Sul palco della Festa del Fatto Quotidiano al parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta i giornalisti Paolo Mieli e Antonio Padellaro, presidente di Editoriale Il Fatto, intervistati da Silvia Truzzi. Rivedi l’incontro integrale.
Politica - 5 Settembre 2017
Versiliana 2017, “La politica che verrà”: rivedi l’incontro con Paolo Mieli e Antonio Padellaro
La Playlist Politica
- 11:31 - Haleon premiata ai CEOforLIFE Awards 2024 per il progetto ‘Anche tu hai bisogno di amore mamma’
(Adnkronos Salute) - “Sono davvero orgogliosa di questo grande riconoscimento che dimostra, in maniera tangibile, il nostro impegno in Haleon nel promuovere la salute e il benessere delle persone, con un’attenzione particolare alle donne. Questa iniziativa, lanciata da Haleon e Multicentrum in occasione della Festa della Mamma il 12 maggio 2024, mette in primo piano la salute e il benessere delle neomamme nel periodo post-parto, spesso trascurati a favore del neonato, ma essenziali per il benessere di entrambi”. Elsa Martignoni, Southern Europe Marketing Director di HALEON, ha commentato così il premio ricevuto dalla sua azienda ai CEOforLIFE Awards 2024 per il progetto “Anche tu hai bisogno di amore mamma. L’impegno di Haleon e Multicentrum per la salute delle donne nel post-parto”.
Si tratta, ha spiegato Martignoni che ha ritirato il premio durante una cerimonia a Roma, di “un progetto olistico pensato a supportare le mamme a 360° e che vede coinvolti i nostri prodotti Multicentrum dedicati al post parto, gli operatori sanitari (ginecologi ed ostetriche in primis) e un partner di eccezione, Fondazione Onda, con l’obiettivo non solo di migliorare la salute fisica attraverso l’integrazione multivitaminica, ma anche di supportare emotivamente e socialmente le neomamme, creando un vero e proprio ecosistema di aiuto. Un ruolo centrale in questo progetto è riservato anche alle neo mamme di Haleon che da oggi possono entrare a far parte del nostro programma “Maternity Journey” che le accompagna dalla gravidanza fino al rientro al lavoro, favorendo un equilibrio tra vita privata e professionale. Ringrazio CEOforLIFE per aver premiato questo progetto e i colleghi in Haleon che hanno creduto in questa iniziativa e si sono impegnati con passione per farlo diventare realtà.”
Il riconoscimento ricevuto da Haleon rientra nell’ambito dei CEOforLIFE Awards 2024 dedicati al tema prevenzione, welfare, sanità e salute. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Roma presso la CEOforLIFE Clubhouse di Piazza Monte Citorio, durante le giornate focalizzate su Health & Wellbeing: tre giorni in cui si sono susseguiti panel, tavole rotonde, premiazioni e interventi dal mondo aziendale e istituzionale per approfondire un tema vasto, che spazia dalla prevenzione al welfare, dalla sanità alla salute. Nell’occasione si è parlato anche delle due task force create a livello nazionale: una su Sport e Next Generation e una su Prevenzione, Welfare, Sanità e Salute.
Si tratta di aspetti ormai diventati vere e proprie sfide e allo stesso tempo un imperativo non solo sanitario, ma anche sociale ed economico. E che sempre più sono un tema aziendale, sia perché spesso la difficoltà a conciliare vita privata e lavoro è un grosso ostacolo all’adozione di abitudini e stili di vita più sani e purtroppo anche alla maternità, sia perché un dipendente che sta bene è più produttivo.
Ecco perché diventa ogni giorno più importante per le aziende ridefinire le proprie priorità e adottare strategie mirate al benessere dei collaboratori, aspetto in cui i Ceo possono giocare un ruolo fondamentale. Da qui nascono i CEOforLIFE Awards, giunti alla quarta edizione, che puntano a valorizzare le eccellenze manageriali e i progetti portati avanti nell’ambito dello sviluppo sostenibile, oltre che a promuovere una cultura d’impresa orientata alla responsabilità sociale e ambientale.
