Alle 14 di oggi la Giunta per le elezioni del Senato ha un caso curioso da affrontare. Se ne è occupato ilfattoquotidiano.it a luglio e riguarda il senatore Pd e sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo. I due ruoli che Cuomo ricopre contemporaneamente da qualche mese sono incompatibili per legge. Ma il politico dem, eletto sindaco a giugno al primo turno, è rimasto in carica anche come senatore e vede avvicinarsi la scadenza del 16 settembre quando maturerà il diritto alla pensione, un migliaio di euro al mese a decorrere dal 65esimo compleanno.
Il tutto senza violare leggi e norme perché, attraverso procedure formalmente corrette e rispettose del regolamento della Giunta, e anche grazie ai tempi non fulminei della sua proclamazione a sindaco avvenuta solo nella seconda metà di luglio, Cuomo ha optato per il ruolo di primo cittadino in tempistiche e modalità che gli hanno consentito di non decadere finora da parlamentare. La Giunta presieduta da Dario Stefano si occupa infatti della sua vicenda solo ora. I lavori si sono fermati e gli uffici sono rimasti chiusi per la pausa estiva. Per la verità, la Giunta per le elezioni aveva convocato la seduta sul caso Cuomo per giovedì 14 settembre alle 16. È stata anticipata ad oggi su pressioni del senatore del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi.
In un comunicato del senatore Sergio Puglia (anche lui originario di Portici), i grillini accusano Cuomo di voler “intascare la pensione attraverso un giochetto, quello di scrivere una banale lettera di incompatibilità per guadagnare altro tempo, e di recapitarla non nelle mani del presidente del Senato Pietro Grasso, i cui uffici sono rimasti sempre aperti, ma alla Giunta”. “Era convinto di averla fatta franca e di aver già guadagnato il diritto alla pensione al culmine di una strategia procedurale e comunicativa quasi perfetta – sostiene Puglia nella nota – ma al furbetto del privilegio è caduta inesorabilmente la maschera. Con un atto senza precedenti, il senatore Pd e sindaco di Portici Vincenzo Cuomo ha provato a guadagnare tutto il tempo utile”.
Il comunicato ricostruisce così la tempistica. “La raccomandata è stata inviata alle 8 del mattino di sabato 29 luglio, consegnata il 9 agosto e protocollata soltanto il 31 agosto, giorno di riapertura – si legge nella nota – in questo modo il furbetto del privilegio ha guadagnato doppiamente tempo: quello concessogli dalla sospensione dei lavori e quello della consueta procedura che intercorre tra la convocazione della Giunta e della successiva ratifica nell’aula del Senato. Una furbata che siamo riusciti a smascherare”.
Ora secondo il senatore pentastellato “restano due strade da percorrere. L’una, con la giunta che chiede a Cuomo di scegliere tra la carica di senatore e quella di sindaco, facendo slittare la scelta inevitabilmente oltre il 16 settembre. L’altra, che è quella che il M5s si auspica, con la giunta che prende atto della scelta già palesata nella lettera del senatore Pd di optare per la carica di sindaco, inviando la relazione entro il 16 al presidente Grasso che non potrà fare altro che dichiarare Cuomo decaduto da senatore. Ci sarà da chiedersi se il presidente del Senato sceglierà di proteggere la casta o di evitare una figuraccia storica”. Contattato da ilfattoquotidiano.it per una replica, Cuomo ha dichiarato: “Mi sono attenuto pedissequamente a quanto previsto dal regolamento”.