“Gran parte della ricerca dei progressi medici negli ultimi decenni sono basati sulla sperimentazione animale”. Giacomo Rizzolatti è uno dei più importanti neuroscienziati italiani. Negli anni Novanta ha guidato il gruppo di ricerca che ha portato alla scoperta dei neuroni a specchio.

Oggi è professore emerito dell’Università di Parma dove ha uno studio vicino ai laboratori della ricerca LightUp, il progetto di ricerca sul recupero della vista nei pazienti ciechi, oggi bloccato dopo lo stop del Consiglio di Stato alla sperimentazione sui macachi. “In passato, grazie ai test sugli animali, abbiamo sviluppato tecniche chirurgiche che permettono di inserire elettrodi nella testa di una persona, di muoverli per distruggere i focolai epilettici – racconta il professor Rizzollatti – le guarigioni sono del 90%, c’è qualcosa di magico in tutto questo”.

Il professore ricorda che i test sugli animali hanno permesso di debellare la poliomielite, di elaborare la macchina per la dialisi renale e sviluppare l’insulina. Non ci sarebbero vaccini, né alcune terapie oncologiche per il controllo del rigetto nei trapianti. Ma la lista è molto più lunga. Metodi “alternativi”, scientificamente validi, per lo studio di patologie difficili e complesse al momento non esistono.

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