Una lettera con un proiettile inesploso indirizzata al pm di Siena Aldo Natalini è stata intercettata dalla polizia di Firenze. Secondo quanto si apprende oltre al proiettile la lettera conteneva gravissime minacce. Natalini è uno dei tre magistrati senesi che aveva indagato su Monte dei Paschi e uno dei due titolari della prima inchiesta sulla morte di David Rossi, archiviata frettolosamente nel 2013 e poi riaperta nel 2015 da un altro magistrato, Andrea Boni. Natalini è inoltre il pm che ha distrutto i reperti dell’indagine senza analizzarli e prima che il gip si esprimesse sulla vicenda o disponesse un supplemento di indagini. Infine, sempre Natalini, nel luglio 2013 ha indagato la vedova di David Rossi, Antonella Tognazzi, per violazione della privacy di Fabrizio Viola a seguito della pubblicazione da parte del Fatto Quotidiano delle mail intercorse tra Rossi e l’allora amministratore delegato della banca. Nel 2015 sempre Natalini ha rinviato a giudizio Tognazzi e il giornalista del Fatto autore di quegli articoli, Davide Vecchi. Entrambi sono a processo in attesa della sentenza attesa per il primo dicembre 2017.
Da inizio ottobre la trasmissione Le Iene si è più volte occupata delle falle delle indagini svolte su David Rossi e il 12 ottobre è stato pubblicato da Chiarelettere il libro Il caso David Rossi, il suicidio imperfetto che mette in fila le due inchieste e muove numerose critiche all’operato dei magistrati basandosi sugli atti prodotti dalla procura di Siena. Appena quindici giorni fa il tribunale di Siena e la procura hanno diramato una nota congiunta proprio per giustificare il proprio operato ma una nota che in realtà non ha cancellato alcun dubbio, semmai ne ha aggiunti altri e ha sicuramente alimentato le critiche perché per stessa ammissione del procuratore capo, Salvatore Vitello, le indagini su Rossi non sono state fatte in maniera approfondita perché sin da subito gli inquirenti hanno deciso che si trattava di suicidio.
In questo contesto si inserisce ora la lettera di minacce con un proiettile inesploso inviata al pm Natalini. Un atto gravissimo. Immediata la solidarietà da parte della giunta dell’Associazione nazionale dei magistrati, Anm. “Apprendiamo con grande preoccupazione che è stata intercettata dalla polizia di Firenze una lettera contenente un proiettile inesploso e gravissime minacce indirizzate a Natalini”, si legge. “Nell’esprimere solidarietà e vicinanza al collega, la Giunta non può che rimarcare come il clima di odio e di delegittimazione, che talvolta contraddistingue alcune propalazioni, possa oggettivamente alimentare una distorta percezione della funzione e dell’attività della magistratura, ponendo così le premesse anche per azioni intimidatorie e violente“. “Quanto accaduto a Perugia, con l’aggressione a due colleghi, i tragici fatti di Milano ed altri analoghi eventi – prosegue la nota – debbono richiamare l’attenzione sull’esigenza di non trascendere dalla critica legittima all’aggressione personale”.
In realtà l’avvicinamento tra le due vicende lo fa il Consiglio superiore della magistratura che proprio oggi ha avviato l’istruttoria per una pratica a tutela dei magistrati senesi che indagano su Mps, chiesta dai vertici degli uffici giudiziari (in particolare del procuratore generale e della presidente della Corte d’Appello di Firenze, Marcello Viola e Margherita Cassano). “Voglio esprimere solidarietà a tutti i colleghi magistrati di Siena oggetto di attacchi su una vicenda che merita tutti gli approfondimenti necessari” ha detto in plenum il consigliere togato Luca Palamara. “Nulla può essere lasciato di intentato in questa vicenda – aggiunge – ma, allo stesso tempo, non ci devono essere pregiudizi sui magistrati. Auspico che tutto il clamore mediatico intorno al caso Mps possa essere da stimolo per accertare la verità; ma il clima di tensione non deve arrivare ad insani gesti come quello di oggi”. Per il presidente della prima commissione, il laico di centrodestra Antonio Leone, si tratta di “un episodio gravissimo che avviene in un momento in cui alcuni organi di informazione stanno portando avanti una sorta di campagna di delegittimazione della magistratura”.
La prossima settimana il comitato di presidenza del Csm deciderà se aprire una pratica di segno opposto per “valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale o funzionale” a carico dei vertici del tribunale e della procura di Siena. In questo caso la richiesta è partita dal consigliere laico Pierantonio Zanettin.
