino di meno di 7mila anime nella provincia di Brescia, sarà salvato solo dall’intervento di un assessore che applicherà la legge del 2016. Il primo cittadino Amilcare Ziglioli sottolinea che, fosse per lui, “non sarebbe da fare”: “La mia cultura e la mia posizione non sono in linea con queste celebrazioni, ma la legge ci chiede questo e quindi qualcuno celebrerà”. Il sindaco leghista avrebbe detto di “no – ma assicura – la celebrazione ci sarà nella stessa sala dove si fanno i matrimoni normali“.
Il sindaco, che dal 2009 guida Prevalle per il centrodestra, ci tiene a far sapere di non essere “omofobo”. “Ma – è il pensiero del primo cittadino – non vogliamo che certe teorie entrino nelle nostre scuole e vengano insegnate ai nostri ragazzi”. Una convinzione così forte da indurre il primo cittadino a renderla pubblica attraverso dei segnali luminosi. Due anni fa, infatti, Ziglioli aveva provveduto a rendere chiaro il messaggio attraverso dei pannelli stradali dedicati alle informazioni per il traffico: “L’amministrazione comunale è contraria all’ideologia di gender”, si leggeva.
L’amministrazione a guida leghista non è nuova a questi provvedimenti. A luglio Ziglioli aveva inaugurato anche lo sportello anti gender, gestito da un’insegnante locale per “ascoltare, dialogare, informare – spiegava un volantino – per difender la famiglia tradizionale”. La decisione aveva suscitato non poche polemiche. Alcuni attivisti del Comitato Arcigay Orlando si erano riuniti in un sit-in di protesta pacifica davanti al municipio per ribadire la loro contrarietà all’iniziativa.
Non è la prima volta che un primo cittadino si rifiuta di applicare la legge. Un anno fa il sindaco leghista di Gallarate si era rifiutato, come il suo collega bresciano, di celebrare le nozze gay. “Non me la sento”, aveva detto a ilfattoquotidiano.it ed è “un mio diritto non farlo”.
Diritti
Nozze gay, sindaco leghista e no gender si rifiuta di celebrarle: “E’ contro la mia cultura”
Il primo cittadino di Prevalle (Brescia) non ufficializzerà l'unione civile di due 30enni. Il matrimonio si farà lo stesso grazie all'intervento di un assessore. L'amministrazione da sempre si è definita "no gender", tanto che il sindaco del Carroccio Ziglioli lo aveva scritto sui pannelli stradali luminosi. Questa estate nel paese era stato inaugurato lo sportello "anti-gender"
Il sindaco leghista di Prevalle (Brescia) dice no alla celebrazione delle unioni civili omosessuali. Il 2 settembre, il matrimonio gay di due trentenni del paesino di meno di 7mila anime nella provincia di Brescia, sarà salvato solo dall’intervento di un assessore che applicherà la legge del 2016. Il primo cittadino Amilcare Ziglioli sottolinea che, fosse per lui, “non sarebbe da fare”: “La mia cultura e la mia posizione non sono in linea con queste celebrazioni, ma la legge ci chiede questo e quindi qualcuno celebrerà”. Il sindaco leghista avrebbe detto di “no – ma assicura – la celebrazione ci sarà nella stessa sala dove si fanno i matrimoni normali“.
Il sindaco, che dal 2009 guida Prevalle per il centrodestra, ci tiene a far sapere di non essere “omofobo”. “Ma – è il pensiero del primo cittadino – non vogliamo che certe teorie entrino nelle nostre scuole e vengano insegnate ai nostri ragazzi”. Una convinzione così forte da indurre il primo cittadino a renderla pubblica attraverso dei segnali luminosi. Due anni fa, infatti, Ziglioli aveva provveduto a rendere chiaro il messaggio attraverso dei pannelli stradali dedicati alle informazioni per il traffico: “L’amministrazione comunale è contraria all’ideologia di gender”, si leggeva.
L’amministrazione a guida leghista non è nuova a questi provvedimenti. A luglio Ziglioli aveva inaugurato anche lo sportello anti gender, gestito da un’insegnante locale per “ascoltare, dialogare, informare – spiegava un volantino – per difender la famiglia tradizionale”. La decisione aveva suscitato non poche polemiche. Alcuni attivisti del Comitato Arcigay Orlando si erano riuniti in un sit-in di protesta pacifica davanti al municipio per ribadire la loro contrarietà all’iniziativa.
Non è la prima volta che un primo cittadino si rifiuta di applicare la legge. Un anno fa il sindaco leghista di Gallarate si era rifiutato, come il suo collega bresciano, di celebrare le nozze gay. “Non me la sento”, aveva detto a ilfattoquotidiano.it ed è “un mio diritto non farlo”.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.