La rivoluzione elettrica? Non risparmierà di certo i veicoli commerciali ed il trasporto pesante. Anzi, forse la diffusione su larga scala arriverà prima lì che sulle auto che guidiamo tutti i giorni. Ecco perché Nikola Motor Company e Bosch hanno sviluppato una gamma di autocarri a batteria a lunga percorrenza, che arriverà sul mercato entro il 2021. Si tratta dei Nikola One e Two che vedete nella foto gallery qui sopra: mezzi dotati di un motore elettrico a idrogeno classe 8, che sviluppa una potenza di oltre mille cavalli e una coppia di 2.712 Newtonmetri. Praticamente il doppio rispetto ai semirimorchi in commercio. Il powertrain è basato sull’eAxle di Bosch, una piattaforma modulare per l’elettrificazione della trazione, che in questo caso viene abbinata a un sistema a fuel cell personalizzato: il risultato è un motore a emissioni zero che, come detto sopra, è particolarmente prestazionale.
Foto del giorno
Nikola One e Two, il camion elettrico da 1.000 Cv sarà in vendita nel 2021 – FOTO
1 /7 Nikola Two
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- 00:09 - Ue, è stallo sul von der Leyen bis: maggioranza sull'orlo di una crisi di nervi
Bruxelles, 13 nov. (Adnkronos) - La nomina della seconda Commissione Europea di Ursula von der Leyen si va complicando sempre di più. Le audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi in pectore, che avrebbero dovuto chiudere l’esame da parte del Parlamento Europeo, hanno prodotto a Bruxelles uno stallo nervosissimo, provocato dai veti incrociati all’interno della maggioranza, tra Popolari e Socialisti.
In sostanza i Socialisti e Democratici non vogliono che a Raffaele Fitto, ministro degli Affari Europei del governo Meloni, malgrado sia generalmente considerato adatto a fare il commissario alla Coesione, venga assegnata una vicepresidenza esecutiva perché i Conservatori, il gruppo di Fratelli d’Italia, non fanno parte della maggioranza che ha eletto Ursula von der Leyen in luglio. Per i Socialisti, e anche per molti eurodeputati del Pd, la vicepresidenza esecutiva assegnata all’Ecr altera il profilo politico della Commissione.
I Socialisti sono sul piede di guerra, tanto che diversi eurodeputati dell’S&D, fuori microfono, dicono che potrebbero persino votare contro l’intero collegio a Strasburgo. Von der Leyen “faccia la maggioranza con Orban, Bardella e AfD e spieghi ai cittadini europei che è la curatrice fallimentare dell’Ue”, dice una fonte del Pd. Il francese Raphael Glucksmann, il primo ad aprire le ostilità via social nei confronti di Fitto, dice che non si può avere un "accordo a luglio" e una "maggioranza con l'estrema destra a novembre. Una linea rossa è una linea rossa". A palazzo Berlaymont, sede della Commissione, si è tenuto un incontro tra i vertici di Ppe, S&D e Renew Europe, ma non è andato bene.
La capogruppo socialista Iratxe Garcia Perez, dopo aver incontrato von der Leyen, ha detto di non essere ottimista e di non sapere se verrà trovato un accordo. I Popolari, che hanno bisogno dei Conservatori in Parlamento per evitare uno spostamento troppo a sinistra del Green Deal, per tutta risposta hanno bloccato la nomina della vicepresidente spagnola Teresa Ribera, che è stata attaccata in audizione dai suoi compatrioti, che sulle alluvioni che hanno sconvolto la regione di Valencia stanno attaccando il governo di Pedro Sanchez e chiedono che Ribera riferisca alle Cortes, cosa che dovrebbe accadere la settimana prossima. Quindi, alla questione Fitto si aggiunge un problema tutto spagnolo, il tentativo del Partido Popular di dare una spallata a Pedro Sanchez, dopo le alluvioni a Valencia, che acquista grandissima rilevanza anche perché gli spagnoli conservano la presidenza del gruppo S&D, malgrado siano la seconda delegazione dopo il Pd.