- 11:24 - Diritti, a StatisticAll confronto su uguaglianze e lotta a discriminazioni
Inclusione e diritti sono tra i temi trattati a StatisticAll, il festival della statistica e della demografia in corso a Treviso. Nel panel intitolato “Uguaglianze, discriminazioni e diversity policy: dati, divari e diritti” si è osservato il quadro contemporaneo nazionale e internazionale sulla giustizia sociale, i diritti umani e le politiche di inclusività. La statistica ci può aiutare a rispondere a una domanda: la nostra società si sta finalmente liberando delle discriminazioni di genere, origine etnica, religione, orientamento sessuale o, invece, si tratta di un fenomeno in continuo aumento? Un compito arduo e allo stesso tempo imprescindibile per comprendere meglio la contemporaneità.
“La statistica ufficiale ha investito molto, negli ultimi anni, nella misura delle disuguaglianze, anche per far emergere fenomeni sommersi, cercando attraverso le indagini di studiare anche i processi discriminatori. Siamo in un contesto internazionale che spinge in questo senso, l’ Europa lavora contro queste discriminazioni” ha spiegato Cristina Freguja che poi ha aggiunto: “un problema che esiste anche sui luoghi di lavoro. Bisogna far capire al pubblico che è necessario valorizzare l’ eterogeneità. In questo modo si possono creare relazioni che creano coesione, un tessuto sociale. Un ambiente che favorisce la pluralità non avvantaggia solo la persona, ma la stessa produttività dell’azienda.“
Anche Agnese Canevari, dirigente dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR)–Dipartimento Pari Opportunità–PCM, ha voluto sottolineare come l’ambiente lavorativo possa fare la sua parte raccontando i risultati di una ricerca svolta con l’Istat: “In termini generali una persona su quattro ha dichiarato che il proprio orientamento sessuale ha costituito una discriminante sul posto di lavoro. Le persone non si sono sentite libere, nel proprio ambiente di lavoro, di manifestare la propria identità. Il tema dell’equality data è fondamentale, e il fenomeno della discriminazione deve essere dapprima conosciuto per essere poi affrontato. Linda Laura Sabbadini, che è stata Chair di Women20, ha analizzato il panorama internazionale: "La scarsa sensibilità della rilevanza statistica ufficiale ai fini di adozione di strategie, è un elemento fondamentale di cui tenere conto. Questo è un problema generale che si ha sempre nei contesti internazionali e mondiali. Si riflette particolarmente sulle discriminazioni, specie quelle di genere. Abbiamo paesi del G20, come la Russia, l’Arabia Saudita, il Brasile, in cui c’è il deficit di conoscenza su temi come la violenza sulle donne”.
Una testimonianza dall’estero è fornita anche da Tommaso Vitale, professore di Sociologia nell'Istituto di Studi politici di Parigi (Sciences Po): “La cosa più importante attiene al tipo di conoscenza di cui disponiamo sui fenomeni del razzismo, che può essere individuato come percezione soggettiva della discriminazione o sulle attitudini delle persone. La scelta in Francia è stata di demandare a un ente pubblico di misurare ogni anno le attitudini, con un campione significativo della popolazione. Il questionario è sottoposto a una commissione formata da esperti, in statistica pubblica e alla società civile. Pur nella volontà di mantenere il cuore e gli indicatori fissi, ogni anno viene introdotta una nuova questione a seconda della sensibilità dei cittadini. Credo che vi sia qualcosa di importante in questo metodo: è un metodo che coinvolge molte associazioni”.
- 11:22 - Ue, Saraceno (Ofce): "Possiamo avere un’Europa diversa da quella di oggi"
Treviso, 18 ott. - (Adnkronos) - "Viviamo in un mondo in cui è difficile pensare che uno stato europeo, che sia l’Italia, la Francia o la Germania, possa da solo far fronte alle sfide globali. Dobbiamo ragionare in una dimensione europea, non ci sono le risorse per fare diversamente. È, però, possibile immaginare un’Europa diversa da quella avuta fino ad oggi”. Così Francesco Saraceno, vice direttore dell'Ofce, centro di ricerca in economia di Sciences Po a Parigi, durante il panel dal titolo “Un’altra Europa è possibile? La governance europea e il suo futuro” ospitato all’interno di StatisticAll, il festival della statistica e della demografia in corso a Treviso.
