Dentro, il tempio della democrazia, lasciato semi-vuoto soprattutto da chi propone la nuova legge elettorale, alla prima prova (di forza): i sì alla fiducia sono 307, vuol dire che votano il Pd e pochi altri. Alla seconda prova, in serata, non va molto meglio: i Sì sono 308. Renzi è lontano, alla presentazione del libro di Fassino, ma ci tiene a dire due cose. La prima sulla fiducia, “usata anche da De Gasperi”. La seconda è per replicare alla prima pagina del Fatto Quotidiano: “Leggo sui giornali che si parla di Fascistellum, è una cosa di una violenza verbale inaudita. È una torsione verso l’assurdo”.
Fuori dal Parlamento, invece, la piazza piena, con centinaia di persone (la polizia dice 1500) che insieme ai deputati M5s gridano “Onestà”, “Vergogna”, fischiano la Boldrini e Mattarella perché hanno permesso la fiducia sul Rosatellum e Napolitano che pure del Rosatellum parla malissimo ma anche Umberto Bossi che passa di lì (qui la diretta tv). Molti parlamentari grillini non partecipano alla discussione sul primo voto di fiducia. Solo Danilo Toninelli, l’assicuratore-carabiniere, l’uomo M5s dei temi costituzionali, insieme a pochi altri colleghi, rientra nell’emiciclo solo per ribadire che questa riforma è una “cloaca”, come già aveva detto con vari sinonimi nei giorni scorsi. Il parlamento, quello vero, è qui fuori. “Io non mi rivolgo a questo Parlamento – grida, come per abitudine – non ha più la dignità di rappresentare i cittadini dopo aver messo la fiducia sulla legge elettorale come fece Mussolini. Siete indegni, io mi rivolgo ai cittadini che stanno qui fuori e che gridano onestà”.
Grillo non c’è, ma annunciano la sua presenza per domani, in occasione dell’approvazione definitiva della legge a Montecitorio. Anche lui, dal blog, aveva chiamato la gente in piazza: “Se lasciate che vengano di nuovo cambiate le regole elettorali per far sì che la melma del Paese torni in alto, ancora una volta saranno i vostri figli a farne le spese”. In piazza sono arrivati, il tifo è da stadio: gli attivisti e i simpatizzanti guardano un maxi-schermo con il canale della Camera e esplodono i “buuu” o i boati a seconda di chi sta intervenendo. “Una risposta eccezionale per un evento organizzato in meno di 24 ore” esulta Carlo Sibilia. E sul palco, almeno per ora, le divisioni scompaiono: Di Maio, Di Battista e Fico cantano con la folla l’inno di Mameli, l’unità dei Cinquestelle passa anche dall’unità nazionale. Poco dopo Fico ha frenato i fischi della piazza a Mattarella che però “è gravissimo che stia zitto”. “Noi siamo non violenti ma non siamo coglioni” sintetizza la giornata Di Battista.
Mdp, invece, il movimento degli ex Pd, decide di non manifestare durante le operazioni di voto per la prima fiducia. Ma dopo: si riuniscono al Pantheon e non sono soli. Ci sono Sinistra Italiana, Possibile, Rifondazione Comunista. C’è anche l’ombra di un ricambio generazionale perché i volti sono quelli di Fratoianni, Civati, Speranza. Gentiloni ha perso credibilità, dice Bersani che avverte che con 308 voti (uno in più della fiducia di oggi) Berlusconi dette le dimissioni nel 2011. “E’ mite ma dipende da Renzi” la butta sul pratico D’Alema. “Il Pd è irresponsabile – dice al Pantheon – Logora la democrazia“. Bersani ci riprova: “Questo è il posto di tutti, vorrei Pisapia e tantissimi altri, vorrei che si avesse più cura della nostra democrazia”. E infatti ci sono gli esponenti di Campo Progressista, deputati e non: da Ciccio Ferrara a Michele Piras, da Giovanna Martelli a Marisa Nicchi.
