È stato catturato questa mattina e ha confessato il responsabile dell’omicidio di Sonia Di Maggio, la 29enne originaria di Rimin uccisa a coltellate lunedì sera a Minervino di Lecce mentre era in compagnia del suo fidanzato. Si tratta dell’ex fidanzato della giovane, Salvatore Carfora, un 39enne di Torre Annunziata (Napoli). E’ stato fermato dagli agenti del commissariato di Otranto, nei pressi della stazione. Stando alla ricostruzione degli investigatori, l’uomo ha raggiunto la 29enne nella frazione che conta poco meno di 500 abitanti e dopo averla vista in strada assieme al nuovo compagno l’ha aggredita alle spalle e poi l’ha accoltellata alla gola. La donna avrebbe cercato di difendere il compagno con il proprio corpo. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno provato a rianimarla fino all’arrivo del 118 ma quando i medici sono arrivati la giovane era già morta. Il coltello non è stato trovato.
L’uomo, osa sotto interrogatorio, era parcheggiatore abusivo, non aveva una dimora fissa e nel giugno del 2020 era stato dimesso dall’ospedale psichiatrico giudiziario “Filippo Saporito” di Aversa in provincia di Caserta. Carfora, inoltre, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti che lo avvicinano alla famiglia del clan Gallo-Limelli-Vangoni. E dieci anni fa era stato arrestato per l’accoltellamento di un parcheggiatore abusivo con il quale lavorava a Torre Annunziata. La madre del nuovo compagno ha raccontato che l’ex della 29enne “li aveva minacciati che faceva la strage, che li ammazzava a tutti e due”.
“Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l’ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c’era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra”. E’ il racconto fatto in diretta tv a Mattino Norba da Francesco Damiano, 29 anni, il fidanzato di Sonia Di Maggio. Spiega di avere riconosciuto ieri sera l’omicida, perché l’aveva visto più volte sui social. Non gli risulta che avesse minacciato Sonia, “ma – racconta – non accettava che lei lo avesse lasciato, le mandava messaggi“. Il ragazzo ha confermato la circostanza riportata da alcuni giornali secondo cui l’omicida voleva inizialmente uccidere lui e si sarebbe poi accanito su Sonia quando questa ha cercato di difenderlo. “Ha fatto quello che voleva fare – conclude – e se ne è andato“.