Luigi Di Maio è il candidato presidente del Consiglio M5s e il nuovo capo politico. L’annuncio lo ha fatto personalmente dal palco di Italia 5 stelle a Rimini il leader Beppe Grillo, quasi guardando negli occhi una piazza che dalle parti del Movimento, così piena, non si vedeva dai tempi delle origini. Hanno votato 37mila 442 persone: poco più di 30mila preferenze sono andate a Luigi Di Maio mentre alla seconda classificata, la senatrice Elena Fattori solo 3596. Un plebiscito, anche se molto lontano dal raggiungere la quota dei 150mila iscritti. “Io vi assicuro che svolgerò il mio compito con disciplina e onore”, ha esordito Di Maio. “Come prevede la Costituzione che abbiamo salvato a dicembre con il referendum. Vi prometto che formeremo una squadra di governo di cui essere orgogliosi. Il nostro sarà il governo della riscossa degli italiani. Che alle prossime elezioni dovranno scegliere tra vivere e sopravvivere”. Quindi Grillo, con una finta catena al collo per simbolizzare a dir suo la schiavitù degli italiani, ha preso la parola: “Lo sai che ora il capo politico avrà un altro indirizzo? Tutte le denunce arriveranno a te”, ha scherzato. Poi ha aggiunto: “Le forze politiche che sopravvivono sono quelle che si adattano al cambiamento. Sarò sempre con voi, questa cosa ce l’ho dentro, ma ora c’è Luigi. Stategli vicino”. Sulla scena al momento dell’investitura anche i parlamentari, mentre Roberto Fico, il deputato ortodosso che si è rifiutato di parlare dal palco in segno di polemica, ascoltava da dietro le quinte. Dallo staff garantiscono che si è abbracciato con Di Maio subito dopo, ma per il momento tutto è successo lontano dalle telecamere.
La proclamazione di Di Maio è stata anticipata da un video con le immagini più significative del Movimento 5 stelle. Dal primo VDay fino al discorso di Gianroberto Casaleggio e quello del figlio. “Emozionati vero?”, ha detto il leader M5s intervenendo dal palco prima di scherzare sui voti delle primarie: “Abbiamo 140mila iscritti, hanno votato 4 milioni e 200mila persone. Non lo so è sembrato strano anche a me”. Il suo comizio è durato poco, solo qualche battuta prima di lasciare spazio ai parlamentari e cantare insieme alla sua band: “Ci siamo fatti le nostre catene come dentro la caverna di Platone. Non sappiamo cosa è vero e cosa è falso. Io per sapere chi sono ho dovuto spedire la provetta, da dove sono nato, da dove dipendo. Ho un pezzo di Africa io dentro”.
Proprio la sua esibizione sulle note dei Blues Brothers aveva aperto a sorpresa la giornata di Italia 5 stelle a Rimini: mezz’oretta di prove intorno alle 9.30 mentre ancora gli attivisti iniziano ad arrivare per la prima volta. Grillo, forse per la prima volta, ha deciso di evitare il bagno di folla girando tra gli stand segno che il suo passo indietro, almeno per ora, è quanto mai significativo.
Di Battista (quasi padre) manda un video: “Di Maio si è preso sulle spalle il Movimento”
Chi come sempre ha commosso i suoi è stato Alessandro Di Battista. Grande assente della manifestazione, ha mandato un videomessaggio rivelando di essere bloccato in ospedale per la nascita imminente del figlio. “Abbiamo fatto il culo al sistema”, ha detto con la voce rotta dall’emozione. Quindi è intervenuto per spiegare come mai ha deciso di non correre per le primarie del Movimento. “Voglio essere libero”, ha detto. “Siccome sono libero ho fatto questa scelta che non è per mancanza di responsabilità, tutt’altro. Candidarsi a premier non è mica obbligatorio. Obbligatorio è restare compatti perché da qui alle elezioni ne vedremo di tutti i colori. Io da libero posso dare di più al Movimento”. In tanti, proprio da questo discorso, si aspettavano la notizia che Di Battista non si sarebbe candidato per il secondo mandato. Ma ancora non è il momento. “Altro che ticket con Di Maio”, ha detto invece. “E poi c’è la nascita di mio figlio, che mi è piombata addosso ed è fisiologico. Sto per diventare papà e penso sempre a mio figlio, mancano poche ore alla sua nascita ecco perché non sono a Rimini”.
Fico giù dal palco: prima le polemiche, poi il confronto
La giornata di Luigi Di Maio è stata anche l’ennesima giornata di silenzio per Roberto Fico. Il deputato ortodosso solo ieri ha chiesto di essere tolto dalla scaletta ufficiale degli interventi perché, a dir suo, costretto a parlare in condizioni “umilianti”. Oggi è stato annunciato per due volte, prima alle 15 poi alle 17, tra i relatori del gazebo Rousseau. In entrambi i casi però ha preferito non presentarsi. Nel tardo pomeriggio è andato dietro il palco dove si è confrontato con Luigi Di Maio con toni anche concitati. Raccontano dallo staff che i due poi si sono abbracciati lontano dalle telecamere. Resta il fatto che Fico non è salito sul palco nemmeno al momento della proclamazione. Una passeggiata tra gli stand se l’è concessa solo a fine serata e alle domande ha risposto con poche parole: “Non me ne vado dal Movimento”. Ma soprattutto: “Il silenzio a volte ha un significato importante”.