Con l’inflazione che torna rapidamente sotto controllo, occorre tornare a concentrare l’attenzione sulle sfide strutturali che il vecchio continente deve affrontare e un cambiamento che può avvenire anche a livello monetario: “Un altro euro è possibile e viste le sfide che abbiamo davanti è necessario – ha aggiunto Saraceno – L'Europa è drammaticamente in ritardo sulle sfide della transizione e della produttività, per questo non si può fare a meno di immaginare un'Europa moderna che funzioni meglio".
- 11:04 - **Musica: Alfa, ''Il Filo Rosso?' Sarà la colonna sonora degli 'arrivederci'**
Roma, 18 ott. (Adnkronos) - "'Il filo rosso' è una canzone che fa riferimento alla leggenda asiatica, secondo la quale due persone destinate a stare assieme sono legate tramite il mignolo da un filo rosso invisibile. Un modo per dire che se è destino è destino. A me piaceva dedicarla ai rapporti a distanza, perché in quei rapporti il filo è un po’ più lungo e più difficile da mantenere". A spiegarlo all'Adnkronos, in un'intervista a tu per tu, è Alfa, al secolo Andrea De Filippi, che presenta così il suo nuovo singolo in uscita in radio e sulle piattaforme digitali oggi, venerdì 18 ottobre, su etichetta Artist First, dal titolo appunto 'Il Filo Rosso'.
"Nasce durante uno dei miei tanti viaggi in treno -rivela Alfa, classe 2000, artista multiplatino e reduce dal successo sanremese di 'Vai!'- Mi capita spesso di notare le persone che si salutano, una famiglia, una coppia. Sono momenti che smuovono qualcosa, hanno un fascino particolare. Mi piaceva creare una canzone colonna sonora di quei momenti, non esisteva una canzone degli arrivederci". Musicalmente è "una ballad -la descrive l'artista- Un mondo che ho esplorato molto poco, e che desidero esplorare adesso per dimostrare la mia maturità artistica soprattutto dopo Sanremo. Mi sto lanciando in questa versione un po' più emotiva e cantautorale, quel mondo mi affascina, poi io vengo da Genova. Volevo portarlo in una versione nuova".
Un'esplorazione in un genere più intimista dove sono sempre i sentimenti a farla da padrone: colpisce il verso in cui si sottolinea il passaggio da "sconosciuti a innamorati" e, in seguito, da "innamorati a sconosciuti". "E' sicuramente molto più attento ai testi", conferma Andrea Filippi. Che anche stavolta non nasconde cenni autobiografici ("E' successo anche a me, è il ciclo quasi sempre inevitabile delle cose, raramente ti lasci bene e comunque serve tanto tempo per ritornare amici quando sei stato innamorato"), ma che colpisce l'immaginario collettivo. "E' un brano che tocca le corde di tutti. Da un po’ di tempo sto cercando di sviluppare la mia scrittura più da un punto di vista collettivo, più da inno, perché sono sempre stato molto autobiografico ma ho imparato che nei concerti e nei palazzetti è molto più bello raccontare una realtà più concreta che riguarda tutti", spiega Alfa.
Dopo l'uscita del singolo, sarà un autunno 'caldo': Alfa partirà infatti da Londra, per una serata speciale l'8 novembre, e poi riprenderà il tour nei palazzetti, che sarà molto diverso dalle prime cinque date. "A Londra ci sono sempre stato come turista, spero sia l’inizio di un percorso, anche se si tratta di piccoli club -rivela all'Adnkronos- La comunità italiana è un ovunque nel mondo vorrei cominciare a intercettarla per fare dei concerti un po' più intimi e speciali.
