“Nel M5s non ci sono divisioni perché il programma è unico per tutti i candidati”. A meno di 24 ore dall’inizio delle votazioni in rete per scegliere il candidato presidente del Consiglio del Movimento, Luigi Di Maio ha cercato di spegnere le polemiche su divisioni interne e malumori. Le tensioni restano: l’assenza dei due più probabili avversari Nicola Morra e Roberto Fico ha lasciato un vuoto che con difficoltà i sette avversari possono riempire. E la corsa senza difficoltà del deputato rischia di diventare un boomerang. Intanto Luigi Gallo, l’unico parlamentare che ha avuto il coraggio di esporsi criticando pubblicamente il sistema di selezione, sta rilanciando sul suo profilo le lettere di alcuni portavoce locali a Beppe Grillo per chiedere che resti lui il capo politico.
Il blog di Beppe Grillo ha annunciato che le votazioni per scegliere il premier si apriranno giovedì 21 settembre, mentre il risultato sarà annunciato dal palco di Italia 5 stelle sabato 23. I candidati, conferma il sito, sono: Cicchetti Vincenzo; Di Maio Luigi; Fattori Elena; Frallicciardi Andrea Davide; Ispirato Domenico; Novi Gianmarco; Piseddu Nadia Zordan Marco. Sul blog è stato anche pubblicato il programma di Italia 5 stelle, con alcune anticipazioni sugli interventi previsti nei singoli gazebo. A saltare all’occhio c’è l’intervento di Fico: il deputato napoletano sarà a Rimini sabato 23, dalle 15 alle 18 e prenderà parte a #OpenDayRousseau per illustrare agli attivisti le funzioni della nuova versione della piattaforma, insieme ad altri referenti del sistema operativo 5 Stelle. Nel corso della kermesse Fico potrebbe chiarire la sua posizione, ponendo fine a un silenzio che dura da giorni.
Di Maio al momento è ancora impegnato in tour in Sicilia per sostenere la candidatura di Giancarlo Cancelleri in Regione. E ai giornalisti ha replicato rivendicano compattezza. “Sicuramente”, ha detto lui, “quello che sta accadendo in questi giorni è utilizzare ogni piccola dichiarazione per enfatizzare delle divisioni. Ma nel M5s non possono esistere divisioni perché il programma è unico per tutti i candidati. Tutti quanti ci rifacciamo alle 5 stelle e intorno a un’idea, a un programma col quale vogliamo andare al governo del Paese. Poi gli iscritti decideranno chi sarà il portavoce”.
Alcuni portavoce locali stanno diffondendo invece una lettera indirizzata a Beppe Grillo per protestare contro la scelta di investire il vincitore delle primarie online anche del ruolo di “capo politico”. A rilanciarla è stato Luigi Gallo: “Noi siamo i tuoi eroi”, si legge. “Sentiamo l’esigenza di scriverti perché sei il nostro garante, in quanto capo politico. Siamo quelli ti seguivano e ti seguono sul blog. Siamo quelli che erano in piazza con te al primo V-Day e in tutte le piazze successive. Siamo quelli che le tue idee sono diventate le nostre. Siamo quelli che credono ancora che il cambiamento debba partire dal basso. Siamo quelli che tu hai definito disadattati e che da tali hanno deciso di piantare il seme della rivoluzione culturale nei propri Comuni”. Per questo chiedono di rivedere la decisione: “Beppe riteniamo che la figura del premier non debba coincidere con quella del capo politico. Sosteniamo che non debbano coincidere con la stessa persona poiché una è figura istituzionale e l’altra è di garanzia. Beppe, ti chiediamo di limitare il voto esclusivamente alla scelta del nostro candidato premier. Beppe, i tuoi eroi confidano in te e continuano a credere nel sogno, forse utopico”.