Dopo gli ultimatum del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al governo tunisino e le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri ha chiesto un’accelerata sui rimpatri verso la Tunisia, è arrivata la comunicazione del Viminale che annuncia la ripresa dei voli charter Roma-Tunisi che tornano ai ritmi pre-Covid. Il ministero guidato da Luciana Lamorgese fa sapere che dal 10 agosto, due volte a settimana, un aereo riporterà al di là del Mediterraneo 40 persone (80 a settimana) entrate illegalmente nel Paese che non hanno fatto richiesta o non hanno diritto alla protezione internazionale, tornando così a rispettare gli accordi attualmente in vigore con il governo tunisino.

Con il boom di arrivi registrato a luglio, l’emergenza che si è creata all’interno dei centri d’accoglienza del Sud Italia, in special modo in Sicilia, e le difficoltà di gestione di flussi in aumento a causa dell’emergenza coronavirus, quella dei rimpatri era una delle due principali richieste di Roma inviate al governo maghrebino, oltre al rafforzamento dei controlli sulle coste tunisine, soprattutto nell’area di Sfax, per limitare le partenze e, di conseguenza, le tragedie in mare.

In realtà, alcuni voli charter da Lampedusa erano già ripartiti nelle ultime settimane, proprio a causa dell’aumento degli sbarchi, ma non avevano cadenza regolare: dal 16 luglio sono cinque i viaggi effettuati che hanno consentito il rimpatrio complessivo di 95 tunisini, dato che il governo nordafricano aveva chiesto che sugli aerei non ci fossero più di 20 immigrati per volo.

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