Poi l'Italia. "Circa i live stiamo cambiando tanto rispetto alla prima tranche che abbiamo fatto ad aprile -anticipa l'artista- Sono show più consapevoli, saremo nove sul palco, i primi cinque palazzetti sono serviti come preparazione". Una curiosità: ci sarà "una casa sul palco, con bagni e cucina per dare un senso di intimità. Ma l'idea è puntare sulla musica. Siamo nove sul palco e suoniamo tutti". Dopo il tour, inevitabile uno sguardo al futuro. "A me piacerebbe vivere tutta la vita chiedendomi cosa farò da grande. Oggi la musica è il mio amore più assoluto, il mio modo di sentirmi bravo e di vivere la vita. Ma non è un segreto che mi piaccia il mondo dell’animazione, sono una persona molto curiosa. Voglio essere risolto. Il cinema "non è escluso, ho avuto già una candidatura ai nastri d’argento, mi è già capitato di fare colonne sonore. Sono un grande fan della Pixar e di Miyazaki. Ma guardo anche gli horror".
Nel mezzo c'è febbraio, e a febbraio c'è Sanremo. Ma "quest'anno a febbraio sono in vacanza -taglia corto Andrea- Nella penisola ligure di sicuro in quel periodo non ci sarò". Le idee su cosa fare sono chiare. "Vado in Giappone con la mia famiglia, a vivermeli un po’ perché li ho un po’ trascurati -spiega- e credo che sia importante riprendere quella dimensione normale in cui essere un ragazzo qualunque e non un cantante". Oltre che per la famiglia, il cuore batte anche per qualcuno di speciale? "Fa piccoli battiti -sorride Alfa- Diciamo che sembra che si stia rianimando".
(di Ilaria Floris)
- 10:56 - Buchmesse, Aie: "Spagnolo, cinese e francese prime lingue per traduzione libri italiani"
Roma, 17 ott. (Adnkronos) - Spagnolo, cinese e francese: sono queste le prime tre lingue per cui sono stati venduti diritti di traduzione di libri italiani nel 2023, un anno che attesta l’Italia a quota 7.838 diritti di traduzione venduti. I diritti di traduzione verso lo spagnolo sono stati 993, verso il cinese 748, verso il francese 651, verso il russo 617, verso l’inglese 534 e verso il tedesco 464. I diritti di traduzione acquistati nel 2023 dagli editori italiani sono stati invece 9.328, in lieve calo rispetto ai 9.432 dell’anno precedente. Si traduce soprattutto dall’inglese (5.778), dal francese (1.272), dal tedesco (577), dallo spagnolo (421) e dall’olandese (188).
I numeri dell’Osservatorio diritti dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) sono stati discussi per la prima volta oggi a Francoforte durante l’incontro 'L’editoria italiana va all’estero: non solo diritti', allo Stand Collettivo Italiano. L’incontro fa parte del programma professionale curato da Aie con il sostegno di Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte e di Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione. Sono intervenuti Sandro Ferri (Edizioni e/o), Andrea Ferro (Casalini Libri), Roberto Gilodi (Reiser Literary Agency/Adali) e Fiammetta Giorgi (Mondadori Libri), con la moderazione di Porter Anderson (Publishing Perspectives).
“I numeri dei diritti di traduzione venduti nel 2023 si attestano su un livello quattro volte superiore a quello del 2001 – ha commentato Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie. Sono dati che confermano la bontà del lavoro fatto dal sistema Paese negli ultimi vent’anni grazie all’impegno degli editori, grazie ai fondi per le traduzioni stanziati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Centro per il libro e la lettura pari a circa un milione di euro l’anno, grazie all’impegno di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane con Aie per la realizzazione degli Stand collettivi italiani nelle maggiori Fiere del libro internazionali”.
“Con Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte – ha continuato Cipolletta – le traduzioni cresceranno ancora. L’attenzione che stiamo riscontrando in questi giorni sul palcoscenico della Buchmesse per le nostre autrici e i nostri autori è un segnale importante. Il sistema nazionale di sostegno alle traduzioni va ampliato e razionalizzato per renderlo più efficiente”.
L’Italia, dove ogni anno si tiene la Bologna Children’s Book Fair, vende all’estero soprattutto diritti di edizione di titoli per bambini e ragazzi, 2.325 nell’ultimo anno. Anche la maggior parte di coedizioni internazionali, ovvero 1.350 su 1.845, si concentra in questo settore. Nella classifica per generi dei diritti di titoli più venduti all’estero seguono narrativa (1.951), saggistica generale (1.420) e specializzata (986) e poi, ancora, libri di religione (429), manualistica pratica (410), fumetti (291), libri d’arte e illustrati (26).
