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Alibaba e l’amico Carrai. L’ultimo regalo di Matteo

Da agosto è operativo l’accordo col colosso commerciale cinese. Le aziende italiane interessate, però, devono passare per l’imprenditore fiorentino
Alibaba e l’amico Carrai. L’ultimo regalo di Matteo
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Matteo ci mette il governo, lui le aziende. Il libro dell’amicizia tra Matteo Renzi e Marco Carrai si arricchisce di un nuovo capitolo. Anche se lo svolgimento è sempre il solito: che sia presidente della Provincia, sindaco di Firenze o premier, il compagno Matteo crea sempre qualcosa in cui il fedele Carrai diventa determinante. Questa volta si tratta di e-commerce all’estero. Con esattezza in uno dei mercati più grandi del globo: la Cina. Grazie a un accordo siglato dall’esecutivo Renzi, l’11 giugno 2014 e solamente nell’agosto 2016 diventato operativo, le aziende italiane possono operare nel mercato cinese sulla piattaforma online Alibaba, fondata da Jack Ma, un 51enne a capo di un colosso che capitalizza 180 miliardi di dollari.

Una sorta di mito internazionale dei mercati virtuali, coccolatissimo da Renzi, che l’ha più volte portato in Italia e altrettante è andato a trovarlo in Cina. Per poter partecipare allo sbarco (virtuale) e vendere i propri prodotti nelle terre di Pechino le aziende italiane devono passare dalla E.MarcoPolo che fa da tramite. E chi c’è nella E.MarcoPolo? Ma lui, Marco Carrai.

Come sempre, il percorso societario non è immediato né diretto. L’azienda è stata registrata a Modena il 30 giugno 2016 come E.MarcoPolo Spa (abbreviata in E-Mp), ha un capitale sociale di 50 mila euro e un socio unico, un’altra società: la Imprenditori per E-Marco Polo, una srl. Quest’ultima è stata costituita la settimana prima, il 22 giugno 2016, sempre a Modena, con un capitale sociale di 100 mila euro e quattro soci: Cremonini Spa (60%), Gap Fr (23,23%), Carfin Srl (11,61%) e la Cambridge Management Consulting Lab Spa (5,16%).

Di queste, due sono riconducibili a Marco Carrai. La Cambridge e la Carfin, azienda che condivide con il fratello Stefano. Quindi l’amico fidato del premier ha il 16% della Imprenditori. Ed esprime uno dei tre uomini del Cda. Nel board infatti siedono Augusto Cremonini (presidente), Alberto Ghelfi e Renato Attanasio Sica come consiglieri. Quest’ultimo è l’uomo di Carrai. Detiene infatti il 21% della Cambridge – di cui è amministratore delegato – e ha una partecipazione in altre due società di Carrai: la YourFuture e la Cys4 della quale lui è vicepresidente e Carrai è presidente.

Così facendo una parte di ogni centesimo che le aziende italiane riusciranno a guadagnare grazie a un accordo del governo in territorio cinese finirà anche nelle tasche di Carrai. Tutto legittimo, per carità. Ma colpisce il consueto tempismo dell’amico Marchino, che si è infilato in questo progetto proprio nei mesi in cui sarebbe dovuto diventare capo della cyber-security nazionale e garantiva (in tandem con Renzi) di essere pronto a liberarsi di ogni possibile conflitto di interessi e impegno societario pur di ottenere l’incarico romano.

Avere per amico un premier non deve essere facile, per carità. E per un imprenditore poi deve essere ancora più difficile fiutare l’affare ed evitare di entrarci. Del resto, Renzi ha sempre parlato con toni entusiastici del progetto Alibaba. Ancora a inizio settembre è volato in Cina, dal 3 al 5, per partecipare al G20. Ma ha trovato il tempo di incontrarsi con Jack Ma – “un innovatore straordinario”, ha spiegato il premier – per rinnovare e aggiornare l’accordo commerciale. Il 20 settembre, a Porta a Porta, ha elogiato nuovamente l’imprenditore e spiegato che il gigante Alibaba ospiterà in vetrina i vini italiani.

L’iniziativa, seguita anche dal ministro Maurizio Martina, è stata adottata anche per “frenare la contraffazione dei prodotti Made in Italy” e la garanzia – ovviamente – passa dal progetto E.MarcoPolo. In appena cinque mesi di fase sperimentale le importazioni cinesi di vino sono cresciute del 42% per un miliardo di euro.

È dai tempi di Palazzo Vecchio che Renzi, da sindaco di Firenze, ha avviato un rapporto con Jack Ma. Quasi sempre alla presenza di Carrai. I tre si conoscono da anni. E si sono visti con frequenza. Nell’ottobre del 2015, in onore del patron di Alibaba venne organizzata una cena a Milano al ristorante Trussardi. Una cena decisamente riservata. Alla quale presero parte pochi, selezionati imprenditori tra cui Marco Tronchetti Provera, Paolo Zegna, Gianmario Tondato da Ruos (ad di Autogrill), Diego Della Valle, Nerio Alessandri (Technogym), Mattia Malacalza e lui: Marco Carrai.

 

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