BILANCIO E GARANZIE SOCIALI – LA SVOLTA CONSERVATRICE
Se su alcune questioni particolarmente significative – dall’immigrazione alla sanità – le promesse di Trump in campagna elettorale non si sono realizzate, su altre (soprattutto quelle in cui ha potuto agire per ordini esecutivi) il presidente può invece rivendicare coerenza e risultati. Tra queste, c’è sicuramente l’ambiente. Trump, anche attraverso la nomina di un conservatore come Scott Pruitt a capo dell’Environmental Protection Agency, sta sistematicamente facendo a pezzi l’agenda ambientale di Obama: dall’uscita dagli accordi di Parigi sul clima al Clean Power Plan.
Un’altra area in cui la svolta conservatrice di Trump si sta imponendo è sicuramente quella del bilancio e delle garanzie sociali. Il piano fiscale della Casa Bianca prevede tagli alle tasse di 2mila miliardi di dollari lungo un decennio, la gran parte per le famiglie con redditi superiori ai 250mila dollari. Il budget di Trump prevede anche una riduzione del 6% ai finanziamenti federali all’istruzione pubblica e tagli per 143 miliardi ai prestiti garantiti agli studenti del college.
Cancellato anche un piano federale che dà assistenza a quei lavoratori che non dispongono dei piani pensionistici; e cancellato un altro programma federale, il Social Security Disability Insurance (SSDI), che protegge da infortuni sul posto di lavoro. L’appello della Casa Bianca alla sua base più conservatrice si è poi imposta con particolare energia sul tema dei diritti omosessuali. La comunità LGBTQ ha visto ridursi molte garanzie conquistate durante l’era Obama. L’attorney general Jeff Sessions ha per esempio cancellato le protezioni per persone omosessuali e transgender che lavorano per il governo federale.
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