In Aula gli interventi di Alfredo D’Attorre e Nicola Fratoianni si somigliano. Il braccio destro di Bersani dice che “Gentiloni oggi perde anche la faccia, Gentiloni non è presente in Aula perché la faccia non ce la mette in quanto avverte l’imbarazzo e l’incoerenza della sua scelta, e forse sappiamo chi è il mandante neppure troppo occulto di questa gravissima forzatura democratica. Forse l’interesse del segretario del suo partito, caro presidente del Consiglio, è anche farle perdere la faccia”. Paolo stai sereno, insomma, secondo D’Attorre. Fratoianni è quasi sconsolato mentre vede che tra i banchi dei gruppi parlamentari c’è quasi il deserto e tra quelli del governo c’è solo il sottosegretario all’Interno Bocci. Questo non dovrebbe chiamarsi Rosatellum, dice, piuttosto “legge Renzi-Berlusconi“: la fiducia è “l’ennesimo schiaffo alla libertà dei deputati di esprimersi”, “è uno schiaffo alla democrazia, un segno di debolezza, della incapacità di controllare i deputati di maggioranza, uno strumento coercitivo da parte di chi ha allergia rispetto alla libertà”.
Incredibilmente assomiglia a quello che dice l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che annuncia che al Senato interverrà “per mettere in luce l’ambito pesantemente costretto in cui qualsiasi deputato oggi, o senatore domani, può far valere il suo punto di vista e le sue proposte, e contribuire così alla definizione di un provvedimento tra i più significativi e delicati”. Bersani, in un colloquio con il Corriere, in effetti aveva già cambiato passo: non solo “vergogna” e solite accuse di inciucismo a Pd e Forza Italia, a Renzi e Berlusconi. Ma un po’ di più: “Meno male che qualcuno protesta, ma lì fuori c’è di tutto, tranne i liberali. Non ci sono più i liberali in Italia. La borghesia di un tempo, che fine ha fatto? Poi dicono che si è radicalizzato Bersani… Io sono rimasto un liberale”.
Il programma delle 4 votazioni alla Camera
I voti di fiducia saranno tre: uno per l’articolo sul sistema elettorale della Camera, uno per quello del sistema del Senato e un terzo per la delega al governo per la riperimetrazione dei collegi elettorali. Il primo voto di fiducia è in programma alle 15,45, con inizio delle dichiarazioni di voto dalle 13,45. Il risultato si conoscerà intorno alle 17,30. Il secondo voto comincerà con le dichiarazioni in aula alle 19,30 e l’inizio del voto alle 21,30 (risultato intorno alle 23). Domani il terzo voto di fiducia (alle 9 le dichiarazioni, dalle 11 il voto) e poi all’esame degli articoli 4 e 5 del testo (e relativi emendamenti), poi gli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto e il voto finale, l’unico con voto elettronico e per il quale potrà essere chiesto lo scrutinio segreto (è sufficiente la richiesta di almeno 30 deputati).
I numeri della legge in Parlamento
I partiti che sostengono il Rosatellum bis sulla carta hanno numeri “bulgari”: 441 voti alla Camera con cui affrontare l’insidioso voto finale sulla legge. In particolare, il Pd conta 283 deputati (ma 3 hanno detto che non voteranno la legge), Ap ne ha 22, 19 la Lega, 14 Civici ed Innovatori, 50 Forza Italia, 6 le Minoranze linguistiche, 17 Scelta Civica-Ala, 12 Des-Cd, 11 Direzione Italia, 6 l’Udc e 4 il Psi. Il “fronte” del no conta invece su 164 voti: 43 sono di Mdp, 11 di Fdi, 88 di M5s, 17 di Si, 5 di Alternativa libera. Altri deputati del gruppo misto non si sono pronunciati.
L’attenzione è tutta puntata sull’ultimo voto della maratona che si concluderà domani, quello per approvare la legge nel suo complesso: oltre a non essere coperto dalla fiducia (alla Camera il regolamento lo vieta), quasi sicuramente si svolgerà a scrutinio segreto: è quella, dunque, l’occasione in cui i franchi tiratori potrebbero colpire. Conti alla mano, se tutti i deputati parteciperanno al voto finale (tutti tranne la presidente della Camera, che per prassi non vota mai), per affossare la legge bisognerebbe che almeno 127 deputati cambiassero idea e trasformassero i loro sì in altrettanti no.
CRONACA ORA PER ORA
20.55 – Ok a secondo articolo con 308 Sì
La Camera conferma la fiducia al governo sul secondo articolo della legge elettorale. I voti a favore sono stati 308, 81 i contrari, otto gli astenuti. Domattina, a partire dalle 9, si terranno le dichiarazioni di voto sulla terza ed ultima fiducia, quella posta sull’articolo 3 del testo. La votazione avrà inizio alle 11. A seguire, l’Assemblea di Montecitorio esaminerà i restanti due articoli del provvedimento, per poi passare agli ordini del giorno e alle dichiarazioni di voto finali.
