Forza Nuova rilancia, l’Anpi promette una contromanifestazione. Ma l’annunciata marcia su Roma che secondo le intenzione del movimento di estrema destra guidato da Roberto Fiore si terrà il prossimo 28 ottobre, non ci sarà mai. O, almeno, non sarà un’iniziativa autorizzata. A mettere la parola fine sulla vicenda è stato direttamente il ministro dell’Interno Marco Minniti: “Con le motivazioni da me già espresse in Parlamento – ha detto – ho già dato disposizione al questore di Roma di non concedere l’autorizzazione per la manifestazione“. Minniti, del resto, lo scorso 20 settembre, rispondendo ad un’interrogazione durante il question time alla Camera in cui si chiedeva quali misure intendesse prendere il Viminale, aveva già sottolineato che l’iniziativa “richiama in modo palese l’atto di nascita del regime fascista e la marcia su Roma“. E, dunque, “è evidente che una manifestazione così si porrebbe in chiaro contrasto con l’ordinamento giuridico – aveva aggiunto – che prevede alcuni fondamentali presidi di legalità: la legge Scelba vieta la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista e punisce l’apologia del fascismo”. Inoltre, a sentire il titolare del Viminale, “la legge Mancino condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista. Assicuro dunque – aveva concluso Minniti in Parlamento – che, ove venga comunicato formale preavviso della manifestazione, le autorità provinciali faranno le valutazioni necessarie tenendo conto di questo quadro”. Oggi la conferma: la manifestazione di Forza Nuova non sarà autorizzata. Ma, assicurano gli organizzatori, loro in piazza ci andranno comunque: “Manifesteranno tutti gli italiani che amano davvero la patria” ha detto Roberto Fiore, sottolineando che “il modo in cui sta agendo il ministro Minniti è altamente irrituale. La legge prevede che sia il questore ad esprimersi in base al contenuto del preavviso che abbiamo presentato”.

In giornata, del resto, movimento di estrema destra sul suo account Facebook ha fornito nuovi dettagli per la cosiddetta ‘Marcia dei Patrioti’. Il luogo del ritrovo, si legge sull’account Facebook, sarà il Palalottomatica (EUR), in piazzale Pier Luigi Nervi, presso la fermata metro B ‘EUR Palasport‘. “Si richiede a tutte le sezioni forzanoviste di giungere nel luogo indicato alle ore 14 – hanno scritto i militanti – il concentramento per tutti è fissato nello stesso luogo alle ore 15; il corteo, come già annunciato, partirà alle ore 16. Ulteriori dettagli saranno comunicati nei prossimi giorni”. Gli organizzatori, inoltre, hanno presentato il preavviso in Questura. “Ho consegnato la comunicazione necessaria per l’autorizzazione con un percorso non centrale, ma che definirei ‘romanissimo‘ – ha fatto sapere il leader di Forza Nuova Roberto Fiore – Il tema del corteo si potrebbe definire costituzionale: accoglie le preoccupazioni di tanti che vedono le libertà degli italiani restringersi sempre di più, mi riferisco al diritto di criticare l’invasione e le continue discriminazioni antitaliane”.

All’inizio di settembre, interpellato al riguardo, il capo della Polizia Franco Gabrielli aveva detto da Carrara al Festival ‘Con-vivere’ che “come al solito in questo Paese si parla del nulla. In questi giorni si chiede al ministro Minniti di intervenire, ma su che cosa? Non c’è un atto sul quale noi siamo chiamati a decidere. Se vi posso dire la mia, la marcia su Roma non ci sarà”. Categorico anche il no della sindaca della capitale, Virginia Raggi, che su Twitter aveva scritto: “La Marcia su Roma non può e non deve ripetersi”. Ma dopo il nuovo annuncio di Forza Nuova, a prendere posizione è stata l’Anpi: “Lo Stato antifascista deve intervenire per bloccare la marcia su Roma. Non si tratta più di semplici boutade ma di un piano eversivo che va sconfitto” ha detto il presidente romano dell’associazione, Fabrizio De Sanctis, secondo cui “questo Stato dovrebbe essere pienamente antifascista, sorretto da una costituzione antifascista. Noi come Anpi abbiamo incontrato associazioni e partiti per organizzare una serie di iniziative ma lo Stato deve intervenire“. Tutto questo prima delle parole di Minniti.

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