“Tutti i giorni vediamo le conseguenze dei cambiamenti climatici grazie alle conoscenze scientifiche sappiamo come affrontare i problemi e la comunità internazionale ha elaborato anche gli strumenti giuridici necessari, come l’Accordo di Parigi sul clima da cui, per disgrazia, alcuni si stanno purtroppo allontanando“. Papa Francesco punta ancora una volta il dito contro gli Stati Uniti di Donald Trump, intervenendo nella sede della Fao a Roma in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione. E parlando davanti ai ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7 interviene contro lo scetticismo del tycoon nei confronti dei cambiamenti climatici e contro la sua retromarcia – “una disgrazia” – nei confronti dell’accordo Cop21. Ma per Bergoglio non c’è solo la questione ambientale: dopo la consegna del Nobel per la Pace all’Ican, richiamo agli Stati Uniti sulla scia degli esperimenti missilistici nord-coreani e dopo la guerra di parole e insulti tra Pyongyang e Washington, anche il pontefice insiste sulla necessità di “un impegno totale a favore del disarmo graduale e sistematico previsto dalla Carta delle Nazioni Unite“, per “superare i conflitti”, causa di migrazioni e di denutrizione per milioni di essere umani e rimediare alla funesta piaga del traffico di armi”.
“Guerre e cambiamenti climatici provocano la fame” – Papa Francesco lancia quindi l’allarme su più fronti, con un chiaro anche se solo implicito riferimento agli Usa. Per lui “riappare la negligenza verso i delicati equilibri degli ecosistemi, la presunzione di manipolare e controllare le risorse limitate del pianeta. Pertanto, è necessario sforzarsi in favore di un consenso concreto e pratico, se si desidera evitare gli effetti più tragici che continueranno a ripercuotersi sulle persone più povere e indifese”. Il Papa, poi, sottolinea che “siamo chiamati a proporre un cambio nello stile di vita, nell’uso delle risorse, nei criteri di produzione e anche nel consumo che per quanto riguarda gli alimenti presenta un aumento delle perdite e degli sprechi. Non possiamo consolarci con il fatto che qualcun altro lo farà. Penso che questi siano i presupposti di qualunque discorso serio sulla sicurezza alimentare, in relazione con il fenomeno delle migrazioni. E’ chiaro – ribadisce Francesco – che le guerre e i cambiamenti climatici provocano la fame: evitiamo di presentarla come un male incurabile”.
Cibo per tutti, senza la necessità di dover migrare – Nel corso del suo intervento alla Fao, Bergoglio affronta anche il tema del “rapporto tra la fame e le migrazioni“. E insiste anche sulla necessità di garantire cibo a tutti. “L’attuale situazione richiede una maggiore responsabilità a tutti i livelli – sottolinea il Papa – non solo per garantire la produzione necessaria e una equa distribuzione dei frutti della terra, che dovrebbe essere scontato, ma anche e soprattutto per garantire il diritto di tutti gli esseri umani ad alimentarsi secondo le loro necessità, prendendo anche parte alle decisioni che li riguardano e alla realizzazione delle proprie aspirazioni, senza doversi separare dai propri cari”. Per il Pontefice, “davanti a un obiettivo così vasto, è in gioco la credibilità di tutto il sistema internazionale. Sappiamo che la cooperazione è sempre più condizionata da compromessi parziali, arrivando anche a limitare gli aiuti alle situazioni di emergenza. Ma le morti a causa della fame o dell’abbandono della propria terra sono diventate oramai una notizia abituale, con il pericolo di provocare indifferenza”.
Lo scontro con Trump: i precedenti – Oltre a questione ambientale e disarmo, già durante la campagna elettorale americana il papa aveva attaccato più volte il presidente Usa. Lo aveva definito “non cristiano”, commentando la scelta della costruzione del muro al confine col Messico, per contenere l’arrivo di immigrati sul suolo americano. Parole che avevano suscitato la reazione del magnate. “Per un leader religioso mettere in dubbio la fede di una persona è vergognoso”, aveva risposto Trump. Poi ci sono stati a febbraio il messaggio registrato dal Papa per l’incontro del SuperBowl in cui si rivolgeva indirettamente al presidente, in cui invitava “a costruire una cultura di incontro e di pace”. E anche nel corso della visita di Trump in Vaticano, Bergoglio aveva insistito sul tema ambientale, donando all’ospite il testo pontificio sul rispetto della Terra e una copia del messaggio per la Giornata della pace del 2017.