20.30 -Ok a modifica candidati estero
Scendono da 10 a 5 gli anni per potersi candidare nella circoscrizione Estero se si rientra in alcune categorie elettive determinate dall’articolo 5 del Rosatellum bis. Il Comitato dei nove della commissione Affari costituzionali della Camera ha infatti dato parere positivo all’emendamento ribattezzato ‘Anti-Buenò
19.57 – Renzi: “Fiducia? La usò De Gasperi”
“La fiducia è una possibilità del dibattito parlamentare, rientra nei diritti parlamentari. Dire a Di Battista e Di Maio che la usò Alcide de Gasperi è complicato, lo prenderebbero per dittatore sudamericano”.
19.55 – Renzi: “Fascistellum? Violenza verbale inaudita”
“Leggo sui giornali che si parla di Fascistellum, è una cosa di una violenza verbale inaudita. È una torsione verso l’assurdo. Abbiamo introdotto i collegi, invece del 100% proporzionale, dove sia l’elemento fascista sfugge”. Lo ha detto il segretario Pd Matteo Renzi nel corso della presentazione del libro di Piero Fassino ‘Pd davverò.
19.27 – Anna Falcone: “Stanno tentato un golpe”
“Questo governo era stato già battuto il 4 dicembre, ma ora sta tentando un vero colpo di Stato ai danni di noi cittadini”. E’ uno dei passaggi più applauditi di Anna Falcone, dei comitati del no, dal palco di Piazza del Pantheon, alla manifestazione di sinistra contro la fiducia sul Rosatellum.
19.27 – Arriva modifica su candidati all’estero
Si sta riunendo il Comitato dei nove della commissione Affari Costituzionali della Camera per dare parere positivo a un emendamento che modifica il Rosatellum 2.0 nell’articolo 4, quello su cui non è stata posta la fiducia. Lo dice all’Ansa il presidente Andrea Mazziotti, spiegando che l’emendamento riguarda l’eleggibilità dei candidati nella circoscrizione Estero.
19.07 – Saltamartini (Lega): “M5s ipocrita, accordo con Renzi a giugno gli andava bene”
“I 5 stelle sono tanto bravi a scaldare i loro militanti, quanto ipocriti rispetto ai fatti che compiono in aula. Finché infatti si discuteva di una legge che faceva loro comodo, allora si poteva anche discutere con Renzi e Berlusconi perché si garantiva loro qualche poltrona in più. Ora che non c’è nessun tornaconto, non hanno altro da fare che accusarci”. Così in dichiarazione di voto Barbara Saltamartini vice capogruppo alla Camera della Lega-NcS.
18.59 – Rifondazione sia a manifestazione M5s sia a presidio sinistra
Rifondazione Comunista presente a tutte le manifestazione di piazza contro la fiducia sul rosatellum organizzate oggi nel centro di Roma. Con le loro bandiere rosse e falce e martello, i militanti del partito che fu guidato da Fausto Bertinotti si sono uniti, davanti Montecitorio, ai manifestanti grillini. Poi, più tardi, si sono recati a Piazza del Pantheon, per partecipare al sit in convocato da Mdp, Sinistra Italiana, Possibile e Campo Progressista.
18.43 – Anche Campo Progressista al Pantheon
Tra gli esponenti di Campo Progressista in piazza al Pantheon ci sono tra gli altri, Ciccio Ferrara, Marco Furfaro, Massimiliano Smeriglio, Michele Piras, Giovanna Martelli, Franco Bordo, Gianni Melilla, Marisa Nicchi, Michele Ragosta, Filiberto Zaratti, Mapi Pizzolante.
18.04 – Bersani: “307 voti? Con 308 Berlusconi salì al Colle…”
“Io non chiedo nulla, aspetto che qualcuno di Forza Italia faccia notare che con 308 sì Berlusconi salì al Quirinale”. Così Pier Luigi Bersani arrivando a piazza del Pantheon a Roma per la manifestazione contro la fiducia posta dal governo sulla legge elettorale. “Lo ricordi – aggiunge – in qualità di opposizione, se invece è al governo”. Il riferimento è alle dimissioni di Berlusconi nel 2011.
