Il piano del Pentagono costerà miliardi di dollari e inizierà tra alcuni mesi. Era già stato avallato dal presidente americano, che aveva polemizzato con Berlino per il suo contributo alla Nato. La metà delle truppe tornerà a casa
Saranno 11.900 i soldati che gli Stati Uniti ritireranno dalla Germania. La mossa, già annunciata nei mesi scorsi è stata avallata dal presidente Donald Trump, che ha accolto quanto richiesto dal presidente polacco Andrzej Duda, cioè di aumentare le truppe americane in Polonia. Una decisione che si inserisce nell’ambito della polemica tra Washington e Berlino sulle spese militari e il contributo alla Nato, ancora una volta sottolineata dal tycoon oggi in conferenza alla Casa Bianca.
“Stiamo riducendo” la nostra presenza militare in Germania, ha detto, perché Berlino “non paga i conti” dell’Alleanza atlantica, ha detto. “Si avvantaggiano di noi nel commercio e si avvantaggiano di noi nell’esercito. Sono dei delinquenti“, ha aggiunto il tycoon, ribadendo un’offesa più volte espressa anche in passato e avvalorando così l’ipotesi che la decisione, motivata dal segretario alla Difesa Mark Esper con la necessità di un riposizionamento generale delle truppe Usa nel mondo, sia in realtà una rappresaglia contro Berlino. Tanto più – sottolineano diversi media americani – che anche Italia e Belgio dove sono destinate le truppe ritirate dalla Germania non spendono quel 2% del pil in difesa come chiesto incessantemente dal presidente americano.
Il piano del Pentagono costerà miliardi di dollari e inizierà tra alcuni mesi, ma potrebbe essere affondato se Trump non verrà rieletto. In Germania, ha spiegato Esper, il contingente sarà portato da 36mila a 24mila soldati, una diminuzione più cospicua di quanto inizialmente previsto. Nel dettaglio, degli 11.900, 6.400 torneranno in patria e 5.400 verranno dislocati in altri Paesi europei, tra cui Italia, Belgio e Polonia. I funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato per discutere di piani non ancora resi pubblici, hanno affermato che le mosse costeranno “miliardi” e richiederanno dei lavori nelle basi per accogliere le forze aggiuntive.
Il Wall Street Journal scrive che in Italia dovrebbero essere dislocati due battaglioni dell’esercito e la squadriglia di caccia F-16, trasferiti probabilmente nella base aerea di Aviano, in provincia di Vicenza. Mentre il quartier generale dello Us Africa Command potrebbe essere spostato a Napoli dove si trova la base navale della Marina militare statunitense, oppure in Spagna. Mentre il quartier generale dello Us European Command, attualmente a Stoccarda, sarà trasferito a Mons, in Belgio.
Dalla sede dell’Allenza Atlantica a Bruxelles per il momento non si alimentano polemiche: “Pace e sicurezza in Europa sono importanti per la sicurezza e la prosperità dell’America. E siamo più forti e più sicuri solo quando siamo insieme”, ha commentato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, spiegando che gli Usa “si sono consultati con tutti gli alleati prima dell’annuncio di oggi”. Dure le reazioni invece da Berlino: “Il ritiro delle truppe Usa invece di rafforzare la Nato porta ad un indebolimento dell’Alleanza nei confronti della Russia ma anche dei conflitti nel Vicino e Medio Oriente”, ha stigmatizzato Norbert Roettgen, candidato Cdu alla presidenza del partito.
Washington intanto è in fibrillazione, con un’opposizione bipartisan, anche in Congresso, alla decisione di Trump di richiamare truppe dall’Europa. L’ennesima mossa del tycoon che alimenta i malumori nel partito repubblicano, con i nervi già ma fior di pelle per la gestione della pandemia. “È un regalo alla Russia“, denuncia senza mezzi termini il senatore Mitt Romney, ricordando l’annessione della Crimea, la crisi tra Mosca e l’Ucraina e come il Cremlino veda la presenza militare Usa in Europa come una minaccia per i suoi confini. Anche se i tempi della Guerra Fredda, quando i soldati americani nel Vecchio Continente erano oltre 300 mila, sono ormai lontanissimi.