Lo stallo, al momento, appare totale. Non aiuta il silenzio di von der Leyen: “Parli, dica qualcosa c…”, sbotta un eurodeputato Dem. Anche una dichiarazione politica, in cui si dica che la maggioranza è quella che l’ha eletta a luglio, aiuterebbe a distendere gli animi, ma per tutto il giorno von der Leyen ha taciuto, chiusa al Berlaymont. Ha persino annullato la sua partecipazione alla miniplenaria di Bruxelles, inizialmente ventilata. Per una fonte dell’S&D, solamente una dichiarazione politica della presidente eletta non basterebbe. Se vuole conservare la vicepresidenza esecutiva per Raffaele Fitto, allora, ragiona un eurodeputato socialista, dovrebbe “raddoppiare” le deleghe dei commissari socialisti.
Secondo una fonte popolare, la rottura si sarebbe consumata lunedì sera, quando i Socialisti avrebbero comunicato a Manfred Weber che non avrebbero votato né Fitto, né Oliver Varhelyi, il candidato ungherese alla Salute (attuale commissario all’Allargamento), il cui destino rimane appeso, insieme a quello dei sei vicepresidenti. Questo, come ha osservato Carlo Fidanza di Fdi, malgrado l'Ecr abbia appoggiato gli altri commissari, che senza l'appoggio dei Conservatori non sarebbero passati con la maggioranza necessaria dei due terzi. A quel punto Weber avrebbe deciso di bloccare Ribera, anche perché deve ancora riferire alle Cortes ed è preferibile che i prossimi componenti della Commissione non abbiano “ombre” in patria che possano creare noie a Bruxelles nel corso del mandato. La linea di Weber avrebbe incontrato qualche obiezione da parte dei coordinatori Ppe nelle commissioni, i quali temono che lo scontro con i Socialisti possa far deragliare la nomina della nuova Commissione.
Il capodelegazione della Lega, Paolo Borchia, dei Patrioti ha preso carta e penna e ha scritto alla presidente dell’Aula Roberta Metsola, osservando che il Parlamento “calpesta le sue stesse regole”. Le audizioni vengono tenute per appurare se un commissario è adatto o meno al lavoro che deve fare. In pochi sostengono che Fitto e Ribera siano inadatti al ruolo che devono ricoprire. Entrambi sono andati bene nelle rispettive audizioni: Fitto, in particolare, ha eretto un invalicabile 'muro di gommapiuma', rispondendo con calma e disponibilità al dialogo anche agli interventi più ‘aggressivi’.
A un certo punto, forte del suo passato nella Dc e dei suoi tre mandati da europarlamentare, ha lodato il lavoro fatto sulla coesione da Younous Omarjee, che ha redatto un rapporto di cui lui, Fitto, è stato relatore ombra. Ha definito il rapporto Omarjee un’ottima “base” su cui lavorare, malgrado le “differenze politiche” che lo separano dall’ex collega. Che milita nella France Insoumise, la Gauche del tribuno Jean-Luc Mélenchon. Ma ormai la partita è tutta politica e viene decisa dai vertici dei gruppi: l’esito sembra prescindere del tutto dal merito delle audizioni. Invano la capogruppo di Renew Valérie Hayer ieri ha fatto appello alle parti affinché tornino al tavolo, per evitare uno “stallo” che sarebbe dannoso “per tutti”.
La von der Leyen bis non è ancora nata e la maggioranza che ha rieletto Ursula è percorsa da tensioni fortissime. E oggi, se non interverrà un accordo, le tensioni potrebbero aumentare ulteriormente perché i Popolari hanno presentato emendamenti al regolamento Ue sulla deforestazione, secondo i Socialisti violando gli accordi. La partita delle nomine al momento pare destinata ad essere rimandata alla settimana prossima. Per l’eurodeputata di Forza Italia Letizia Moratti, l’esito sarà successivo al passaggio di Ribera alle Cortes.