18.01 – Bersani: “Spero in un sussulto del Parlamento”
“Spero in un sussulto del Parlamento nei voti palesi o in quello segreto perché si fermi questo obbrobrio che allarga ancora di più il solco tra politica e cittadini”. Lo dice Pier Luigi Bersani alla manifestazione contro il Rosatellum bis.
17.56 – Bersani: “Gentiloni ha perso credibilità”
“Da Gentiloni non me lo sarei aspettato. Aveva detto che non sarebbe intervenuto. Ha perso credibilità, uno con credibilità avrebbe detto ‘non ci sto'”. Lo afferma Pierluigi Bersani, arrivando al sit-in organizzato dalla sinistra contro la fiducia sul Rosatellum, a Piazza del Pantheon.
17.47 – D’Alema: “Pd irresponsabile, logora la democrazia”
“Con questa legge inaccettabile avremmo un Parlamento di nominati per la seconda volta nella stessa legislatura. Segno dell’irresponsabilità del gruppo dirigente del Pd che logora la democrazia e apre la strada ai populismi”. Così Massimo D’Alema arrivando alla manifestazione del Pantheon organizzata da Mdp.
17.36 – D’Alema: “Gentiloni mite, ma dipende da Renzi”
“Paolo Gentiloni ha mostrato più mitezza del suo predecessore a Palazzo Chigi, tuttavia ha mostrato di dipendere politicamente da Renzi”. Così Massimo D’Alema arrivando al Pantheon.
17.33 – Ricominciato il dibattito alla Camera, stasera secondo voto
I lavori di Montecitorio, ora presieduti dalla presidente Laura Boldrini, sono ripresi con le dichiarazioni di voto sull’articolo 2 della riforma elettorale che riguarda il sistema per il Senato. Le operazioni di voto, con i deputati che passeranno sotto al banco della presidenza, cominceranno alle 19,30. L’esito (che appare scontato) è previsto per le 23 circa.
17.31 – E Di Maio cita Fico: “Chi vuole tutto, perde tutto”
“Tutti stanno provando ad allearsi con un altro ma sono sicuro che li manderete a casa alle prossime politiche”. Così Luigi Di Maio ai manifestanti in piazza Montecitorio. “‘Chi vuole tutto perde tutto’ mi disse Roberto quando misero la fiducia sull’Italicum. Succederà anche questa volta”, aggiunge, citando Fico.
17.29 – Di Maio: “Tre partiti e Alfano d’accordo per sopravvivere”
“Tre partiti più una persona, Alfano, si sono messi d’accordo per sopravvivere al corso della storia”. Così il candidato premier del M5S Luigi Di Maio in piazza a Montecitorio.
17.27 – Di Maio: “Domani veglia per la democrazia”
Una veglia per la democrazia in piazza: l’annuncia dal palco di piazza Montecitorio il canddiato premier M5s Luigi Di Maio. “Oggi avete già raggiunto il primo obiettivo: questa piazza è sulle prime pagine di tutti i siti. Fateci un applauso per come avete risposto in così poco tempo” aggiunge Di Maio che continua: “Il motivo per cui vi abbiamo convocato qui è perché possiate dire ai vostri figli e amici: noi c’eravamo a difendere questa democrazia”.
17.23 – Di Battista: “Mettere la fiducia è come comprarsi l’arbitro”
“Sulla legge elettorale non si può ostacolare il dibattito con la fiducia, è come comprarsi un arbitro di calcio”. Lo dice Alessandro Di Battista alla manifestazione M5S contro il Rosatellum bis.
17.19 – Cuperlo: “Voto sì alla legge, ma la fiducia è un errore”
“Penso che il Parlamento abbia il dovere di dare al paese una nuova legge elettorale. Resto però convinto che lo strumento scelto, il voto di fiducia, rappresenti un errore”. Così Gianni Cuperlo, parlando della legge elettorale in discussione alla Camera. Cuperlo non ha votato la fiducia, ma voterà la riforma.
17.13 – Di Battista: “M5s non violento ma anche non coglione”
“Tutti i partiti miserabili di questi anni si sono occupati solo del movimento del M5s, perché ne hanno paura, e fanno bene: noi siamo non violenti ma non siamo coglioni”. Così il deputato M5s Alessandro Di Battista alla manifestazione di piazza Montecitorio.