Cronaca
Bergoglio attacca Trump: “Allontamento Usa da accordo sul clima? Una disgrazia”
Bergoglio interviene nella sede della Fao a Roma in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione e attacca il tycoon sulla retromarcia nell'ambito dell'intesa Cop21. Poi insiste sulla necessità di "un impegno totale a favore del disarmo graduale e sistematico"
“Tutti i giorni vediamo le conseguenze dei cambiamenti climatici grazie alle conoscenze scientifiche sappiamo come affrontare i problemi e la comunità internazionale ha elaborato anche gli strumenti giuridici necessari, come l’Accordo di Parigi sul clima da cui, per disgrazia, alcuni si stanno purtroppo allontanando“. Papa Francesco punta ancora una volta il dito contro gli Stati Uniti di Donald Trump, intervenendo nella sede della Fao a Roma in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione. E parlando davanti ai ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7 interviene contro lo scetticismo del tycoon nei confronti dei cambiamenti climatici e contro la sua retromarcia – “una disgrazia” – nei confronti dell’accordo Cop21. Ma per Bergoglio non c’è solo la questione ambientale: dopo la consegna del Nobel per la Pace all’Ican, richiamo agli Stati Uniti sulla scia degli esperimenti missilistici nord-coreani e dopo la guerra di parole e insulti tra Pyongyang e Washington, anche il pontefice insiste sulla necessità di “un impegno totale a favore del disarmo graduale e sistematico previsto dalla Carta delle Nazioni Unite“, per “superare i conflitti”, causa di migrazioni e di denutrizione per milioni di essere umani e rimediare alla funesta piaga del traffico di armi”.
“Guerre e cambiamenti climatici provocano la fame” – Papa Francesco lancia quindi l’allarme su più fronti, con un chiaro anche se solo implicito riferimento agli Usa. Per lui “riappare la negligenza verso i delicati equilibri degli ecosistemi, la presunzione di manipolare e controllare le risorse limitate del pianeta. Pertanto, è necessario sforzarsi in favore di un consenso concreto e pratico, se si desidera evitare gli effetti più tragici che continueranno a ripercuotersi sulle persone più povere e indifese”. Il Papa, poi, sottolinea che “siamo chiamati a proporre un cambio nello stile di vita, nell’uso delle risorse, nei criteri di produzione e anche nel consumo che per quanto riguarda gli alimenti presenta un aumento delle perdite e degli sprechi. Non possiamo consolarci con il fatto che qualcun altro lo farà. Penso che questi siano i presupposti di qualunque discorso serio sulla sicurezza alimentare, in relazione con il fenomeno delle migrazioni. E’ chiaro – ribadisce Francesco – che le guerre e i cambiamenti climatici provocano la fame: evitiamo di presentarla come un male incurabile”.
Cibo per tutti, senza la necessità di dover migrare – Nel corso del suo intervento alla Fao, Bergoglio affronta anche il tema del “rapporto tra la fame e le migrazioni“. E insiste anche sulla necessità di garantire cibo a tutti. “L’attuale situazione richiede una maggiore responsabilità a tutti i livelli – sottolinea il Papa – non solo per garantire la produzione necessaria e una equa distribuzione dei frutti della terra, che dovrebbe essere scontato, ma anche e soprattutto per garantire il diritto di tutti gli esseri umani ad alimentarsi secondo le loro necessità, prendendo anche parte alle decisioni che li riguardano e alla realizzazione delle proprie aspirazioni, senza doversi separare dai propri cari”. Per il Pontefice, “davanti a un obiettivo così vasto, è in gioco la credibilità di tutto il sistema internazionale. Sappiamo che la cooperazione è sempre più condizionata da compromessi parziali, arrivando anche a limitare gli aiuti alle situazioni di emergenza. Ma le morti a causa della fame o dell’abbandono della propria terra sono diventate oramai una notizia abituale, con il pericolo di provocare indifferenza”.
Lo scontro con Trump: i precedenti – Oltre a questione ambientale e disarmo, già durante la campagna elettorale americana il papa aveva attaccato più volte il presidente Usa. Lo aveva definito “non cristiano”, commentando la scelta della costruzione del muro al confine col Messico, per contenere l’arrivo di immigrati sul suolo americano. Parole che avevano suscitato la reazione del magnate. “Per un leader religioso mettere in dubbio la fede di una persona è vergognoso”, aveva risposto Trump. Poi ci sono stati a febbraio il messaggio registrato dal Papa per l’incontro del SuperBowl in cui si rivolgeva indirettamente al presidente, in cui invitava “a costruire una cultura di incontro e di pace”. E anche nel corso della visita di Trump in Vaticano, Bergoglio aveva insistito sul tema ambientale, donando all’ospite il testo pontificio sul rispetto della Terra e una copia del messaggio per la Giornata della pace del 2017.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.