Cronaca
David Rossi, lettera con proiettili e minacce al pm che indagò sulla morte del capo della comunicazione di MontePaschi
La busta intercettata dalla polizia di Firenze: era destinata ad Aldo Natalini Solidarietà dell'Anm. Il Csm apre un fascicolo a tutela
Una lettera con un proiettile inesploso indirizzata al pm di Siena Aldo Natalini è stata intercettata dalla polizia di Firenze. Secondo quanto si apprende oltre al proiettile la lettera conteneva gravissime minacce. Natalini è uno dei tre magistrati senesi che aveva indagato su Monte dei Paschi e uno dei due titolari della prima inchiesta sulla morte di David Rossi, archiviata frettolosamente nel 2013 e poi riaperta nel 2015 da un altro magistrato, Andrea Boni. Natalini è inoltre il pm che ha distrutto i reperti dell’indagine senza analizzarli e prima che il gip si esprimesse sulla vicenda o disponesse un supplemento di indagini. Infine, sempre Natalini, nel luglio 2013 ha indagato la vedova di David Rossi, Antonella Tognazzi, per violazione della privacy di Fabrizio Viola a seguito della pubblicazione da parte del Fatto Quotidiano delle mail intercorse tra Rossi e l’allora amministratore delegato della banca. Nel 2015 sempre Natalini ha rinviato a giudizio Tognazzi e il giornalista del Fatto autore di quegli articoli, Davide Vecchi. Entrambi sono a processo in attesa della sentenza attesa per il primo dicembre 2017.
Da inizio ottobre la trasmissione Le Iene si è più volte occupata delle falle delle indagini svolte su David Rossi e il 12 ottobre è stato pubblicato da Chiarelettere il libro Il caso David Rossi, il suicidio imperfetto che mette in fila le due inchieste e muove numerose critiche all’operato dei magistrati basandosi sugli atti prodotti dalla procura di Siena. Appena quindici giorni fa il tribunale di Siena e la procura hanno diramato una nota congiunta proprio per giustificare il proprio operato ma una nota che in realtà non ha cancellato alcun dubbio, semmai ne ha aggiunti altri e ha sicuramente alimentato le critiche perché per stessa ammissione del procuratore capo, Salvatore Vitello, le indagini su Rossi non sono state fatte in maniera approfondita perché sin da subito gli inquirenti hanno deciso che si trattava di suicidio.
In questo contesto si inserisce ora la lettera di minacce con un proiettile inesploso inviata al pm Natalini. Un atto gravissimo. Immediata la solidarietà da parte della giunta dell’Associazione nazionale dei magistrati, Anm. “Apprendiamo con grande preoccupazione che è stata intercettata dalla polizia di Firenze una lettera contenente un proiettile inesploso e gravissime minacce indirizzate a Natalini”, si legge. “Nell’esprimere solidarietà e vicinanza al collega, la Giunta non può che rimarcare come il clima di odio e di delegittimazione, che talvolta contraddistingue alcune propalazioni, possa oggettivamente alimentare una distorta percezione della funzione e dell’attività della magistratura, ponendo così le premesse anche per azioni intimidatorie e violente“. “Quanto accaduto a Perugia, con l’aggressione a due colleghi, i tragici fatti di Milano ed altri analoghi eventi – prosegue la nota – debbono richiamare l’attenzione sull’esigenza di non trascendere dalla critica legittima all’aggressione personale”.
In realtà l’avvicinamento tra le due vicende lo fa il Consiglio superiore della magistratura che proprio oggi ha avviato l’istruttoria per una pratica a tutela dei magistrati senesi che indagano su Mps, chiesta dai vertici degli uffici giudiziari (in particolare del procuratore generale e della presidente della Corte d’Appello di Firenze, Marcello Viola e Margherita Cassano). “Voglio esprimere solidarietà a tutti i colleghi magistrati di Siena oggetto di attacchi su una vicenda che merita tutti gli approfondimenti necessari” ha detto in plenum il consigliere togato Luca Palamara. “Nulla può essere lasciato di intentato in questa vicenda – aggiunge – ma, allo stesso tempo, non ci devono essere pregiudizi sui magistrati. Auspico che tutto il clamore mediatico intorno al caso Mps possa essere da stimolo per accertare la verità; ma il clima di tensione non deve arrivare ad insani gesti come quello di oggi”. Per il presidente della prima commissione, il laico di centrodestra Antonio Leone, si tratta di “un episodio gravissimo che avviene in un momento in cui alcuni organi di informazione stanno portando avanti una sorta di campagna di delegittimazione della magistratura”.
La prossima settimana il comitato di presidenza del Csm deciderà se aprire una pratica di segno opposto per “valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale o funzionale” a carico dei vertici del tribunale e della procura di Siena. In questo caso la richiesta è partita dal consigliere laico Pierantonio Zanettin.
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(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.