Intanto, Donald Trump è stato rieletto negli Usa e si prepara a riprendere possesso della Casa Bianca. Con l’Ue non era stato tenero, nel suo primo mandato: il primo politico europeo che aveva ricevuto alla Trump Tower, dopo aver vinto alle urne, era stato Nigel Farage, il papà della Brexit. All’epoca Socialisti e Popolari governavano l’Aula. Questa volta si troverà di fronte un’Unione ancora più divisa, con la (ex?) maggioranza Ursula che pare sul punto di spaccarsi in mille pezzi, ancora prima che la nuova Commissione si insedi. Il tutto con la Germania, motore immobile dell'Unione, senza un governo nel pieno dei suoi poteri, con ogni probabilità almeno fino alla prossima primavera.
- 22:48 - Terna, al via la terza edizione del master del Tyrrhenian Lab
Roma, 12 nov. (Adnkronos) - È stata inaugurata la terza edizione del Master “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica” promosso da Terna in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, per il quale l’azienda guidata da Giuseppina Di Foggia ha previsto un investimento complessivo di 100 milioni di euro dal 2022 al 2026. (Video)
L’inaugurazione del Master è avvenuta con un evento organizzato in contemporanea nei tre atenei coinvolti. A Cagliari erano presenti il Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna nonché Presidente e Coordinatore Scientifico del Tyrrhenian Lab, Francesco Del Pizzo, e il Rettore dell’Università Prof. Francesco Mola. A Salerno il Direttore Risorse Umane di Terna, Daniele Amati, il Direttore Ingegneria e Realizzazione di Progetto di Terna, Maria Rosaria Guarniere, e il Responsabile del Master, Vincenzo Galdi. Infine, a Palermo hanno partecipato il Direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Terna, David Massey, anche moderatore dell’evento, e il Prorettore Vicario dell’Università Prof. Enrico Napoli.
“Terna investe nelle persone attraverso la formazione continua di nuove competenze, per abilitare una transizione energetica e digitale sostenibile e inclusiva, come previsto dal Piano Industriale 2024 - 2028. Iniziative come il Tyrrhenian Lab sono fondamentali perché consolidano, anche attraverso la collaborazione con Atenei e Centri di Eccellenza, la presenza dell’azienda nei territori interessati da interventi di sviluppo della rete elettrica. Il Master Tyrrhenian Lab si conferma un’opportunità formativa di alto livello accademico per le nuove generazioni e per i professionisti del settore elettrico che entreranno a far parte del Gruppo Terna e saranno protagonisti del futuro dell’energia. Gli ottimi risultati ottenuti con il Master sono la conferma che questo è un modello vincente ed è nostra intenzione estenderlo e replicarlo anche in altre sedi in Italia e all’estero”, ha commentato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna.
Il Tyrrhenian Lab ha l’obiettivo di istituire un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle tre rispettive città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di circa 970 km di collegamento, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Il progetto ha un impatto positivo anche in termini di efficacia occupazionale e valorizzazione dei territori, confermando la rilevanza che per Terna ha il Sud Italia, terra dal grande potenziale sia per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture che, soprattutto, per la crescita delle competenze.
Il numero di candidature presentate è in forte crescita: complessivamente sono pervenute oltre 350 domande, in aumento rispetto alle 170 candidature della prima edizione e alle 300 della seconda. Il 65% dei richiedenti, inoltre, ha un’età inferiore uguale a 30 anni con la maggioranza dei profili (57%) di età compresa tra i 25 e i 30 anni.
Quest'anno il Master, rivolto a candidati e candidate provenienti da percorsi di studio Stem, ha attratto principalmente profili provenienti da Ingegneria Elettrica ed Energetica (26%), Informatica (18%) e Modellistica e Data Science (8%).
Il Master sarà composto da undici moduli e un project work per un totale di 60 crediti formativi e prevede percorsi personalizzati in base alle precedenti esperienze accademiche dei partecipanti, laboratori di programmazione e attività pratiche sul campo.
Una volta terminato, gli studenti e le studentesse selezionati con il supporto degli atenei coinvolti, saranno assunti da Terna e potranno operare nella sede territoriale in qualità di esperti ed esperte di algoritmi e modelli per il Mercato Elettrico, sistemi di analisi e regolazione degli apparati di campo e sistemi di Automazione di Stazione (Sas).