Se guardiamo invece alle aree geografiche, la vendita di diritti verso altri Paesi europei è la maggioranza assoluta, con il 65,8% dei contratti siglati. Segue l’Asia (15,3%), il Medio Oriente (6,1%), il Sud America (5,8%), il Nord America (3,6%), l’Africa (1%) e il Pacifico (0,6%). Nell’1,7% dei casi l’area geografica non è indicata. Nel 2023, infine, le coedizioni sono state 1.845, in crescita rispetto alle 1.716 del 2022. Nel 73% dei casi, sono edizioni di libri per bambini.
- 10:54 - **Open Arms: arringa Bongiorno, 'soccorso non casuale ma consegna concordata con ong'**
Palermo, 18 ott. (Adnkronos) - "Open Arms non si è imbattuta casualmente nel barcone coi migranti né a indicare alla ong la barca coi profughi fu Alarm Phone. La verità è che ci fu una consegna concordata perché qualcuno ha dato indicazioni precise a Open Arms molto prima della segnalazione di Alarm Phone che, peraltro, non era corretta". Sono le parole dell'avvocata Giulia Bongiorno, nell'arringa difensiva al processo Open Arms a carico di Matteo Salvini accusato di aver impedito illegittimamente lo sbarco alla nave Open Arms con 147 migranti a bordo. "Open Arms stava dirigendosi a Lampedusa e invece improvvisamente cambia direzione e comincia a pendolare in attesa. - spiega - Alle 8 si registra una accostata, un cambio repentino di rotta e alle 8.30 un cambio di velocità. Cosa è accaduto?". Da qui l'idea che la ong spagnola Open Arms avesse concordato il soccorso dei profughi.
- 10:53 - Vattani: "Manunzio e Jobs? Nei libri nessun errore, nello smartphone di tutto"
Francoforte, 17 ott. - (Adnkronos) - "Con Manuzio è nata la lettura per diletto, il libro è andato dietro al lettore, non il contrario. Nasceva così una lettura silenziosa e individuale per piacere. Vorrei rappresentare però anche ciò che recita il motto della manifestazione, ‘Radici nel futuro’: così come Manuzio ha inventato la lettura per diletto, anche Steve Jobs, come Manuzio ha creato un bisogno. Quello dello smartphone. Entrambi hanno modificato il nostro modo di vivere, ma se nei libri di Manuzio non c'è un solo errore, nello smartphone ci trovi tutto e il contrario di tutto”. Sono le parole di Umberto Vattani, ambasciatore Italia in Germania e presidente della Venice University, durante il panel “La cultura che unisce. Da Manuzio all’ebook”, uno dei numerosi incontri della prima giornata della Buchmesse di Francoforte dove l’Italia è Ospite d’Onore.
Ed è stato proprio un italiano, il veneziano Aldo Manuzio, a cambiare la storia del libro: “Pochi sanno che intorno alla fine del 1400 e l'inizio del 1500, Aldo Manuzio iniziava a lavorare a una nuova forma di libro. Una grande personalità italiana che ha rivoluzionato il libro riducendone nettamente le dimensioni: piega il foglio in otto volte, segna sul frontespizio il nome dell'autore e pone il primo logo, l'ancora, la prudenza e il delfino, la velocità. Un modo per dire affrettati lentamente, senza fare errori”, racconta.
Gli ha fatto eco Massimo Bray, ex ministro e direttore generale Istituto Enciclopedia Italiana Treccani: “Manuzio capisce che i manoscritti bisogna conoscerli, non solo copiarli. Il fatto che abbia ridotto le dimensioni del libro contiene l'intento di divulgarli. La sua modernità sta anche nel capire quanto sia importante la distribuzione di un libro. Capisce che il libro è uno strumento democratico che non deve essere riservato solo ai colti. 'Radici nel futuro' è un titolo importante - aggiunge Bray - Come Treccani compiamo 100 anni. Abbiamo conservato nel corso di un secolo un patrimonio culturale. Il confronto con le tecnologie digitali può essere vinto e la cultura italiana può arrivare alle nuove generazioni”, conclude.