17.08 – Fico ferma i fischi della piazza M5s contro Mattarella
Roberto Fico ferma i fischi della piazza contro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, scattati quando Fico lo nomina per criticare la fiducia alla legge elettorale. “Niente fischi”, ha detto il deputato campano agli attivisti. Il giudizio tuttavia resta: “Sulla legge elettorale per me è gravissimo che si metta la fiducia e Mattarella stia zitto”.
16.27 – Di Maio ai manifestanti: “Siete dalla parte giusta della storia”
“Vi abbiamo chiamato e avete risposto, in meno di 24 ore. Siete dalla parte giusta della storia. Grazie! #PacificamenteInPiazza”. Lo scrive su Fb il candidato premier M5S Luigi Di Maio, postando una foto di piazza Montecitorio gremita per la protesta dei 5 Stelle contro il Rosatellum.
16.20 – La Camera dà l’ok alla fiducia: 307 sì
La Camera conferma la fiducia al governo sul primo articolo della legge elettorale. I voti a favore sono stati 307, 90 i contrari, nove gli astenuti.
15.51 – Al via le votazioni sulla prima fiducia
Al via nell’Aula della Camera la votazione sulla fiducia che il governo ha posto sul primo dei cinque articoli di cui si compone la legge elettorale. La votazione è palese ed avviene per appello nominale: ciascun deputato sfila davanti al banco della presidenza e dichiara ad alta voce il proprio voto.
15.40 – Bini (Pd): “La legge serve al Paese”
Per il Pd è intervenuta la deputata Caterina Bini che ha confermato la fiducia e il voto favorevole alla riforma elettorale. “Non siamo felici di aver posto la fiducia, ma impropria è la regola che impone il voto segreto sulla materia elettorale, e il rischio era che dietro il meccanismo del voto segreto si nascondessero dinamiche legittime che poco hanno a che fare con la coscienza. Le regole comunque lo consentono”. “Ci assumiamo la responsabilità di dire un sì convinto a questo governo e questa legge elettorale, che serve al Paese reale: i giochetti li lasciamo agli altri”, conclude, sottolineando che “sinistra è lavorare per il bene delle persone e non cercare spazi e fare giravolte politiche”.
15.37 – Tifo da stadio nella piazza M5s
Tifo da stadio per le dichiarazioni di voto sulla fiducia al Rosatellum bis durante la manifestazione del M5s a Montecitorio. In piazza c’è un maxischermo sul quale i militanti cinque stelle seguono quello che succede in aula. Il discorso del loro deputato Toninelli viene accompagnato da applausi, gli interventi dei sostenitori del Rosatellum vengono sottolineati da buu e fischi.
15.31 – Toninelli: “Gentiloni passacarte. Parlamento di bugiardi”
“La fiducia viene posta come nel 1923 sulla legge Acerbo e poi sulla legge Truffa. Dov’è quel passacarte di Gentiloni che si deve far chiamare da Rosato per mettere la fiducia? Questo governo e questo Parlamento sono fatti di indegni e di bugiardi. Non avete la dignità di rappresentare gli italiani, non rappresentate quei cittadini che avete zittito con un colpo di mano”. Lo dice nell’Aula della Camera Danilo Toninelli in dichiarazione di voto sulla fiducia sulla legge elettorale.
15.28 – Toninelli (M5s): “Il vero Parlamento è fuori”
“Il vero Parlamento è fuori, questo non ha più dignità” ha detto all’inizio e alla fine del suo intervento Danilo Toninelli, intervenendo al nome del M5s.
15.26 – In piazza insulti M5s contro Bossi: “Hai rubato”
“Traditore”, “ladro”, “hai rubato i soldi dei cittadini”: Umberto Bossi lascia Montecitorio da un stradina laterale al palazzo ma agli attivisti M5s presenti in piazza per manifestare contro il Rosatellum, non sfugge la figura del Senatur. E nella sua direzione iniziano a piovere insulti che lo prendono di mira per la condanna per truffa allo Stato per i rendiconti irregolari.
15.23 – Forza Italia non parteciperà al voto di fiducia
“Noi non voteremo la fiducia ma non voteremo neanche contro. Lasceremo l’aula ma riprenderemo il nostro posto quando il voto sarà nel merito per dimostrare che esistono forze politiche responsabile”. Lo ha detto il deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto intervenendo nell’aula della Camera.
