Cambiare idea è lecito e talvolta anche consigliabile, quando la cambia il presidente del Consiglio. Motivare e giustificare il cambiamento, però, è assai più difficile. Da giorni il premier Matteo Renzi rilancia l’urgenza di costruire il ponte sullo stretto di Messina. Contro il progetto simbolo (mai avviato) degli anni del berlusconismo si sono scagliati, negli anni, molti esponenti di punta del partito democratico. Ne abbiamo raggiunti alcuni per chiedere cosa pensino di questa svolta di Renzi, se la approvano o se restano contrari alla “grande opera”.
GIANNI PITTELLA, Pd, capogruppo del Partito socialista europeo nell’Europarlamento.
“Il centrodestra è troppo impegnato a sostenere il ponte sullo stretto che non si farà mai o rimarrà un cantiere aperto nel segno dello spreco” (21 aprile 2004)
Onorevole Pittella, ha cambiato idea sul Ponte dopo l’annuncio del premier?
Renzi ha precisato con non intende portare avanti progetti per il ponte slegati dalle infrastrutture prioritarie. Io mi ritrovo nella stessa posizione che avevo all’epoca. Se inserito in un piano organico di infrastrutture, io non sono contrario al ponte.
Perché Renzi lo ritira fuori adesso?
(un attimo di silenzio) Perché bisogna essere anche un po’ visionari. Quando lo definivo irrealizzabile, lo dicevo perchè era slegato da altre opere, non era in un contesto come lo è adesso.
E quanto ci vorrà per preparare il contesto giusto?
Che ne so? Io non faccio l’ingegnere, sono un medico.
DARIO FRANCESCHINI Pd, deputato e ministro della Cultura del governo Renzi
“È una presa in giro inqualificabile proporre un’opera faraonica mentre pochi giorni fa le case sono cadute sotto la frana a messina. Piuttosto se si vuole fare ripartire l’edilizia si metta in campo un grande piano di manutenzione delle scuole italiane che cadono a pezzi” (14 ottobre 2009)
Ministro Franceschini, dopo l’annuncio di Matteo Renzi, pensa ancora che il ponte sia una presa in giro?
Un conto è com’era stato progettato il ponte come una cosa simbolica, ma se si vuole portare l’Alta velocità nel Sud Italia, si deve costruire anche il ponte.
Il 14 ottobre 2009, poco dopo la frana che aveva coinvolto Messina, lei diceva che era prioritario mettere in sicurezza le scuole.
Non penso siano due cose alternative, in quel caso il ponte era un’opera a sé, scollegata da una scelta strategica di portare l’alta velocità a Palermo e a Catania. E poi quest’obiezione si potrebbe fare a tutto: perché fare l’alta velocità a Napoli invece di fare le scuole?
Comunque, quali tempi prevede per la realizzazione del ponte e delle altre infrastrutture collegate?
Non mi faccia domande su cose che non sono mie, ci vorrà il tempo che serve.
MATTEO ORFINI, presidente e deputato del Pd
“Il Ponte sullo Stretto di Messina non è una priorità di questo governo e il ministro Delrio lo ha detto chiaramente” (1 ottobre 2015)
Onorevole Orfini, cosa pensa dell’idea di costruire il ponte sullo Stretto, rispolverata dal premier?
Non è la prima delle priorità che abbiamo e non credo sia la prima del governo.
Perché allora rispolverarla adesso?
Il presidente del Consiglio ha ribadito una cosa detta mesi fa: non è la priorità, prima vanno fatte altre cose.
Però ha parlato di posti di lavoro, uno spot elettorale in vista del referendum?
Non credo, mi sembra che produca più polemiche che altro. E ora mi scusi perché sono in sala parto.
YORAM GUTGELD, deputato Pd, responsabile della spending review.
L’11 settembre 2013, il deputato Pd Yoram Gutgeld parlava di “superare la gestione dissennata dei fondi comunitari, oscillante tra opere faraoniche, miliardarie e inutili come l’Alta Velocità o il Ponte sullo Stretto e investimenti da poche decine di milioni di euro. Entrambi finalizzati a un immediato consenso politico”.
Onorevole Gutgeld, che ne pensa di questo ritorno del Ponte sullo Stretto?
Non ho nessuna dichiarazione da fare.
Posso chiederle come mai, onorevole Gutgeld?
No, non ho voglia di parlarne.
Però, in passato, del Ponte ne parlava volentieri.
Non voglio dirle niente. Arrivederci.
GIUSEPPE LUMIA, deputato (siciliano) del Pd
“Il fatto che il Ponte sullo Stretto sia un’opera opportuna e necessaria in un Sud che ha ancora poche e inadeguate autostrade, le cui linee ferrate sono ancora per la maggior parte quelle dell’Ottocento, in cui interi territori sono privi di servizi essenziali come l’acqua corrente, qualcuno dovrebbe ancora dimostrarcelo e concretamente”
(26 luglio 2006)
Onorevole Lumia, Renzi ha rispolverato il Ponte sullo Stretto, cosa ne pensa?
(ride) Ne parliamo un’altra volta, ora no, sono in aeroporto.
Ma lei ne ha parlato molte volte in passato…
Lo so, lo so. Non si preoccupi, ne parlerò. Un abbraccio.
di Giovanna Giannone