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Asia Argento e #quellavoltache, i commenti su Twitter dopo la denuncia: “Devi dire nome e cognome”

Tante le reazioni degli utenti al messaggio pubblicato dall'attrice sul sito di microblogging. E sul caso interviene anche Vincenzo D’Anna, senatore di Ala di Denis Verdini: "Non rivela il nome del molestatore, forse è in procinto di chiedere al medesimo una parte da protagonista in un prossimo film?"

di Davide Turrini

#Quellavoltache “un regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sue roulotte mentre parlavamo del ‘personaggio’”. È la nuova rivelazione dell’attrice Asia Argento grazie ad un tweet lanciato online. L’hashtag #Quellavoltache è stato ideato su Twitter dalla scrittrice e conduttrice radiofonica Giulia Blasi. Giusto un paio d’ore e la 42enne figlia del regista di Profondo Rosso, ha voluto lanciare un nuovo sasso nello stagno delle molestie e violenze sessuali esercitate su attrici e donne che gravitano attorno al mondo del cinema. Lasciando, per ora, in sospeso l’ipotesi di ritrarre la mano, la Argento ha comunque indirizzato il lettore di una qualsiasi paginata di Wikipedia verso la soluzione del quiz.

L’esordio di Asia a 9 anni nel 1984 è in televisione per Il ritorno del guerriero, un episodio di una miniserie, diretto da Sergio Citti. Il cinema arriva a 11 anni nel 1986 con Dèmoni 2… L’incubo ritorna (Lamberto Bava, 1986), poi Zoo (1988) di Cristina Comencini, La chiesa (Michele Soavi, 1989), infine il grande passo lo compie con Nanni Moretti. Il regista di Ecce Bombo la sceglie per la parte della figlia del suo alter ego Michele Apicella in Palombella rossa (1989). Scorrendo la filmografia dell’attrice arriviamo direttamente a quando aveva 16 anni, nel 1991. I film che interpreta in quel periodo sono: Le amiche del cuore, di Michele Placido, uscito nel 1992; Trauma, diretto dal padre Dario che esce nel 1993; e Condannato a nozze, diretto da Giuseppe Piccioni nel 1993. Nel film di Placido la Argento interpreta Simona che con le amiche Morena (Carlotta Natoli) e Claudia (Claudia Pandolfi) compone un terzetto di adolescenti con aspirazioni differenti. Simona, infatti, è quella più introversa perché nasconde il segreto dell’essere rimasta vittima di incesto da parte del padre (interpretato da Placido stesso).

I 140 caratteri dell’Argento sono stati retweettati e apprezzati da centinaia e centinaia di like. Molti utenti hanno provato anche ad interagire: chi inviandole la propria solidarietà, chi invece accusandola di porsi senza motivo ulteriormente sotto i riflettori. @zluca2 scrive: “Cortesemente si denuncia con nome e cognome, non discuto assolutamente la questione ma altrimenti sembra una rincorsa alla fama basata sul nulla grazie e scusi se l’ho offesa non è mia intenzione”. Giovanni Fasulo passa direttamente alle offese: “E zitta sta Tr…! Ha ragione @vfeltri”. Una donna, Cristina Cersei chiosa: “Domanda: tuo padre è regista e tua madre attrice. Nessuno ti aveva avvisato? Preparato? Insegnato a reagire?”.  Ma c’è anche chi, come Siona (@log0s8), non legata professionalmente al mondo del cinema, confessa le violenze subite in passato: “è successo anche a me a 16 e fu forzata a fare di più. Solo dopo 10 anni mi sono resa conto dell’accaduto e sono riuscita a ricordare… e ricordo anche di aver frequentato un tipo dopo che aveva abusato di me. È assurdo. Perché l’ho fatto? Ancora oggi non so rispondere”.

Sempre sui social la vicenda di Asia Argento finisce per coinvolgere anche un senatore della Repubblica. Vincenzo D’Anna, senatore di ALA di Denis Verdini, che con violenza sentenzia su Facebook: “Dopo aver denunciato con venti anni di ritardo le molestie subite dal Produttore Usa Weinstein, Asia Argento rivela un altra molestia subita, a 16 anni, da un attore regista italiano. Stavolta però non rivela il nome del molestatore, forse è in procinto di chiedere al medesimo una parte da protagonista in un prossimo film?”.

Sul Secolo XIX, infine, è stata pubblicata un’intervista a Enrico Lucherini, lo storico press agent di mezzo mondo del cinema, tra anni sessanta e oggi, che è ritornato sul caso Weinstein/Argento. “Sono storie sgradevoli, di uomini di potere che approfittano della loro posizione, di ricatti tremendi, e io ne conosco tante”, ha spiegato l’85enne Lucherini. “Conosco Asia da sempre, ho lavorato con lei quando era una bambina. E sono rimasto sbalordito. Mi è sembrata una cosa strana. I tentativi, le richieste, sono un fatto, ma se c’è stata violenza, è tutto un altro discorso. E non si discute. Eppure la stessa Asia ha raccontato che, dopo quell’incontro, ce ne sono stati altri, che lei e Weinstein si sono rivisti. Insomma, è una cosa curiosa”.

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