15.20 – D’Attorre: “Gentiloni ha perso la faccia con mandante Renzi”
“Oggi il governo Gentiloni sta tradendo l’impegno e calpestando il voto del 4 dicembre che diceva che le regole fondamentali non possono essere ostaggio degli interessi di una parte. Tradendo quell’impegno Gentiloni oggi perde anche la faccia, Gentiloni non è presente in Aula perché la faccia non ce la mette in quanto avverte l’imbarazzo e l’incoerenza della sua scelta, e forse sappiamo chi è il mandante neppure troppo occulto di questa gravissima forzatura democratica. Forse l’interesse del segretario del suo partito, caro presidente del Consiglio, è anche farle perdere la faccia”. Lo ha detto il deputato di Mdp Alfredo D’Attorre.
15.11 – D’Attorre (Mdp): “E’ un Imbrogliellum”
“Abbiamo chiamato Imbrogliellum questa legge perché prevede il voto unico e segna il nuovo recordo di nominati. Con le pluricandidature si arriverà a sfiorare l’80%. L’imbrogliellum si basa su coalizioni farlocche che non hanno nemmeno un programma comune. Poi ci sono i meccanismi truffaldini e i forti rischi si incostituzionalità”. Lo ha detto il deputato Mdp Alfredo D’Attorre intervenendo alla Camera. “Pensate con questa legge di chiuderci in un angolo, nell’angolo dei rancorosi. Costruiremo anche a partire da questa legge un grande campo democratico, progressista, di sinistra. State creando un precedente pericoloso”.
15.07 – D’Attorre (Mdp): “Capiamo imbarazzo dei deputati Pd”
“Ringrazio per il gesto di gentilezza che l’onorevole Fiano ha avuto nei miei confronti ieri. Immagino sia per effetto compensativo dopo che in commissione c’eravamo detti che avremmo discusso della legge in Aula. Capisco l’imbarazzo di molti deputati del Pd in questa situazione”. Così Alfredo D’Attorre intervenuto alla Camera per Mdp.
15.05 – Il M5s non parteciperà al voto
Il M5s non parteciperà al voto sulla fiducia. “Preferiamo stare con la piazza”, spiegano i Cinquestelle.
15.01 – D’Attorre (Mdp): “L’80 per cento dei candidati avrà certezza dell’elezione”
L’80 per cento dei candidati avrà la certezza di essere eletto prima delle elezioni. Lo ha detto Alfredo D’Attorre che è intervenuto in Aula alla Camera per Articolo 1-Mdp.
14.55 – In Aula per il governo solo un sottosegretario
Solo il sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci sta seguendo nell’Aula della Camera dai banchi del governo il dibattito sulla fiducia posta a Montecitorio sulla legge elettorale. Bocci è il rappresentante del governo che ha seguito l’intero iter della legge elettorale anche in commissione. All’assenza del presidente Paolo Gentiloni si sono riferiti gli interventi di numerosi deputati che avversano la riforma. “Evidentemente non ha voluto metterci la faccia” ha detto tra gli altri Alfredo D’Attorre per Mdp.
14.51 – Cicchitto (Ap): “Ok a fiducia in situazione d’emergenza”
“Nel momento in cui la legge è concordata con una larga parte dell’opposizione, il ricorso alla fiducia è uno strumento di tecnica parlamentare e non una prevaricazione della maggioranza di governo che risponde con il ricorso ad esso in risposta a chi gioca la carta del voto segreto. Il ricorso alla fiducia avviene in una situazione emergenziale quando a fine legislatura comunque una legge elettorale va approvata con un arco di forze diverso da quello della maggioranza di governo”. Così Fabrizio Cicchitto in Aula a nome di Alternativa Popolare.
14.51 – Striscione tricolore alla manifestazione M5s: “Democrazia”
#Democrazia. Questa la scritta che campeggia in piazza Montecitorio durante la protesta targata M5S contro la legge elettorale. La scritta, formata da lettere colorate di verde, bianco e rosso, è stata sollevata da un gruppo di attivisti grillini vicino alla ringhiera che si trova davanti a all’obelisco di Montecitorio.