- 19:59 - **Ue: per dem tema non Fitto ma spostamento a destra Von der Leyen, scintille con Meloni**
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - "Non sono qui a rispondere a Giorgia Meloni, sono 10 giorni che questo governo ci impedisce di parlare di manovra. Guarda caso, ogni giorno ce n'è una. Non sono io a dover rispondere a Giorgia Meloni, ma lei a rispondere agli italiani". Elly Schlein non risponde a Giorgia Meloni che da ieri - e oggi ha bissato - chiama in causa al segretaria del Pd e la delegazione dem in Europa sulla nomina di Raffaele Fitto. L'accusa, in sostanza, è di 'anti-italianità' per il mancato sostegno sulla vicepresidenza esecutiva che Ursula Von der Leyen ha proposto per il ministro di Fdi.
Schlein, almeno fino a sera, non replica direttamente. Lo fanno ampiamente però gli europarlamentari Pd con i quali, spiega un membro della delegazione dem, la linea è condivisa. "Noi siamo compatti -aggiunge- per noi ha parlato Nicola Zingaretti e con tutto il gruppo socialista chiediamo a Von der Leyen se intenda snaturare la maggioranza europeista che l'ha sostenuta allargando a Ecr".
Potreste arrivare a non votare la commissione? "Una cosa alla volta, la situazione è ancora in evoluzione". Per il momento, l'evoluzione non c'è ed è piuttosto un muro contro muro. In Ue come in Italia dove il 'caso' Fitto si aggiunge a un clima già incandescente tra Albania, migranti e gli attacchi di Elon Musk ai giudici italiani sui quali, per ora, la premier non ha detto una parola. Sulla partita europea i dem fanno sapere che il problema non è "il povero Fitto", copyright Matteo Ricci, ma lo spostamento a destra della commissione.
Dalle parti dei dem si fa notare come sia stato "sobrio" fin qui l'atteggiamento su Fitto, compresa l'audizione di ieri. A differenza dei Popolari, in particolare spagnoli, in quella della socialista Ribera, si rimarca. Dice Alessandra Moretti: "Il problema per il Pd non è certo Fitto commissario ma lo spostamento a destra della prossima commissione europea. I popolari hanno rotto il patto che avevamo siglato a luglio tra tutte le forze europeiste e liberali e preferiscono stare con l'estrema destra. na maggioranza insieme non è possibile, non c'è nulla che ci unisca".
Gli europarlamentari Pd respingono al mittente gli attacchi via social della premier Meloni. Ribatte Dario Nardella: "Meloni basta con le favolette. Nel 2019 eri contro la nomina di Gentiloni a commissario europeo e organizzavi addirittura una protesta davanti a Palazzo Chigi. Oggi ci vuoi dire che bisogna votare Fitto senza se e senza ma perché altrimenti siamo contro l'interesse nazionale. Gli Italiani sono stanchi di queste prese in giro". Anche perchè il punto per il Pd non è "il povero Fitto", come dice Matteo Ricci, ma lo spostamento a destra della commissione.
E poi Ricci: "Cara Meloni, basta vittimismo da quattro soldi. Il tuo partito in Europa ha votato contro il programma di governo europeista. Siete contro la transizione ecologica, contro il piano Draghi, contro un'Europa più forte e unita. Il problema siete voi, non il povero Fitto". Aggiunge Pierfrancesco Maran: "Meloni ma cosa vuoi che non hai mai votato un commissario italiano? Smetti di confondere gli interessi di Fdi con quelli dell'Italia. Meno vittimismo. Il tema non è Fitto, è Ecr. Siete fuori o dentro la maggioranza europea? Chiediamo una risposta chiara e netta".
- 19:10 - Difesa: Borghi (Iv), 'governo negozia con Starlink? Subito interrogazione'
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - "Secondo quanto riportato da La Stampa, il governo italiano starebbe lavorando da mesi ad un contratto con Musk per l’utilizzo dei satelliti a bassa orbita, valutando anche di inserire in questa attività la copertura di stazioni mobili di navi militari come la 'Garibaldi' e la 'Vespucci' e la rete diplomatica. Abbiamo richiesto piu volte riscontri sulla veridicità di questa ipotesi, cui starebbe lavorando il consigliere militare di Palazzo Chigi generale Federici, ottenendo solo vaghe repliche e rimandi ad altro". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Il governo sta negoziando una questione di così rilevante importanza per la sicurezza nazionale alle spalle e all’insaputa del Parlamento? Presenteremo subito una interrogazione parlamentare in proposito - annuncia Borghi - anche per chiedere i motivi per i quali si scarterebbe in tal modo una parallela soluzione interamente pubblica ed europea alla quale l’Italia partecipa per la trasmissione satellitare dei dati in sicurezza".
