A un passo dall’approvazione definitiva, arrivato alla quarta lettura in Parlamento, il disegno di legge sull’abusivismo edilizio che porta la firma del senatore Ciro Falanga va verso una nuova battuta d’arresto. Nel Pd, che pure a maggio lo ha votato, sono emersi dubbi sull’opportunità di approvare un testo che porta la firma di un verdiniano e che è stato oggetto di aspre critiche da parte del fronte ambientalista (che martedì protesterà davanti al Parlamento), da parte della sinistra e di un pezzo di maggioranza come Mdp. Secondo voci di maggioranza e di governo le nuove misure sulle demolizioni restano difficili da digerire sia per il Pd sia per l’esecutivo, che ha recentemente impugnato una legge in Campania sul tema.
Questo nonostante il testo, nel passaggio a Montecitorio, sia stato modificato eliminando la parte in base alla quale le ruspe avrebbero dovuto entrare in azione innanzitutto sugli immobili pericolosi e su quelli usati per lo svolgimento di attività criminali mentre erano relegati al quinto posto gli “immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico ovvero a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico”. La nuova versione sancisce che i primi a cadere dovranno essere ecomostri e immobili abusivi in zone soggette a vincolo sismico. Inoltre i criteri di priorità, nel passaggio alla Camera, sono stati spostati dal testo unico dell’edilizia al decreto legislativo sui poteri di organizzazione dell’ufficio del procuratore, come avevano chiesto i magistrati sentiti in audizione sulla prima versione del ddl. Le Procure mantengono dunque la loro autonomia, anche se resta irrisolto il nodo di fondo: le risorse per portare a termine le demolizioni. Legambiente e il suo presidente onorario nonché presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci avevano comunque apprezzato, spiegando che le “criticità” erano state “superate” sventando il pericolo di un condono mascherato.
Diversa l’opinione del coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, secondo cui “il fatto che il Ddl Falanga possa essere archiviato, oltre ad essere una buona notizia è anche una saggia e opportuna scelta che la maggioranza in Parlamento dovrebbe certificare in maniera definitiva. Perché questa norma, se approvata, avrebbe reso impossibili le demolizioni paralizzando l’attività degli uffici giudiziari. Sarebbe stato peggio di un nuovo condono edilizio. Per questo, sperando che la notizia del rinvio del Ddl Falanga e quindi della sua definitiva archiviazione sia confermata con un voto della Camera, ribadiamo che noi domattina dalle 11 saremo davanti a Montecitorio, per poter definitivamente distruggere la nostra casetta abusiva”.
La presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi ha chiesto dal canto suo che “invece di discutere proposte dannose, il Parlamento si dedichi alla legge contro il consumo del suolo che continua ad essere un oggetto misterioso mentre dovrebbe essere una priorità” mentre “questa proposta di legge rappresenta un salto mortale nella logica giuridica e mette a rischio i territori più belli e fragili d’Italia”. Per il Wwf, con la proposta di legge Falanga si costituisce di fatto una sorta di titolo abilitativo edilizio acquisito in capo a chi ha realizzato un edificio illegale e lo abita. Un diritto “che prevale sull‘interesse comune a tutelare la pubblica e privata incolumità e i vincoli ambientale, paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico e storico-artistico, nel momento in cui si chiede alle Procure delle Repubblica di mettere in fondo alla lista l’ordine di demolizione degli edifici illegali che siano stabilmente abitati”.
“La concreta ipotesi di uno stop all’approvazione della proposta di legge Falanga trova tutto il nostro favore”, commenta il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati. “Quella norma, pensata per creare l’ossimoro ‘abuso di necessità’, non è altro che un regalo all’abuvismo, che non è affatto necessario”.
Ora sono due le strade possibili: il Pd, che alla Camera conta su una maggioranza ampia, potrebbe decidere di presentare e approvare delle modifiche in Aula obbligando il ddl a un ulteriore passaggio in Senato che potrebbe decretarne l’affossamento anche per mancanza di tempo. Oppure, via considerata più impervia, il governo potrebbe decidere di intervenire mettendo in campo una mediazione con tutte le forze politiche che lo sostengono per assicurarsene l’appoggio in vista di un veloce e definitivo esame a Palazzo Madama.
