Banca d’Italia interviene per la prima volta nei lavori della Commissione d’inchiesta parlamentare sulle crisi bancarie, con l’audizione del capo della vigilanza Carmelo Barbagallo. La sua relazione riguarda i due primi istituti oggetto delle investigazione della Commissione, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il responsabile della vigilanza di Bankitalia, dopo aver elencato le numerose ispezioni e le cospicue multe commissionate agli amministratori delle due banche, ha affermato: “Gli amministratori hanno ripetutamente occultato importanti informazioni alla vigilanza, di cui hanno deliberatamente disatteso le richieste”. E sottolinea: “Malgrado l’indisponibilità di poteri investigativi commisurati alla gravità dei comportamenti, è stata la vigilanza della Banca d’Italia ad aver rilevato le criticità che connotavano le due banche: crediti erogati con modalità anomale, non di rado in conflitto di interessi; inadeguate modalità di determinazione del prezzo delle azioni; operazioni di ricapitalizzazione cosiddette ‘baciate’ non dedotte dal patrimonio”. Inoltre, Barbagallo ha ricordato come: “Tutte le azioni messe in campo da Bankitalia erano vincolate all’obbligo del segreto”
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