14.42 – La Lega Nord non parteciperà al voto di fiducia
“Noi abbiamo sempre detto ‘andiamo al voto e andiamoci con qualunque legge possibile’. Oggi finalmente vediamo la possibilità che si concretizzi qualcosa”. Così in Aula, a Montecitorio, il deputato della Lega Nord Christian Invernizzi. “Noi non sosteniamo il governo Gentiloni e non partecipiamo al voto di fiducia ma vogliamo che questa legge elettorale venga approvata in tempi brevi. Non avremo paura dei voti segreti, perché quando i parlamentari della Lega prendono un impegno lo rispettano. E’ giunto il momento di dire basta a questa legislatura, di approvare una legge elettorale e di andare al voto”.
14.36 – Lezzi (M5s): “Dov’è il Renzi che voleva le preferenze?”
“Dov’è il Renzi che voleva le preferenze e non voleva le ammucchiate? Dov’è?”. Così la senatrice M5S Barbara Lezzi ai manifestanti in piazza Montecitorio.
14.31 – Sinistra Italiana voterà contro la fiducia
Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha confermato che il suo gruppo – che riunisce gli ex di Sel e Possibile, il movimento di Pippo Civati – voterà contro la fiducia e contro la riforma elettorale che ha definito “legge Renzi-Berlusconi”. Fratoianni ha messo in evidenza le assenze tra i banchi del Pd e tra quelli del governo. La fiducia, ha detto Fratoianni, è “l’ennesimo schiaffo alla libertà dei deputati di esprimersi”, “uno schiaffo alla democrazia, un segno di debolezza, della incapacità di controllare i deputati di maggioranza, uno strumento coercitivo da parte di chi ha allergia rispetto alla libertà”.
14.28 – Ruocco ai manifestanti: “Voi siete i portavoce di un intero Paese”
“Sono terrorizzati dal fatto di avere un popolo che pensa. Voi siete i portavoce di un intero paese! È un ruolo importantissimo quello che avete”. Così la deputata M5S Carla Ruocco, parlando alla piazza in protesta davanti a Montecitorio.
14.22 – I verdiniani si asterranno nei voti di fiducia
Scelta Civica-Ala si asterrà nelle votazioni sulle fiducie poste dal governo sulla legge elettorale nell’Aula della Camera. Lo annuncia all’Assemblea di Montecitorio Ignazio Abrignani.
14.12 – Dellai (Dem. Solidale-Centro Dem.): “Fiducia sbagliata, ma non diciamo no”
I deputati di Democrazia solidale-Centro democratico confermano la divisione al loro interno. Non voteranno contro la fiducia, ma sceglieranno tra il sì e la non partecipazione. Lo ha annunciato il capogruppo Lorenzo Dellai capogruppo di Democrazia Solidale-Centro Democratico che riunisce anche i deputati che si rifanno a Giuliano Pisapia.
14.07 – La Russa (Fdi): “Non è Porcellum, è porcaio. Legge cucita su misura”
Il presidente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa è intervenuto in Aula per confermare il no alla fiducia e alla legge elettorale. Una riforma, ha detto, “cucita su misura” perché già oggi si sa già chi vincerà in tutti i collegi, facendo riferimento alle regioni rosse (e quindi al Pd) e alle “valli” (e quindi alla Lega). La Russa ha chiesto in modo aperto “ai nostri alleati” (Forza Italia e Lega Nord) come fanno a votare una legge così. “Perché volete le liste bloccate, dopo esservi sbracciati a dire che il Porcellum era Porcellum proprio per le liste bloccate? Questa legge non è un Porcellum ma un porcaio”.
14.01 – Civici e innovatori: “Voto di fiducia un errore, ma voteremo la legge”
Giovanni Monchiero, capogruppo di Civici e Innovatori, ha dichiarato che i deputati ex Scelta Civica avranno libertà di coscienza sulla fiducia, ma voteranno la riforma elettorale perché è una legge “di contingenza”: “Meglio questa legge di nessuna legge”
13.58 – Bindi: “Voterò la fiducia, non la legge che porterà l’ingovernabilità”
“Voterò la fiducia anche per contribuire a proteggere il governo da inaccettabili usi impropri”. Lo dice la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, ex presidente del Pd. “Ma – chiarisce Bindi – non voterò la legge elettorale che, attraverso un Parlamento ancora una volta di nominati, consegnerà l’Italia all’ingovernabilità o alle larghe intese tra il Pd e la coalizione della destra”. La voce della Bindi si aggiunge a quelle di Marco Meloni, lettiano, e Franco Monaco, prodiano, che già ieri hanno dato il loro parere contrario.