- 18:53 - Manovra, Confservizi: "Bene impostazione, servono ulteriori fondi per settore idrico e Tpl"
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - Contributo delle utilities alla competitività industriale, misure prioritarie per il trasporto pubblico locale e regionale, fondi di solidarietà. Questi i punti essenziali affrontati dal presidente di Confservizi (Confederazione formata da Asstra e Utilitalia) Francesco Macrì, nell’incontro a Palazzo Chigi con una delegazione governativa sul Disegno di legge di Bilancio. Mostrando apprezzamento sull’impostazione generale del Ddl, nonché su un approccio pragmatico e realistico rispetto alle tematiche green, Macrì ha evidenziato "come i nuovi obiettivi europei in materia di riduzione del costo dell’energia, resilienza idrica e mercato integrato delle materie prime seconde, imporranno alle utilities ingenti investimenti infrastrutturali. Per questo occorrerebbe la data di effettiva attuazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, accelerando inoltre l’attuazione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico, destinando nuovi fondi – pari ad almeno un miliardo di euro all’anno – agli interventi sulla resilienza idrica; è necessario inoltre rimuovere gli ostacoli che rallentano la realizzazione dei progetti Pnrr e implementare a livello nazionale il Piano UE per le reti elettriche".
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale e regionale, per Confservizi "è indispensabile adeguare la dotazione annua del Fondo nazionale Tpl per almeno 800 milioni di euro, prevedendo un meccanismo strutturale ed automatico di adeguamento all’inflazione, per tutelare l’equilibrio economico delle imprese e la garanzia degli attuali livelli di servizio e per compensare l’aumento dei costi di produzione in particolare per il rinnovo del Ccnl di settore. È necessario inoltre assicurare la revisione periodica delle tariffe dei servizi di Tpl per favorire l’equilibrio economico delle gestioni, non solo in fase di affidamento ma per tutta la vigenza del contratto di servizio".
Per quanto riguarda infine i Fondi di solidarietà, Macrì ha evidenziato "come nel trasporto pubblico locale così come nei servizi ambientali ci sia un’assoluta necessità di prestazioni di sostegno al reddito peculiari, che attualmente non riescono ad essere soddisfatte con i due Fondi di solidarietà esistenti, che sono stati istituiti nei due settori. Servono prestazioni finanziate dai Fondi che consentano il prepensionamento dell’alto numero di inidonei e garantiscano la staffetta generazionale e la riqualificazione professionale di parte del personale. In questo senso occorre modificare la disciplina dei Fondi di solidarietà bilaterale, o consentendo l’uscita dall’Inps o sbloccando rapidamente prestazioni che soddisfino le reali esigenze aziendali".
- 18:38 - Roma: Silvestri (M5S), 'domani al ministero con Acea e Comune per cittadini senza acqua'
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - "Domattina andrò al ministero dell'Ambiente per incontrare una delegazione ministeriale, il Comune di Roma e Acea per trovare una soluzione per i migliaia di cittadini che in diverse zone di Roma sono senz'acqua da mesi. In questa settimana, dopo aver già portato una interpellanza in Parlamento, mi sono recato nelle case di diverse famiglie che non possono nemmeno lavarsi. La situazione va risolta rapidamente e mi auguro che le istituzioni preposte collaborino attivamente". Così sui suoi social Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.
- 18:34 - Ue: Orlando, 'interesse nazionale? Meloni lo ha sacrificato per fare leader estrema destra'
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - "È la Meloni che ha sacrificato l’interesse nazionale privilegiando il proprio ruolo di leader dell’estrema dx europea,al momento del voto su Von der Leyen isolandosi. Oggi l’Italia ne paga le conseguenze. E un milione di tweet non cancella questa evidenza". Così Andrea Orlando sui social.