In aeroporto in attesa del volo verso San Paolo Cesare Battisti, arrestato tre giorni fa mentre tentava di lasciare il Brasile, ha letto giornali e bevuto “diversi bicchieri di birra”. La cronaca delle ultime ore dell’ex membro Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia all’ergastolo, dice che l’uomo che lo Stato non riesce a far estradare, è tornato nella sua casa sul litorale di San Paolo. In base al provvedimento di libertà provvisoria concessogli la notte scorsa dal giudice d’appello, José Marcos Lunardelli, Battisti non potrà lasciare la zona in cui è residente senza autorizzazione previa della giustizia e dovrà presentarsi ogni mese in tribunale. Nel motivare la concessione dell’habeas corpus, il magistrato ha sottolineato che non esistono prove di traffico di valuta né di riciclaggio, reati per i quali l’italiano era stato incarcerato, e che il suo arresto ha rappresentato una “limitazione illegale della libertà di locomozione”.
Prossimo passo, l’estradizione in Italia. Secondo O Globo, il governo Temer avrebbe un “piano” già pronto per estradare Battisti: l’ex terrorista, latitante da 36 anni, verrebbe rimandato nel nostro Paese con un aereo della Polizia Federale proveniente direttamente da Corrumba, la cittadina del Mato Grosso del Sud, al confine con la Bolivia, dove è stato arrestato.
Battisti, fuggito prima in Francia, è in Brasile dal 2004: qui fu arrestato nel 2007 e l’Italia ne chiese l’estradizione. Nel 2009 la Corte suprema brasiliana aveva autorizzato l’estradizione, ma si trattava di una decisione non vincolante, che lasciava l’ultima parola al capo dello Stato. L’allora presidente brasiliano Luiz Iñacio Lula da Silva, nel suo ultimo giorno di mandato il 31 dicembre del 2010, negò l’estradizione concedendo a Battisti lo status di rifugiato politico. Una decisione che ora può essere annullata da Temer.
Battisti alla polizia federale aveva detto di “non temere di essere estradato in Italia”, perché si sente “protetto” dal decreto di Lula, che gli ha concesso un “visto permanente”. Oltre a ciò Battisti ha sostenuto che un decreto presidenziale non può essere rivisto dopo cinque anni, e che la decisione di Lula di concedergli l’asilo politico è avvenuta oltre cinque anni fa. Battisti aveva dichiarato che si trovava a Corumbà per “pescare e fare shopping“, nella sua macchina stava trasportando parecchio denaro in contante.
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Cesare Battisti, decisi la libertà provvisoria e obbligo di firma per l’ex terrorista
Il giudice - si legge sul sito del quotidiano O'Globo - ha imposto a Battisti di presentarsi mensilmente per dimostrare la sua effettiva presenza nel luogo in cui risiede, che non potrà lasciare senza autorizzazione della giustizia
In aeroporto in attesa del volo verso San Paolo Cesare Battisti, arrestato tre giorni fa mentre tentava di lasciare il Brasile, ha letto giornali e bevuto “diversi bicchieri di birra”. La cronaca delle ultime ore dell’ex membro Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia all’ergastolo, dice che l’uomo che lo Stato non riesce a far estradare, è tornato nella sua casa sul litorale di San Paolo. In base al provvedimento di libertà provvisoria concessogli la notte scorsa dal giudice d’appello, José Marcos Lunardelli, Battisti non potrà lasciare la zona in cui è residente senza autorizzazione previa della giustizia e dovrà presentarsi ogni mese in tribunale. Nel motivare la concessione dell’habeas corpus, il magistrato ha sottolineato che non esistono prove di traffico di valuta né di riciclaggio, reati per i quali l’italiano era stato incarcerato, e che il suo arresto ha rappresentato una “limitazione illegale della libertà di locomozione”.
Prossimo passo, l’estradizione in Italia. Secondo O Globo, il governo Temer avrebbe un “piano” già pronto per estradare Battisti: l’ex terrorista, latitante da 36 anni, verrebbe rimandato nel nostro Paese con un aereo della Polizia Federale proveniente direttamente da Corrumba, la cittadina del Mato Grosso del Sud, al confine con la Bolivia, dove è stato arrestato.
Battisti, fuggito prima in Francia, è in Brasile dal 2004: qui fu arrestato nel 2007 e l’Italia ne chiese l’estradizione. Nel 2009 la Corte suprema brasiliana aveva autorizzato l’estradizione, ma si trattava di una decisione non vincolante, che lasciava l’ultima parola al capo dello Stato. L’allora presidente brasiliano Luiz Iñacio Lula da Silva, nel suo ultimo giorno di mandato il 31 dicembre del 2010, negò l’estradizione concedendo a Battisti lo status di rifugiato politico. Una decisione che ora può essere annullata da Temer.
Battisti alla polizia federale aveva detto di “non temere di essere estradato in Italia”, perché si sente “protetto” dal decreto di Lula, che gli ha concesso un “visto permanente”. Oltre a ciò Battisti ha sostenuto che un decreto presidenziale non può essere rivisto dopo cinque anni, e che la decisione di Lula di concedergli l’asilo politico è avvenuta oltre cinque anni fa. Battisti aveva dichiarato che si trovava a Corumbà per “pescare e fare shopping“, nella sua macchina stava trasportando parecchio denaro in contante.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".