Emergenza democratica? Di Battista esagera. I 5 Stelle riflettano: la vera emergenza sarebbe lasciare il paese senza una #LeggeElettorale
— Maurizio Lupi (@Maurizio_Lupi) 11 ottobre 2017
13.53 – No alla fiducia da Alternativa Libera, Udc e Direzione Italia
Per il momento hanno espresso il sì alla fiducia Pino Pisicchio (gruppo Misto) e Pia Antonelli a nome dei deputati socialisti. Hanno annunciato il no Samuele Segoni a nome di Alternativa Libera (ex M5s), Rocco Buttiglione per l’Udc e Antonio Distaso per Direzione Italia (si tratta dei fittiani).
13.50 – Al via le dichiarazioni di voto sulla prima fiducia
Al via nell’Aula della Camera le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul primo dei cinque articoli della legge elettorale. La votazione avrà inizio alle 15:45, come deciso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
13.44 – Cori “onestà” e “vergogna” in piazza. Fischi a Mattarella
Cori Onestà e Vergogna si alzano da piazza Montecitorio nel corso della manifestazione M5S. Quando, arringando la folla, il parlamentare Giuseppe Brescia ha nominato il capo dello Stato Sergio Mattarella una sequela di fischi si è alzato dalla piazza. Fischi anche per l’ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
13.27 – Piazza Montecitorio divisa in due, c’è anche il gen. Pappalardo
Si sono divisi lo spazio equamente in due i manifestanti del M5s e i seguaci dell ex generale Pappalardo che protestano davanti Montecitorio. Un gentlemen agreement grazie al quale si alternano anche per gridare gli slogan: da una parte echeggia “Vergogna, fascisti”, e dall’altra “Siete abusivi”. I due Movimenti, quello 5 stelle e quello per la Liberazione d’Italia, applaudono invece insieme e su uno slogan si ritrovano: “Onestà, onestà”.
13.23 – A Montecitorio 500 in piazza: “Serve un altro spazio”
Si sta lentamente riempiendo la piazza di Montecitorio dei manifestanti chiamati dal M5s. Le forza dell’ordine parlano di circa 500 persone che stanno cercando di entrare nella piazza, in parte occupata dai sostenitori dell’ex generale Pappalardo. Per questo i vertici del movimento insieme alle forze dell’ordine stanno cercando un luogo alternativo dove far confluire i manifestanti, ipotizzando anche l’organizzazione di un corteo nelle vie adiacenti la Camera dei deputati.
13.09 – Napolitano: “La fiducia limita pesantemente i parlamentari”
Interverrò nel dibattito sulla fiducia alla legge elettorale “per mettere in luce l’ambito pesantemente costretto in cui qualsiasi deputato oggi,o senatore domani, può far valere il suo punto di vista e le sue proposte, e contribuire così alla definizione di un provvedimento tra i più significativi e delicati”. Lo scrive Giorgio Napolitano in una nota.
8.49 – Bersani: “Una vergogna, dove sono i liberali?”
“Io dico solo una cosa, dico che si apre una questione democratica grande come una casa. Punto”. Così al Corriere della Sera l’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani commenta la scelta di imporre la fiducia sulla legge elettorale. “È una vergogna”, dice. “Meno male che qualcuno protesta, ma lì fuori c’è di tutto, tranne i liberali”, commenta Bersani. “Non ci sono più i liberali in Italia. La borghesia di un tempo, che fine ha fatto? Poi dicono che si è radicalizzato Bersani… Io sono rimasto un liberale”.
8.23 – Di Battista: “Solo Mussolini ha fatto cose simili”
“La fiducia è un atto eversivo. Ricordiamo che questo Parlamento venne eletto da una legge dichiarata incostituzionale, il porcellum. Poi è stata approvata l’Italicum, anche quella dichiarata incostituzionale. Poi la Corte ci dice, andiamo al voto con questa legge. E invece la legge oggi ci mette la faccia. Solo Mussolini aveva fatto cose simili”. Lo ha detto Alessandro Di Battista (M5s), su Radio Capital a Circo Massimo, il programma di Massimo Giannini.