Marco Zavagli
Giornalista
Sono nato nel 1974 a Ferrara, da dove non mi sono più spostato, salvo un anno in Scandinavia. Qui mi chiedevano come si potesse vivere tutta la vita in una città di provincia. Rispondevo che quando il riccio attraversa la strada e viene abbagliato dai fari delle auto si immobilizza. Rimane stordito. E viene investito. Per non correre il rischio rimango sul ciglio. Forse un po’ stordito. Ma osservo. In una città di provincia si vive al rallentatore. A volte un evento fa breccia nella quotidianità. Come la morte di un ragazzo di 18 anni. A una manifestazione in questa città di provincia, organizzata per chiedere che i responsabili della sua uccisione venissero processati, c’erano ottomila persone. Provenivano quasi tutti dall’altra parte della strada. Tra loro c’era un ragazzo con una maglietta con sopra una frase di Brecht. “La menzogna si scrive col sangue, per la verità basta l’inchiostro”. Basta l’inchiostro. Forse per questo sono contento di essere un giornalista in una città di provincia. Nessuno può togliermi l’inchiostro. Così scrivo. Sul ciglio della strada osservo e scrivo. Pensando a quella maglietta. E a quel ragazzo. Che ero io