Petardi e bombe carta contro le forze dell’ordine che hanno risposto con il lancio di lacrimogeni e caricando i manifestanti. Dopo gli scontri e le tensioni delle scorse ore, il “corteo unitario” contro il G7 è arrivato alla Reggia di Venaria, che dista alcuni chilometri dal centro di Torino e dove i politici sono riuniti in questi giorni. Qui, nel pomeriggio, si sono replicate le scene delle scorse ore con un confronto diretto tra polizia e manifestanti. Nella piazza centrale, lungo la via che porta alla Reggia, alcune persone hanno inscenato una ghigliottina con i fantocci del segretario Pd Matteo Renzi e del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. In serata è stato fermato un ragazzo di Pisa e tre sono stati identificati. Secondo quanto si apprende, un manifestante sarebbe rimasto ferito.
Un agente della Digos, percosso alla testa, ha una prognosi di 40 giorni per un trauma cranico, toracico e vertebrale. All’ospedale Cto di Torino sono finiti anche altri sei poliziotti e un carabinieri, con prognosi tra i 10 e i 20 giorni. “Siamo orgogliosi di aver rovinato il sonno e la cena e il summit a questi infami”, ha detto uno speaker prima del dietrofront del corteo.
Il gruppo di manifestanti era composto da circa un migliaio di persone: tra loro attivisti dei centri sociali torinesi Askatasuna e Gabrio, ma anche esponenti dei sindacati di base, No Tav (alla testa del corteo con uno striscione), militanti di Rifondazione comunista, Sinistra anticapitalista, Soccorso rosso e Carc. Gli attivisti hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine che presidia la Reggia, ma sono stati respinti con una carica di alleggerimento dalla polizia. Tra fumogeni e qualche bottiglia lanciata dai manifestanti, la situazione è dopo poco tornata alla tranquillità.
Il ministro Poletti, che presiedeva i lavori del G7, ha commentato a proposito degli scontri: “Credo che la democrazia preveda che ci sono posizioni diverse che si esprimono dentro la legge, rispettando le cose e le persone”. Fatta questa premessa, “credo che i giovani che protestano abbiano delle ragioni per sollevare i problemi che conosciamo: la disoccupazione giovanile è troppo alta, quindi dobbiamo agire per ridurla. Noi stiamo lavorando, e qualche risultato l’abbiamo ottenuto, assolutamente non sufficiente, ma nella prossima legge di bilancio interverremo sia sul tema del costo del lavoro, e soprattutto sul tema del sapere. Quindi la risposta è, siamo consapevoli di questa condizione e agiamo al meglio, perché questi problemi trovino una soluzione”
Intanto sono state indagate per resistenza a pubblico ufficiale, e poi rilasciate, le tre ragazze fermate ieri sera dopo l’attacco alle forze dell’ordine durante le proteste anti G7. Intorno alle 23, i contestatori del summit, scesi in strada per un corteo notturno nelle vie del centro, hanno lanciato petardi e fuochi d’artificio ad altezza d’uomo contro la polizia. Poi sono fuggiti in piazza Castello, creando scompiglio alla ‘Notte dei ricercatori’ che si stava svolgendo nella piazza torinese. Nessuna carica e nessun lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine.