“Migrare, non è reato. Accogliere, non è reato. Povertà, non è reato. Solidarietà, non è reato. Dissenso, non è reato”. L’appello per la manifestazione nazionale contro il razzismo, a Roma il 21 ottobre prossimo, è anche un manifesto per “un Paese diverso”, che sia innanzitutto “inclusivo”. Nell’Italia che si prepara alla campagna elettorale, tra slogan populisti e difficoltà a far approvare la legge che riforma la cittadinanza per gli stranieri, c’è chi ha scelto di esprimere il suo dissenso e scendere in piazza “per l’uguaglianza, contro ogni forma di razzismo, per lo Ius soli e i corridoi umanitari, contro l’esternalizzazione delle frontiere, i lager in Italia e in Libia, le leggi discriminatorie promosse dai ministri Orlando e Minniti”.
Tra le prime adesioni: Don Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Toni Servillo, Carlo Petrini, Enrico Ianniello, Luciana Castellina, Moni Ovadia, Giuseppe Massafra. Poi i vignettisti Vauro, Natangelo, Mauro Biani, Altan e Staino. La manifestazione, che sarà condotta dalla giornalista e scrittrice Francesca Fornario, inizierà con un torneo di calcio tra squadre multietniche, e proseguirà con un corteo nelle vie di Roma a partire dalle 14.30. In piazza Vittorio Emanuele si alterneranno testimonianze di giovani stranieri a brani musicali.
Il corteo, spiegano gli organizzatori, avrà una valenza fortemente simbolica anche nella composizione. Il primo spezzone, infatti, sarà aperto dallo striscione “Contro il razzismo, per la giustizia e l’uguaglianza“, e sarà tenuto da ragazze e ragazzi richiedenti asilo. La seconda parte sarà aperta dal manifesto degli “italiani senza cittadinanza”. A chiudere ci saranno tutte le associazioni, gli studenti, i sindacati e i partiti che decideranno di prendere parte alla manifestazione.
Il 21 ottobre anche noi saremo in piazza a Roma perché la solidarietà #nonèreato https://t.co/llOJ5RFRJU
— amnesty italia (@amnestyitalia) 19 ottobre 2017
Sulla pagina Facebook dell’evento, l’elenco delle richieste dei sostenitori della manifestazione: “Chiediamo”, si legge, “la cancellazione della Bossi-Fini, canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge dalle guerre, politiche di accoglienza che vedano al centro la dignità della persona. In tanti il 21 ribadiremo la volontà di vivere in un Paese diverso, inclusivo e in un continente che non resti fortezza inespugnabile per chi aspira ad una vita migliore”. Prima del corteo, nel campo sportivo XXV aprile a Pietralata si terrà un torneo di calcio tra squadre multietniche: “Riteniamo che lo sport possa e debba essere uno degli strumenti messi in atto per arginare il razzismo“. L’evento comincerà alle 11 e terminerà nel primo pomeriggio. Al termine delle gare, tutti i partecipanti si sposteranno in Piazza della Repubblica e si aggiungeranno al corteo.