Politica
Abusi edilizi, verso un binario morto il ddl Falanga sui criteri per le demolizioni. Bonelli (Verdi): “Archiviarlo per sempre”
Dubbi nel Pd sull'opportunità di approvare il testo, che porta la firma di un verdiniano. Martedì manifestazione degli ambientalisti davanti a Montecitorio. Le modifiche fatte alla Camera hanno però riportato in cima alla lista degli immobili da demolire quelli "di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico"
A un passo dall’approvazione definitiva, arrivato alla quarta lettura in Parlamento, il disegno di legge sull’abusivismo edilizio che porta la firma del senatore Ciro Falanga va verso una nuova battuta d’arresto. Nel Pd, che pure a maggio lo ha votato, sono emersi dubbi sull’opportunità di approvare un testo che porta la firma di un verdiniano e che è stato oggetto di aspre critiche da parte del fronte ambientalista (che martedì protesterà davanti al Parlamento), da parte della sinistra e di un pezzo di maggioranza come Mdp. Secondo voci di maggioranza e di governo le nuove misure sulle demolizioni restano difficili da digerire sia per il Pd sia per l’esecutivo, che ha recentemente impugnato una legge in Campania sul tema.
Questo nonostante il testo, nel passaggio a Montecitorio, sia stato modificato eliminando la parte in base alla quale le ruspe avrebbero dovuto entrare in azione innanzitutto sugli immobili pericolosi e su quelli usati per lo svolgimento di attività criminali mentre erano relegati al quinto posto gli “immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico ovvero a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico”. La nuova versione sancisce che i primi a cadere dovranno essere ecomostri e immobili abusivi in zone soggette a vincolo sismico. Inoltre i criteri di priorità, nel passaggio alla Camera, sono stati spostati dal testo unico dell’edilizia al decreto legislativo sui poteri di organizzazione dell’ufficio del procuratore, come avevano chiesto i magistrati sentiti in audizione sulla prima versione del ddl. Le Procure mantengono dunque la loro autonomia, anche se resta irrisolto il nodo di fondo: le risorse per portare a termine le demolizioni. Legambiente e il suo presidente onorario nonché presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci avevano comunque apprezzato, spiegando che le “criticità” erano state “superate” sventando il pericolo di un condono mascherato.
Diversa l’opinione del coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, secondo cui “il fatto che il Ddl Falanga possa essere archiviato, oltre ad essere una buona notizia è anche una saggia e opportuna scelta che la maggioranza in Parlamento dovrebbe certificare in maniera definitiva. Perché questa norma, se approvata, avrebbe reso impossibili le demolizioni paralizzando l’attività degli uffici giudiziari. Sarebbe stato peggio di un nuovo condono edilizio. Per questo, sperando che la notizia del rinvio del Ddl Falanga e quindi della sua definitiva archiviazione sia confermata con un voto della Camera, ribadiamo che noi domattina dalle 11 saremo davanti a Montecitorio, per poter definitivamente distruggere la nostra casetta abusiva”.
La presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi ha chiesto dal canto suo che “invece di discutere proposte dannose, il Parlamento si dedichi alla legge contro il consumo del suolo che continua ad essere un oggetto misterioso mentre dovrebbe essere una priorità” mentre “questa proposta di legge rappresenta un salto mortale nella logica giuridica e mette a rischio i territori più belli e fragili d’Italia”. Per il Wwf, con la proposta di legge Falanga si costituisce di fatto una sorta di titolo abilitativo edilizio acquisito in capo a chi ha realizzato un edificio illegale e lo abita. Un diritto “che prevale sull‘interesse comune a tutelare la pubblica e privata incolumità e i vincoli ambientale, paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico e storico-artistico, nel momento in cui si chiede alle Procure delle Repubblica di mettere in fondo alla lista l’ordine di demolizione degli edifici illegali che siano stabilmente abitati”.
“La concreta ipotesi di uno stop all’approvazione della proposta di legge Falanga trova tutto il nostro favore”, commenta il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati. “Quella norma, pensata per creare l’ossimoro ‘abuso di necessità’, non è altro che un regalo all’abuvismo, che non è affatto necessario”.
Ora sono due le strade possibili: il Pd, che alla Camera conta su una maggioranza ampia, potrebbe decidere di presentare e approvare delle modifiche in Aula obbligando il ddl a un ulteriore passaggio in Senato che potrebbe decretarne l’affossamento anche per mancanza di tempo. Oppure, via considerata più impervia, il governo potrebbe decidere di intervenire mettendo in campo una mediazione con tutte le forze politiche che lo sostengono per assicurarsene l’appoggio in vista di un veloce e definitivo esame a Palazzo Madama.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.