Valeria Pacelli Giornalista
Sono nata nel 1988 a Benevento e dal 2010 mi occupo di giudiziaria, o almeno ci provo. Tutto è iniziato una mattina di settembre, quando mi sono ritrovata a passeggiare tra le stanze tristi e ostili del tribunale di Roma. Pochi minuti dopo una cosa era chiara: tutto quel parlare tra avvocati, forze dell’ordine e imputati era un mare pieno di notizie. Senza che me ne accorgessi, mi sono innamorata – e so esattamente che si tratta di una brutta malattia – di tutto ciò che riguarda carte, faldoni e intercettazioni. Per un anno ho collaborato con il Messaggero e a settembre 2011 sono entrata nella famiglia del Fatto. Marco Lillo poi ha fatto il resto: mi ha insegnato a capire cosa è una notizia e cosa no, ma soprattutto ad andare oltre tutto ciò che le carte di giudiziarie raccontano. Insomma adesso lo so: non credo nell’aldilà, ma nella giustizia, assolutamente si.
Marco Lillo Giornalista e scrittore
Sono nato a Roma nel 1969. Ho scritto “Il Bavaglio” nel 2008 e “Papi” nel 2009, entrambi con Gomez e Travaglio per Chiare Lettere, e “Reperto Raiot” (venduto con il dvd di Sabina Guzzanti) per Bur. Con Udo Gumpel ho realizzato nel 2010 il dvd “Sotto scacco”, allegato al Fatto Quotidiano, sui rapporti tra mafia e politica, da Capaci al processo Dell’Utri. Nel 2009 mi è stato assegnato il Premio Borsellino. Oggi potevo essere un avvocato tributarista ma nel 1994 ho lasciato lo studio associato dove lavoravo per ripartire dalla scuola di giornalismo. Mi piaceva l’idea di raccontare il mondo. Poi ho scoperto che il mondo è peggiore di come mi era stato raccontato e sono diventato un giornalista investigativo. Dopo 9 anni a L’Espresso nell’estate del 2009 ho cambiato ancora per partecipare alla fondazione del Fatto Quotidiano. In via Orazio c’era una stanza vuota. Grazie ai lettori oggi c’è un grande giornale.
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